CAPITOLO I Buio, freddo e pioggia, questo era il tempo che ormai occupava il cielo di Verona, quattro ragazze presero il loro zaino e di malumore uscirono dalla scuola. -Non dovremmo essere felici? Sono finite le scuole e abbiamo il muso lungo, perché?- chiese Aurora cercando di tirare su il morale. -Guarda che tempo! E domani mattina dobbiamo partire per Londra, approposito, tutte e quattro alle sei davanti al chek-in, chiaro?- disse Ashlee rivolta ad Aleysha che stava tranquillamente sorseggiando un thè freddo -Io ci tengo ad andare a Londra!- -Suvvia Ashlee, non è mica la fine del mondo se perdi l’aereo, ce ne saranno degli altri…- rispose Aleysha. -Ma vorrai scherzare!!! E’ da mesi che programmo questo viaggio e anni che sogno di andare a Londra, più precisamente da… sedici, da quando sono nata, è già tanto che i genitori ci abbiamo mandato a Londra da sole per tutta l’estate, tenendo conto del particolare sedicenni- disse Ashlee scontrosa. -Ora basta, si sta mettendo a piovere- si intromise Ran –Andiamo a mangiare questa pizza si o no?- Le nostre quattro beniamine si avviarono a passo veloce verso la pizzeria Torre 5, proprio sotto casa di Ashlee. -Ciao Ashlee- la salutò Manuel, il suo migliore amico -Quante siete?- -Prova ad indovinare, sempre le solite quattro pazze.- rispose sarcastica lei. -Ok, aspetta che vi chiamo mio fratello.- così dicendo il biondino scomparve in cucina da dove ne uscì poco dopo con un ragazzo alto, moro con gli occhi azzurri. Le portò ad un tavolo accanto ad una finestra, la tovaglia era di un colore blu scuro con sopra ricamati dei fiori color panna. -Volete ordinare?- chiese il fratello di Manuel, Ramon. -Si io una margherita, per Ashlee una salsiccia dolce, per Aleysha una prosciutto e wurstel mentre per Ran una calzone napoletano, da bere quattro coca-cola, grazie.- disse Aurora. -Auricchio!! Guarda che ce le sappiamo ordinare le pizze!- esclamò Ran ridacchiando. -Lo so, guardate piove.- In effetti Aurora aveva ragione, pioveva a dirotto, inizialmente sembrava una cosa da nulla ma quando videro grosse gocce di pioggia cadere velocemente una in fila all’altra sul cemento ormai bagnato della strada dovettero ricredersi, stava venendo giù il diluvio universale. Finche le nostre quattro amiche aspettano la pizza io ve le descrivo, altrimenti lascerei troppo spazio alla vostra immaginazione. Ashlee, ha i capelli color castano chiaro lisci, gli occhi azzurri-grigi-verdi (cambiano in base al tempo e a come si veste), è alta e di solito tiene sempre i capelli sciolti, apparte in questa occasione, adesso aveva due morbide trecce che le ricadevano sulle spalle. E’ una fan sfegatata dei Green Day e ama alla follia Skandar Keynes, l’attore che interpreta Edmund nelle Cronache di Narnia. Gli piace da pazzi l’Inghilterra e sognava sin da piccola di poter andare a Londra. Aleysha, capelli castano scuro molto tendente al nero lisci, gli occhi sono azzurri. Veste in modo a dir poco sobrio ( a causa dei suoi genitori dice lei ), ammette di essere innamorata di Tom Felton (Draco Malfoy in Harry Potter) e tiene nascosta una maglia che ha comprato senza il consenso dei suoi genitori. Ran, capelli castano scuro lisci, occhi marroni, ama i fumetti e i manga, in particolare quelli di Rossana, è un asso nel disegno e non la batte nessuno in tutti concorsi d’arte fumettistica che fa. Si veste in modo a dir poco originale, adora il verde ed è sempre attenta a tutto quello che le capita e capita intorno a lei. Aurora, capelli ricci castani scuri, occhi blu oceano. Ama Jesse McCartney e se lo sposerebbe se non fosse già impegnato, in compenso può sempre rifarsi con William Moseley (Peter in narnia), all’inizio può sembrare antipatica ma poi, quando si impara a conoscerla, ti rendi conto che potrebbe entrare in politica e prendere il posto di Berlusconi. -Evviva!! Sono arrivate le pizze!!!- gridò Aurora gioiosamente. -Mmm, che buona!!- disse Aleysha. -Già- rispose Ran. -Allora vedete di gustarvela, in Inghilterra non fanno la pizza buona come la fanno qui, cercano di copiarla è ovvio, ah, questa sera vi consiglio vivamente di mangiare la pasta.- disse Ashlee con un sorriso. -Perché?- chiesero le altre in coro. -Perché anche quella la copiano e non è buona come qui.- -Oh no! Perché gli inglesi devono essere sempre così diversi da noi?- Le ragazze mangiarono e bevvero gustandosi tutto, fino all’ultima briciola e goccio. Non aveva ancora smesso di piovere quando le ragazze si lasciarono ed andarono ognuna a casa propria. Ore 21.00 a casa di Ashlee -Finalmente vado a Londra!!!! Che bello che bello che bello!!! Allora, dunque, vediamo un po’ la lista di cose da portare via… • Maglie leggere e pesanti • Pigiama leggero e pesante • Walckman • Cd • Dvd • Computer portatile • Jeans • Gonne • Camicie • Biancheria • Libri sull’Inghilterra • Quaderno foto Skandar • Cose per lavarsi • Asciugamani • Costume • Accappatoio • Phon Etc. etc. etc. non vi dico il resto della lista di Ashlee perché occuperei pagine e pagine. La ragazza aveva appena finito di farsi la doccia, ora stava preparando la valigia. Metteva tutto alla rinfusa e quando fu ora di chiuderla si ritrovo con qualche…. Bè…. Problemino tecnico. Ore 21.00 casa di Aleysha La ragazza era molto calma, si, gli piaceva molto l’Inghilterra, ma l’attiravano di più mete sconosciute sperdute in chissà quale posto. Aleysha si sdraiò sul letto e cominciò a leggere un libro di (Udite udite miei cari lettori) Harry Potter; accanto a lei c’erano un foglio e una penna, chissà che cosa aveva in mente. La sua valigia si trovava già all’ingresso della sua villa. Ore 21.00 a casa di Ran La ragazza era molto indecisa su cosa portare via, una felpa di lana o una maglia leggera? Alla fine optò per portarsi dietro l’intero armadio. Ran si avviò con passo lento verso l’entrata di casa sua quando: -Ahhhhhhhhhhhh!!!! I fumettiiiiiiiiiiii!- Ore 21.00 casa di Aurora Aurora non amava preparare le valigie, preferiva farle fare ai suoi genitori mentre lei poltriva sul divano. In questo caso però era diverso, la ragazza non poteva far fare le valigie hai suoi genitori, lei e solo lei sarebbe partita per Londra della sua famiglia. Mise la sua valigia di fianco al letto e andò a dormire.