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Autore: Lady_Parsifal    17/09/2011    0 recensioni
“Mi mancavate, ragazze. Saranno sei mesi che non passo da casa.”
“E magari osi anche lamentarti? Vivi in paradiso, Simo!”
“Io ci lavoro in paradiso, Noe.”
“Inutili dettagli, uomo.”
Simone scosse il capo, scompigliando un poco i capelli corti di Noemi.
“Ragazze mie belle, però, fatemi capire un attimo. Voi a Creta, o in Paradiso, se preferite, ci siete atterrate quattro giorni fa... perché mi ringraziate soltanto ora?”
Il rossore che colorò in un attimo le guance delle due amiche non fece che confermare i suoi sospetti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pochi giorni fa ho pubblicato sempre qui su EFP una storia, Holzpuppe, che era più che altro uno sfogo per un amore nato in vacanza, un amore forse da adolescente ma che mi ha preso totalmente il cuore e l’anima. Questo è il racconto di come io vorrei andasse quell’amore. Un racconto da non leggere se non si amano le storie a lieto fine, anche quando questo è assolutamente improbabile.

Io ho deciso di crederci, ho deciso di essere più forte di tutto, perché sono fatta così e perché lo voglio immensamente, perché adoravo il modo in cui il mio cuore batte anche solo a pronunciare il suo nome.

Questa quindi è una storia di speranza e di buon augurio J

E speriamo che funzioni!!

Cara Sconosciuta

 

P.s. non sono particolarmente soddisfatta di questo primo capitolo, ma devo solo entrare un po’in confidenza con i personaggi. Migliorerà J

къщата на слънцето

-Storia di un sogno-

 

Ancora una volta, a Lyubo e Georgi.

Noi vorremmo che andasse a finire così

Elisa & Elisa

 

“Simo, sei il miglior fratello del mondo!” Esclamò la ragazza dai capelli rossi, aggrappandosi a peso morto al collo del giovane, alto e sottile, che le stava di fronte.

“Oh, sì, decisamente lo sei! Adottami!” Rincarò la dose la ragazza dai capelli corti, ripetendo l’operazione compiuta dall’amica.

Per un attimo, Simone pensò che sarebbe finito a terra, ma poi riuscì a recuperare l’equilibrio e strinse a sé le due giovani, deponendo un bacio sulla testa di ognuna.

“Eh ragazze, modestamente... ne sono più che consapevole.”

“Deficiente.” Esclamò la rossa, mollandogli un pugno sulla spalla.

“Nora, non picchiare mio fratello!”

Simone scosse il capo, divertito: regalare quella vacanza alla sua sorellina e alla sua amica era stata la sua migliore idea da anni. Erano secoli che non le vedeva così allegre, tutte e due.

“Vedi, Nora, Noemi sarebbe una brava sorella, di certo migliore di te.”

Lo sguardo della ragazza lo raggelò.

E gli occhi di lui si addolcirono ancora di più.

“Mi mancavate, ragazze. Saranno sei mesi che non passo da casa.”

“E magari osi anche lamentarti? Vivi in paradiso, Simo!”

“Io ci lavoro in paradiso, Noe.”

“Inutili dettagli, uomo.”

Simone scosse il capo, scompigliando un poco i capelli corti di Noemi.

“Ragazze mie belle, però, fatemi capire un attimo. Voi a Creta, o in Paradiso, se preferite, ci siete atterrate quattro giorni fa... perché mi ringraziate soltanto ora?”

Il rossore che colorò in un attimo le guance delle due amiche non fece che confermare i suoi sospetti.

“Ma no!” Esclamò, facendo un piccolo giro su se stesso. “Non ditemi che abbiamo No e No innamorate! Grazie a me!”

“Simo non te la menare...” Lo sgridò Nora senza troppa convinzione.

Era incredibile come suo fratello riuscisse a capirla nel giro di trenta secondi.

“E i vincitori sono...”

“Fottiti.”

“Noe, me lo dici tu?” Mormorò il giovane, abbassandosi per portare il capo allo stesso livello di quello di Noemi.

“Non ci penso nemmeno!” Replicò lei con una linguaccia. “Devi indovinare, fratellone.”

“Ma...” Simone sbatté un paio di volte le palpebre, tentando senza troppo successo di riprodurre gli occhi languidi di un cucciolo.

Noemi scoppiò a ridere.

“Hai una faccia spettacolare!”

“Hey, bimba, ci sono ragazze che venderebbero un rene per svegliarsi con questa faccia accanto.”

“Oh, come sei sexy!” Rispose lei, slacciandogli con fare fintamente seducente il primo bottone della camicia scura.

Nora alzò gli occhi al cielo.

“Cercatevi una camera per pietà.”

“Lasciala perdere a quella... è gelosa. Avanti Noemi, il nome dell’uomo di mia sorella. In cambio...” Lasciò la frase in sospeso, facendole l’occhiolino.

“Bene, scusatemi, vado a vomitare.”

Noemi scosse il capo, ridendo, e si affrettò a prendere per mano l’amica, che stava effettivamente fuggendo verso l’ingresso del loro bungalow.

“Quante storie per uno scherzo innocente! Sembri una vecchia, Nora!”

“Noe, abbi pazienza... vedere mio fratello che ci prova con te è uno spettacolo vomitevole al quale non ero più abituata. Vado a fare la doccia.” E, con uno strappo definitivo, si liberò dalla presa dell’amica.

“Devi perdonarla... lo sai come è fatta.”

“Timida, sensibile ed incredibilmente cafona.” Assentì Simone con fare saggio.

“Un po’ come te.”

Il leggerissimo pugno che le assestò sulla spalla destra riuscì comunque a farla sobbalzare.

Simone sorrise, intenerito. Dolce Noemi, tanto piccola e delicata...

Quella ragazzina minuscola era ciò che più gli mancava dell’Italia: da quasi due anni oramai la desiderava con tutto se stesso... ma come poteva dire a sua sorella di essere innamorato perso di una giovane donna che aveva visto crescere dall’età di cinque anni?

Piano, in maniera quasi impercettibile, scosse il capo, costringendosi a cacciare quel pensiero. Nora non avrebbe mai capito.

“Allora... chi sarebbe il filarino di mia sorella?”

Noemi scosse energicamente il capo.

“Non ci provare, signor capo-animatore: da me non saprai nulla.”

“Oh, avanti Noe!” La supplicò Simone, inginocchiandosi davanti a lei. Noemi ridacchiò: la sua testa mentre stava in ginocchio le arrivava al mento. Lui diceva che era adorabile. Lei lo trovava soltanto ridicolo.

Stava per rispondere con l’ennesimo rifiuto, quando una voce proveniente da dietro di lei la bloccò.

Oh oh Simo, a man on his knees is a lost man!”

Simone sorrise, anche se alla giovane parve di scorgere nei suoi occhi un’ombra di irritazione.

“Lyubo, you’re gently asked to go and fuck yourself as hard as you can. Order from the direction.”

Dopo qualche istante di silenzio, che Simone usò per tornare in piedi, entrambi i ragazzi scoppiarono a ridere.

Fu in quel momento che Noemi si voltò, trovandosi davanti altri due membri del cast di animazione vestiti da cowboy.

Il più piazzato, Georgi, altri non era che il tanto decantato amore segreto di Nora, ma non aveva la benché minima idea di chi fosse l’altro.

Più magro, ma più alto di Georgi, indossava, sotto al cappello, un grosso paio di occhiali da sole, che gli coprivano quasi completamente il volto magro e abbronzato. Sembrava giovane, forse più giovane di lei e, sicuramente, il suo portamento era quello di un ballerino.

“Know what, Simo? I saw your sis hanging out with Mauro today... Little Noree needs somebody to love?”

“Mauro?” Domandò, stupita Noemi. “Mauro con fascetta in testa e capelli paglierino?”

Georgi, imbronciato, borbottò qualcosa in bulgaro, la sua lingua, che pareva tanto un insulto.

Simone parve non farci caso.

“Quindi vi ho beccate, stronzette: è Mauro la cotta di Nora!”

“No, lui....” Noemi si bloccò, sospirando. “Non te lo posso dire.”

Il ragazzo più magro, che pareva aver seguito con interesse lo scambio di battute, le posò una mano sulla spalla, sorridendole.

“Simone, seems that your Nora is lucky. She has a good friend. Sei buona amica...” Ripeté in italiano, sollevando gli occhiali da sole sopra il cappello e rivelando un paio di occhi chiarissimi, dello stesso verde del mare.

Noemi, in modo del tutto inaspettato, rimase totalmente stregata da quel viso delicato che, fino a pochi istanti prima, era rimasto coperto dalle lenti scure.

Paralizzata.

“Io chiamo Lyubo. Tu?”

“Io...io sono... io...”

“Noemi. Si chiama Noemi.” Intervenne Simone, gelido.

In silenzio, Georgi gli posò una mano sulla spalla e la strinse delicatamente.

Non ci fu bisogno di nemmeno mezza parola tra loro per capirsi a vicenda, per rendersi conto di essere uno lo specchio dell’altro.

 

Continua...

  
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