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Autore: 365feelings    18/09/2011    3 recensioni
Nel Giardino del Tempo sui loro troni le figlie di Ananke, le Moire,
cantano e tessono il Passato, il Presente e il Futuro.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: KumaCla
Titolo: Across the time
Warning: FlashFic
Note: secondo capitolo, sul tema del presente anche se temo che non si comprenda molto. La frase pronunciata da Cubo è di Leibniz.
The One Hundred Prompt Project




Quando la portà si aprì cigolando, Magda stava giocherellando, indolente, con la catenina del suo orogiolo e, senza sollevare lo sguardo, recitò monocorde una citazione di Edward Morgan Foster, che era divenuta il motto del negozio: «Se non ricordiamo, non possiamo comprendere».
Quando, però, si rese conto di chi era entrato, a momenti non cadde dallo sgabello su cui era precariamente seduta.
«Keats!» esclamò, la voce tremula e acuta.
 «Magda» rispose lui con compostezza.
Non si vedevano da anni ormai (da quando lei aveva lasciato l'Accademia senza dargli spiegazioni) e non si aspettava di vederlo proprio lì, con la divisa blu di Agente del Tempo. Ha fatto carriera, si ritrovò a pensare con un velo di amarezza e malinconia.
 «Mi sono sempre chiesto come il negozio riesca a restare aperto. Utilizzo illegale della licenza di Agente del Tempo e di megawatt, presenza di intelligenza artificiale difettosa proveniente dal futuro, svolgimento di lavori non richiesti. Qualcuno dei piani alti deve amarvi».
Aveva usato un tono che non gli aveva mai sentito, non con lei almeno. Era stato freddo e sostenuto, l'aveva guardata come se non la vedesse, come se non la riconoscesse. Poi però si ricordò del loro passato; non poteva arrabbiarsi se il presente era diverso da come se l'era immaginato (ma come lo aveva immaginato?), aveva agito lei in modo tale che risultasse così — come uno schiaffo in pieno volto.
 «Sei venuto qui per criticare e offendere?» chiese, recuperando il controllo della sua voce e ostentando noncuranza.
«Cerco Prunella e Horace».
«Non ci sono».  
«Stanno sprecando megawatt in lavori non richiesti, come quello per la signora dell'altro giorno?»
Magda sobbalzò sotto lo sguardo inquisitore del ragazzo. Come diavolo faceva a sapere cosa aveva fatto? Che il negozio e le sue attività fossero davvero spiate?
«Non sono cose che ti riguardano».
 «Invece sì. I salti nel tempo non necessari vengono registrati al pari di quelli commissionati. Normalmente incorre la ritira della licenza per chi, come te, si diverte a farsi qualche viaggetto nel tempo e sprecare watt. La signora, ad esempio, aveva solamente chiesto che il carillon venisse riparato, come ci si aspetterebbe da un negozio come il tuo».
 «Non capisci. Gliel'ho letto negli occhi. Quella donna era turbata da qualcosa, non era serena. Se non ricordiamo il passato...»
 «...non possiamo comprendere. Sì, lo so.»
Ancora quello sguardo penetrante e dolorosamente freddo, lontano: doveva incolpare solo se stessa per il muro che si era creato tra loro due. All'epoca, quando era scappata, aveva pensato che fosse la soluzione migliore e lo credeva fino all'altro ieri, perché non era previsto di rivederlo. Troverselo lì, davanti a lei, aveva cambiato le sue convinzioni — già di loro non così salde come aveva cercato di convincersi, dato che era bastata una visita inaspettata per farle crollare.
Magda sperò di non essere arrossita come una liceale alla sua prima cotta. Ricordava bene come Keats le piacesse un tempo e aveva fatto di tutto pur di cancellare quell'insana attrazione: lui era più grande, più maturo, come un fratello e non puoi amare tuo fratello, non puoi desiderare di baciarlo giusto? Credeva di esserci riuscita e invece si sbagliava. Lui era ricomparso dopo anni come se niente fosse e le aveva fatto lo stesso effetto di una volta. Non era cambiato nulla e ora erano loro due, uno di fronte all'altro con solo un bancone a separarli. Carpe diem, le sussurrò una vocina nella testa.
 «Appurato che Prunella e Horace non ci sono cosa intendi fare? Fermarti per il the, deliziarmi con la tua seccante presenza, toglierti dai piedi?»    disse, invece, alla fine, con tono sarcastico - e una punta di acidità.
 «Vorrei potermi trattenere di più e deliziarti» le rispose con una certa malizia che non gli ricordava, facendola arrossire «Ma, a differenza di te, ho del lavoro che mi aspetta». 
 Mgda respresse la delusione e la mascherò con un sospiro di sollievo.
Keats fece per andarsene, ma all'ultimo secondo si girò.
«Credo che non ci saranno problemi se domani ti presenti a Villa le Temps al posto di Prunella e Horace, se per le due non saranno ancora tornati».
 «Il presente è carico del passato e gravido dell'avvenire » commentò Cubo spuntando dal nulla.

Il p«»  «»  «»  «»  «»  «»  
   
 
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