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Autore: Beads and Flowers    18/09/2011    2 recensioni
Scrivere storie alle due di notte non fa bene, e questa storia ne è la prova. Solo la trama lo può affermare:
La vita di uno studente di arte all' universita verrà per sempre cambiata da un quadro scioccante trovato ad una mostra... oppure no?
Genere: Comico, Demenziale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Marcio.

 
  Il ragazzo entrò nel museo, guardandosi attorno con aria di sufficenza. Mostrò annoiato il biglietto alla ragazza all’ entrata dell’ edificio e prese a guardarsi attorno per la sala. Ecco, era proprio come si era aspettato: nessuno di quei quadri riusciva a trasmettergli l’ ispirazione giusta per completare la sua opera, a dare un senso alla sua vita piena di critiche verso l’ arte o quantomeno a rispondere ad una delle sei domande che l’ uomo si pone da quando è andato oltre la semplice ricerca del cibo.
  Perchè l’ Universo è stato creato?                                                                                                                               
  Da dove veniamo?
  Dove andiamo quando muoriamo?
  Che senso ha la vita?
  Chi o cosa governa il nostro destino?
  Cos’ è questo ‘tartrato monopatassico’ che si può trovare nei biscotti Pan di Stelle?
  Ma no, i quadri di anche quella mostra ritraevano semplicemente qualche donna nuda, noiosi tramonti e banali paesaggi. Niente di eccezionale. Niente di nuovo.
Il ragazzo stava per dichiararsi sconfitto, quando finalmente... vide il quadro. Il più bel quadro che avesse mai visto in tutta la sua vita.
  Raffigurava un casco di banane su di un tavolo,  perfettamente gialle e mature. Ma, ai piedi del tavolo, vi era una buccia di banana marcia ed annerita in maniera a dir poco disgustosa. Il giovane osservò incantato quella buccia, rapito dall’ imperfetta perfezione del soggetto. Sembrava quasi che l’ odore di muffa e decomposizione attraversasse la tela per solleticargli le narici. E le macchie nere che coprivano, imponenti, la superficie della banana, coagulandosi alla perfezione con il restante marrone? Semplicemente perfetto!   Oh, quante cose potevano simboleggiare quella buccia di banana: una vita troppo stupenda prima della morte, una società apparentemente perfetta anche se realmente in decomposizione.
Uscire dal museo fu molto difficile, ma quando le lancette dell’ orologio da polso del ragazzo puntarono alle dieci e mezza della sera, la separazione da quell’ autentica opera d’ arte sembrò inevitabile.
Il giovane uscì dalla sala della piccola esposizione, chiamò a se’ un taxi e vi salì dentro lentamente, quasi come se il mondo andasse a rallentatore. Il tassista giunse davanti all’ appartamento del ragazzo, il quale gli tese una banconota da dieci. L’ autista lo ringraziò allegramente, ma il gioavane non gli rispose.
Salì fino al suo piano con l’ ascensore, aprì la porta del suo piccolo appartamentino da studente universitario e si diresse verso la cucina. Aprì la porta del frigorifero e ne tirò fuori una bella banana matura. La sbucciò con estrema lentezza e l’ addentò, assaporandone il gusto dolciastro. Quando terminò quel piccolo spuntino, pose la buccia sul tavolo e si sedette per osservarla da vicino.
“Stasera non uscirò, come faccio di solito.” sussurrò “Invece resterò qui, ad osservarti mentre marcisci, per ricostruire quello splendido elemento del quadro che oggi ho visto alla mostra.”
Lui non lo sapeva, non poteva saperlo, ma se quella sera fosse uscito per le strade della sua città, avrebbe casualmente incontrato la ragazza che gli aveva controllato il biglietto all’ entrata dell’ esposizione, avrebbero affermato la loro passione per il quadro raffigurante il casco di banane, lui l’ avrebbe invitata innocentemente a cena, l’ amicizia tra i due sarebbe aumentata sempre di più, si sarebbero dati un appuntamento per il giorno dopo. Man mano che il loro amore fosse cresciuto con il passar del tempo, anche la loro passione per l’ arte non avrebbe accennato a diminuire, finchè non sarebbero andati insieme in vacanza a Parigi, dove lui le avrebbe fatto una splendida dichiarazione d’ amore. Si sarebbero sposati, avrebbero avuto una bella casa, quattro gatti, due cani e tre bei bambini, vivendo esclusivamente dei quadri del ragazzo, talmente belli che tutti li avrebbero comprati. Ed infine, circondati da miriadi di nipotini e di bei ricordi della loro splendida vita, serebbero morti insieme, a tarda età, l’ una tra le braccia dell’ altro, caduti insieme nel tranquillo sonno della morte. Sarebbero stati sepolti nel piccolo cimitero locale, ogni giorno visitati da qualche parente o ammiratore del pittore, oppure entrambe le cose. Lui e sua moglie sarebbero stati ricordati in eterno per la loro semplicità, la loro gentilezza e per la loro infinita passione per l’ arte.
Ma chi siamo noi per giudicare?
Forse, in fondo, era più importante quella buccia di banana.
   
 
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