17/09/2011
1 recensioniNatsuno (Kodei) Yuuki odiava il proprio nome.
Lo aveva sempre fatto da che ricordasse, e sarebbe stato cosi anche in seguito.
Non sapeva però se dovesse odiare, insieme ad esso, anche quel padre che quel nome glielo aveva dato, o forse sarebbe stato più semplicemente accettarlo?
In realtà non gli era mai importato troppo di chi avesse intorno, nemmeno se si trattava dei suoi genitori. Non amava parlare con gli altri e odiava quando qualcuno si aspettava qualcosa da lui.
Non era un associale, ne uno snob, ne un qualche protagonista di un fumetto shojo, ma gli altri cercavano di farlo rientrare sempre in una categoria.
Di classificarlo.
Lui, oggetto estraneo venuto da un mondo lontano, una città piena di caos e luci.
La gente del villaggio lo osservava come si guarda una tigre allo zoo, si sentiva un fenomeno da baraccone.
Difficilmente si sarebbe mai trovato a suo agio in quel villaggio in cui, per quanto tempo vi vivesse, sarebbe sempre stato definito come un “forestiero”.
Non aveva mai voluto niente di particolare nella vita, ma da quando si era trasferito, desiderava solo allontanarsi al più presto da quel luogo sperduto tra le montagne, circondato dalla morte.
Questo gli sarebbe risultato ben più facile se non avesse creato legami di alcun genere, se non si fosse fatto avvicinare da nessuno.
E questo era il suo intento.
Tutto sembrava procedere su questa via, nessuno degli abitanti del villaggio aveva provato a rivolgergli la parola, se non all’inizio per una semplice curiosità o cortesia
(la prima sempre precedente all’altra).
Ma qualcuno pronunciò quelle parola tanto odiata.
Qualcuno, uno sconosciuto, arrivò a chiamarlo per nome.
Il padre che non sapeva se odiare l’aveva tradito, rivelando il suo nominativo a quell’estraneo.
Natsuno (Kodei) Yuuki, quando si era trasferito a Sotoba, aveva deciso di non farsi avvicinare da nessuno.
Non avrebbe passato molto tempo in quel luogo, quindi non aveva molto senso farsi degli amici.
Se l’era ripetuto un milione di volte dal loro primo incontro, dal momento in cui lo sconosciuto l’aveva aiutato.
Si era convinto quella fosse la decisione più giusta,
ne era certo.
Ma alla fine ghiaccio di cui si era ricoperto pian piano si sciolse sotto a quel sorriso di sole, nel susseguire di quei caldi giorni d’estate.
Ho chiesto come ti chiami a tuo padre: Natsuno
Siamo diventati amici senza che ne avessi l’intenzione.
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Voglio sottolineare (magari per chi non conosce bene la serie xP ) che lo sconosciuto è Toru Muto, divenuto moolto per caso il migliore amico del protagonista.
Bene, specificazioni a parte, era da tanto che volevo scrivere qualcosa su Shiki (visto che è il mio anime preferito) allora ho voluto parlare dei miei due personaggi favoriti della serie (insieme anche a Tatsumi) e del loro primo incontro...
è uscito questo, spero che vi piaccia ^^
Please commentate,
bye-bye
alla prossima ;-)))