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Autore: Etoiles    18/09/2011    13 recensioni
Sequel di Sailor Moon and the Lullaby of the Dragonfly.
Bunny è tornata indietro nel tempo con l'aiuto di Kalliope. Non chiede altro che ricominciare, riprendersi la libertà che le era stata negata, vivere una nuova vita.
Ma il suo desiderio non rimarrà privo di effetti. Durante il suo viaggio temporale è capitato qualcosa, qualcosa che va oltre le sue aspettative. Una nuova minaccia incombe e le Sailor saranno messe nuovamente alla prova, una prova più grande di loro stesse...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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E’ il più grande difetto dell’Umanità, dell’essere umano, dell’essere donna

E’ il più grande difetto dell’Umanità, dell’essere umano, dell’essere donna. E’ l’insicurezza. E’ pensare che ciò che fanno gli altri, ciò che dicono, ciò che sono, sarà sempre meglio di quello che sei tu. E’ credere di non essere all’altezza, di non valere, di non saper scegliere e per questo motivo devono essere altre persone a decidere per te. E’ essere convinti che una volta saputo cosa ci aspetterà non sarà più possibile cambiare,  agire diversamente. E’ la debolezza nata dalla troppa bontà sempre presente nei cuori degli ingenui.

Poi accade qualcosa, avvenimenti che vanno oltre l’immaginabile, il mondo inizia a calpestarti, a lasciarti in disparte, a prendersi troppe libertà.

Accade che qualcuno comincia a trattarti esattamente per quella che sei, inizia a guardarti con occhi diversi, sani, non condizionati da passato e futuro. Ti conosce per come ti vede, per come ti sente.

E allora capisci che la vita è solo nelle tue mani, che sai di valere qualcosa, che sai di poter decidere per te stessa.

Capisci che l’amore non è scritto. L’amore è vissuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-CAPITOLO 1-

 

 

 

-RICOMINCIARE-

 

 

Sicura, decisa, irremovibile. Lo sguardo di Bunny  non esprimeva altro che fermezza e convinzione. Il suo “no”, quella sua risposta tanto inaspettata era rimbalzata nell’ambiente su pareti invisibili che si erano eretti così freddamente come le loro espressioni. Nessuno riusciva a capire come avesse potuto avere una tale reazione, tanto meno Seiya che, sbalordito ma felice allo stesso tempo, continuava a tenerle stretta la mano, esattamente come lei aveva voluto.

“Cos’hai detto?”. La domanda di Kakyuu appariva più un’ammissione di inquietudine piuttosto che di sfida.

“Ho detto no” ripeté Bunny, risoluta “non ti guarderò negli occhi, non lascerò che tu cancelli i miei ricordi” disse, volgendo lo sguardo verso Seiya “i miei bellissimi ricordi” precisò, per poi riporre l’attenzione su Kakyuu.

La Principessa si guardò intorno, cercando nei visi delle guerriere qualche segno testimone di colpevolezza, cercando la persona che le aveva rivelato il piano. Ma avevano lo stesso sguardo smarrito proprio dei suoi occhi e ciò provava che nemmeno loro ne sapevano niente, come lei.

“Tu…tu non puoi saperlo…come fai a saperlo…”

“Non ci vuole molto” intervenne Yaten, appesantendo la situazione “sappiamo benissimo chi le ha detto tutto, non è vero…Seiya?”

“Che cosa?” urlò, voltandosi di scatto “No!” lo fermò Bunny, tirandolo a se “non è stato lui, non è stato nessuno. Lo so e basta!” chiarì, prima che potesse sfociare in una lite.

“Bunny, possiamo spiegarti…” “Non ti preoccupare, Rea, non è necessario” la precedette, sorridendo “non sono arrabbiata con voi! E nemmeno con voi” proseguì rivolgendosi ad Heles e Milena, pietrificate “non più ormai”

“…non più?” sottolineò Kakyuu. Bunny esitò qualche secondo, il modo in cui la principessa la fissava le provocava solo ansia, rendendola maggiormente nervosa. Annuì, senza aggiungere altro ma sentiva che non sarebbe finita così.

“Ascoltatemi” riprese, notando comunque come Kakyuu non le togliesse gli occhi di dosso, imperterrita “so perché siete arrivate fino a questo punto, fino a prendere una decisione così estrema. Ma credetemi se vi dico che questa non è la scelta giusta, che allontanarmi da una persona non vuol dire dimenticarla.

So che avete paura, che pensate che abbia smarrito me stessa ed il compito che mi appartiene. Ma non è così, anzi. Non sono mai stata così sicura di me stessa in tutta la vita. E so che vi sembrerà strano ma il merito di tutto questo, il merito per come sono ora…è solo suo. Quindi dovete smetterla di tentare in tutti i modi di dividerci perché non succederà mai! E dovete smetterla di pensare che stare con lui comporterà non prendere le mie responsabilità, conosco il mio dovere e lo manterrò. Quando tornerò sulla Terra risolverò le questioni in sospeso e continuerò a difendere il mio Pianeta, esattamente come ho sempre fatto. Ma resterò con lui, con o senza la vostra approvazione.

Se ora mi vedete come Bunny, siate mie amiche ed appoggiatemi in questa scelta. Ma se mi vedete solo come Serenity, abbiate la coscienza di rispettare la volontà della vostra Principessa. Ora ricomincio da qui, ricominciamo da qui.

Una cosa è certa…non deciderete più per me” concluse, lasciandoli senza fiato, senza respiro, come se le sue parole veementi avessero rapito l’ossigeno dai loro corpi.

L’ultima sillaba pronunciata da Bunny fu l’ultimo suono che rintoccò nell’aria, il loro silenzio era quasi imbarazzante, solo leggeri passi scricchiolanti sul pavimento lo ruppero, passi in avvicinamento, passi verso di lei “Oh Bunny…” esclamò Kakyuu con volto deluso, terrorizzato “Bunny…che cosa hai fatto?”.

Il silenzio cadde nuovamente ma ancora più in profondità, in modo ancora più terrificante. Bunny osservava Kakyuu nella più completa disperazione, c’era qualcosa che sapeva, qualcosa di talmente terribile da farla rabbrividire. Perché le aveva detto quelle parole.

“Lasciateci sole” ordinò Kakyuu, senza distogliere lo sguardo da Bunny, immobile, raggelata. Il tono della Principessa era stato talmente minaccioso da non farli dubitare nemmeno per un secondo. Ubbidirono, lasciandole sole in quel segreto che mai avrebbero dovuto scoprire.

Trascorsero parecchi minuti prima che Kakyuu cambiasse posizione. Sembrava una statua, senza sentimento, senza nucleo vitale, senza sapere cosa fare o da dove cominciare. Bunny allo stesso modo non tentava nemmeno di muoversi. Kalliope era stata chiara, nessuno avrebbe mai dovuto saperlo, ma la soggezione di Kakyuu non era così vincibile. Eppure doveva provarci.

“Principessa…” tentennò, senza avere alcuna risposta. Accennò ad un sorriso per sciogliere un po’ il ghiaccio, per sembrare tranquilla “non so a cosa tu stia pensando ma io non ho fatto niente” rise, non volendosi sbeffeggiare di lei ma cercando solo una via d’uscita il più indolore possibile.

Kakyuu le voltò le spalle, passeggiando su e giù per l’ampio balcone, incurante di come stesse trascinando il vestito a terra, raccogliendo ogni singolo rimasuglio di polvere. Stava pensando, stava analizzando, stava cercando la risposta a tutto ciò. Poi si bloccò, appoggiando le mani sul cornicione, come se non riuscisse a sopportare ciò che aveva in mente, come se il peso del corpo non le permetteva di reggersi in piedi autonomamente.

“Bunny, ti prego…rispondi sinceramente a ciò che sto per chiederti” “Si…va bene” rispose balbettando. Kakyuu si voltò per poterla guardare nuovamente ma con occhi diversi, occhi languidi, inumiditi da lacrime trattenute dalla sua stessa volontà. Bunny s’irrigidì, non l’aveva mai vista piangere, mai.

“Bunny…” inspirò profondamente “…hai mandato indietro il tempo?”.

Bunny tacque, indietreggiando di qualche centimetro. Come l’aveva scoperto? Non era possibile, solo lei ne era a conoscenza, solo lei doveva saperlo, nessun altro. Le labbra tremavano come se fossero assiderate, il torpore dalle mani si espanse fino alle gambe, non lasciando dubbi sulla sua risposta.

“Non posso crederci” disse Kakyuu, portandosi la mani fra i capelli “l’hai fatto per davvero! Hai portato indietro il tempo!”

“Ma…ma come lo sai?”

“Allora è così, è proprio così! Bunny ma ti rendi conto di cosa hai fatto? Ti rendi conto delle conseguenze?”

“Io non credevo, Kalliope mi aveva detto che…”

“Kalliope? Come conosci le libellule? Sono state loro?”

“…si”.

Kakyuu riprese a camminare imbizzarrita, non volendo credere che ciò che temeva si fosse realmente realizzato. Bunny le corse incontro cercando di fermarla “Principessa, perché fai cosi? Ti prego parlami!” ma Kakyuu non smetteva di camminare, farfugliava con se stessa frasi senza senso, muovendo freneticamente le mani, come se stesse calcolando qualcosa “Di quanto sei tornata indietro?” “Cosa…”

“Rispondi Bunny!! Di quanto sei tornata?”

“Non lo so…un paio di mesi credo” “Mesi?” ripeté, senza fermarsi un momento.

Alla sua vista, Bunny diventava sempre più irrequieta, sempre più impaziente, non avrebbe sopportato oltre. Si parò velocemente davanti al suo cammino costringendola a bloccarsi una volta per tutte “Ti prego smettila, smettila!!” gridò a voce strozzata “che cosa sta succedendo? Perché sei così spaventata?”.

Kakyuu riprese fiato, come se avesse corso per chilometri senza una meta. Si asciugò le lacrime dal viso, riprendendo la tranquillità che aveva smarrito “Ora sarà tutto diverso, dovremmo fare i conti con le conseguenze, non ci sarà scampo, non ci sarà soluzione e ce ne accorgeremo molto presto…”

“Conseguenze? Ma di cosa stai parlando cos’è che succederà?”. Kakyuu si fece scivolare a terra, le gambe non la reggevano più. Le incrociò come una bambina in cerca di protezione, mentre le lacrime cominciarono nuovamente a sgorgare incontrastate. Fissò Bunny negli occhi, trasmettendole il terrore proveniente dal suo profondo “Ora cambierà…cambierà tutto”.

   
 
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