Titolo: Pochi attimi ti tepore e pace.

Personaggi:  Rima Toya – Shiki Senri

Erano sdraiati sulla panchina a guardare il cielo limpido, con nuvole candide come batuffoli di cotone che attraversavano il cielo senza mai oscurare il sole, quasi avessero paura di venirne bruciate,  splendeva proprio sopra di loro e dava fastidio agli occhi, un pigro sole autunnale che non vedeva l’ ora che arrivasse il tramonto, e anche loro non vedevano l’ ora che quella grigia giornata uguale a tutte le altre finisse.
 Le loro teste si sfioravano appena, quasi a creare un collegamento di pensieri.
Le foglie secche venivano trasportate dal vento e non poche volte capitava che una passasse sopra di loro, in quelle occasioni i fotografi si affrettavano a scattare foto per immortalare quel momento particolare.
Arrivò un flash dall’ alto proprio mentre la ragazza stava guardando l’ obbiettivo, l’ espressione seria e scocciata dalla luce improvvisa, non poté fare a meno di sfregarsi gli occhi con una smorfia, un’ altro flash e lei si sfregò con più forza gli occhi, di proposito finì per rovinarsi il trucco.
Gli acconciatori e i truccatori accorsero, neanche gli avessero sparato, e iniziarono a ritruccare la ragazza che intanto si era messa a sedere.
Dopo aver finito passarono al ragazzo che ancora guardava il cielo, aveva la faccia di una persona che si era appena alzata dal letto, sbadigliò e si lasciò truccare mentre lei lo guardava, assorta nei suoi lineamenti e nei suoi bellissimi occhi chiari, si appoggiò dolcemente allo schienale rovinato della panchina, mentre i truccatori cercavano di togliergli dal viso quell’ aria da ragazzo appena svegliato.
Dopo poco anche lui poté appoggiarsi accanto a lei, era più alto di lei, ma nonostante la differenza fu lui ad appoggiarsi sulla spalla della ragazza, e fu lei ad appoggiare la sua testa su quella del ragazzo, continuarono a scattare foto ma raramente i loro sguardi finivano dritti negli obbiettivi, si soffermavano sulle foglie secche, sulle crepature nella vernice verde della panchina o sulla persona a cui erano appoggiati, bastò poco tempo perché il ragazzo si addormentasse in quella posizione un po’ scomoda, quasi senza accorgersene anche lei scivolò in quel dolce tepore.
I fotografi continuavano a scattare foto, e furono quelli i momenti più belli, furono quelle le foto che finirono sulle copertine delle riviste di moda autunnale, furono quei momenti immortalati nelle cartucce a rimanere impressi nei loro cuori.
Il ragazzo si riscosse dal suo sonno, vide le mani della ragazza abbandonate dolcemente in grembo, sentì la leggera pressione della sua testa sulla propria, guardò il cielo che si stava tingendo di una sfumatura scarlatta, avrebbe dovuto svegliarla andare a lezione insieme.
Sollevò appena la testa ma si fermò quando sentì la ragazza mugugnare, la sua testa scivolò sulla spalla di lui e le sue bracca gli cinsero il collo, lui fece lo stesso, abbracciandola.
“Rima” sussurrò lui con dolcezza cercando si svegliarla.
“Aspetta ancora un attimo così, Shiki.”
 
Angolo dell’ autrice: Beh, ecco… lo so ho scritto pochissimo ma il fatto è che da tanto tempo desideravo scrivere una one-shot su Shiki e Rima, ed ecco cosa è venuto fuori, neanche una paginetta –depressa-
Ci tengo a chiarire che Shiki è uno dei miei personaggi preferiti (è al secondo posto dopo Zero)
Ripeto: ho scritto poco, ma spero che questa fic possa piacere. Grazie.