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Autore: Agapanto Blu    18/09/2011    4 recensioni
Nel mondo ci sono cose che non riusciamo a comprendere. Cose pericolose e terribili che sconvolgono la nostra vita all'improvviso.
Ne sa qualcosa un certo ragazzo che, con ostinata fierezza, continua a seminare il terrore con la sua macchina...LA Macchina!
Ed è di questa dannatissima auto che parlerò in questa storia.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Macchina!

 
L’uomo alla guida di quella vecchia e altamente scassata macchina si chiama Lucio Mirti.

Non ve ne frega un tubo?
Bene. Neanche a me!

Per quanto ce ne importa, potrebbe chiamarsi anche Mario Rossi o John Smith: sarebbe la stessa cosa…

Potrebbe essere un impiegato, un agente della finanza (non scappate; tranquilli, non lo è…) o una spia alla James Bond e a noi non farebbe (fatta eccezione per la guardia di finanza) né caldo né freddo.

In realtà è classificato dalla società come Nullafacente.

Quanti anni ha?                      

Sui diciannove – venti, ma tanto non è rilevante…

Personalmente, non lo ritengo neanche tanto carino con la sua pelata e il piercing al labbro superiore però fate voi…

Ma se non ci interessa lui, direte [penserete (scriverete)], che ci facciamo qui?

Semplice: seguiamo la Macchina.

Perché non è una macchina qualsiasi: è la Macchina!

È vecchia... Certo! Più degli ultimi trenta proprietari messi insieme a giudicare dall’autografo del tirannosauro sul parafango.

È piccola e puzzolente… (Ha ospitato l’ultimo convegno del dottor Henry la puzzola sull’estasi delle bombe fetenti!)

Non è una macchina che ti permetta di fare lo sborrone* insomma… O il cretino…

Ma allora perché è così speciale?

Perché ogni volta che passa, succede qualcosa…

La gente sembra impazzire dall’altra parte dei finestrini, i bambini e i ragazzi più di tutti…
Si guardano, si sorridono furbi… e poi si picchiano!

Giù botte d’ogni sorta!

Pugni sulle spalle, sul petto…

E lui (Non il tirannosauro e non Henry), Lucio, gira tranquillo osservando le reazioni di chi lo guarda…

E sorride pure!

Perché Lucio è fetente! Più della Macchina!

Ridendo come un pazzo, la mattina va in garage prende la sua arma di autodistruzione di massa e inizia a seminare caos per la città…
Tiene tranquillo la mano sul volante, il sorriso sempre lì al suo posto tanto che alcuni dottori sospettano una rara forma di paralisi autoinflitta, e alza sempre la musica a livelli da discoteca, altra ipotesi per la nascita della paralisi, senza curarsi dei vecchietti innocenti che se lo vedono passare accanto e che si chiedono cosa stia succedendo.
Torna a casa e alla domanda “Cos’hai fatto oggi?” risponde sempre: “Niente…”!

Ad ora, è in corso una petizione organizzata dalla SALVATEMI (Società Aiutiamo Le Vittime Auto-Tartassate E Macchina-Invalide), l’associazione formata da quei poveracci che si sono rotti costole, incrinato vertebre  roba varie a causa Sua…

La Macchina però è ancora lì…

Gira per la città apparentemente tranquilla ma lascia dietro di sé una sfilza di lividi spaventosa! Una roba che sembra il carnevale di Rio! C’è quella col livido giallognolo sulla spalla, quello con la chiazza blu sul petto... Un tripudio di colori degno di Van Gogh! Anzi! Di più! Della Disney in Fantasia e Fantasia 2000! Messe insieme!

L’avesse visto Dante, avrebbe scritto:

E quel p***a va,
sentendosi insultare,
malignamente di cretinismo vestuto,
e par che sia un coso venuto
da’Nferno in terra a flagello propinar!**

E tanti cari saluti a Beatrice che, poveretta, sarebbe a casa a controllarsi il naso che quella scema della sua dama di compagnia le avrebbe spaccato!

Ve l’immagine la celebre foto di Times Square alla fine della Seconda Guerra Mondiale se, invece, del marinaio che bacia l’infermiera, gli stessi due si stessero tirando dietro rispettivamente il cappello e una scarpa (col tacco così fa più male)?

Ma di esempi così ce ne possono essere miliardi!

Eppure lui (sempre Lucio Mirti, sempre lo stesso p***a, per citare Dante) è perennemente in giro con quel suo aggeggio dannato!

E non lo ferma nessuno!

Ma dove sono i supereroi quando servono?! Che fa al polizia?!

Lo dovrebbero mettere dentro per istigazione alla violenza! Anzi, all’autolesionismo!

Dovrebbero sequestrargli la patente e rottamare quel dannatissimo mostro divorato dalla ruggine così da liberare la Terra dalla nona piaga d’Egitto (perché l’ottava erano i pidocchi)!

E invece Lucio, tranquillamente spaparanzato nel sedile della Macchina, osserva due mamme tentare di dividere i due giovani figli (dieci anni più o meno) perché, all’improvviso, sono passati dal parlare sbavando dei Krapfen e si mangeranno per merenda all’assaltarsi e pestarsi come due Wrestler professionisti! Solo che si picchiano davvero, loro due!

Il ragazzo vincitore per il premio nobel per la fetenza (Lucio) sorride e mette la freccia per svoltare a destra, nella via più trafficata della città.
Felice dell’ennesimo tiro mancino fatto alla comunità.

Tranquillo continua a fare i suoi danni nella sua Macchina.

La Macchina.

La MacchinaGialla!

* Sborun, dialetto, o sborrone... Termine tipico delle mie parti per indicare uno sbruffone
** Tanto gentile e tanto onesta pare, Dante Alighieri


Allora... Innanzi tutto, grazie a tutti quelli che sono qui a leggere sta cavolata uscita fuori dal mio cervelletto bacato durante una piccola passeggiata... Devo un grazie all'amica che mi ha spinta a metterla per iscritto quando mi ha sentito inveire contro La Macchina e uno alla seconda amica che non se n'è nemmeno accorta! ;)!
Spero che questa storia sia piaciuta e chiedo scusa a eventuali Lucio Mirti reali: vi assicuro che tutto ciò che è descritto è frutto della mia fantasia e ogni riferimento a fatti o persone reali è da considerarsi puramente casuale! :)...
Grazie in anticipo a chi vorrà farmi sapere se la storia è piaciuta o se gli ha fatto schifo!

Lady Catherine

  
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