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Autore: braver than nana    18/09/2011    4 recensioni
Non si vedevano da otto anni, pensò distrattamente mentre allungando leggermente il collo e gettando indietro la testa con un gesto disinvolto finiva la bevanda rosata, richiedendone subito un altro, ma rubando dal bicchiere la ciliegia che non aveva il coraggio di mangiare. Erano successe cose talmente assurde in tutto quel tempo che non pensava che proprio lui sarebbe riuscito a rintracciare il suo numero, contattarlo e convincerlo addirittura ad uscire per quella serata che, se conosceva bene il suo vecchio amico, sarebbe potuta diventare totalmente folle nel giro di qualche ora. [future!Hummerwood spin-off di Blaine Anderson presents: the Pips']
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Nana° (braver than nana su efp)

Titolo: Cherry Kiss.

Fandom: Glee

Personaggi: Kurt Hummel, Thad Harwood.

Numero scelto: 50

Genere: Romantico, Introspettivo

Rating: verde

Avvertimenti: slash, oneshot.

Beta Reading: sì (HeltenD_)

Introduzione alla storia:

Non si vedevano da otto anni, pensò distrattamente mentre allungando leggermente il collo e gettando indietro la testa con un gesto disinvolto finiva la bevanda rosata, richiedendone subito un altro, ma rubando dal bicchiere la ciliegia che non aveva il coraggio di mangiare. Erano successe cose talmente assurde in tutto quel tempo che non pensava che proprio lui sarebbe riuscito a rintracciare il suo numero, contattarlo e convincerlo addirittura ad uscire per quella serata che, se conosceva bene il suo vecchio amico, sarebbe potuta diventare totalmente folle nel giro di qualche ora. [future!Hummerwood spin-off di Blaine Anderson presents: the Pips']

Note dell'autore: Questa storia è una future!Hummerwood spin-off della fic scritta da Chemical Lady, "Blaine Anderson presents: The Pips" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=703742&i=1) e riprende alcuni avvenimenti del capitolo 16 "100% me". Il bar che cito O'Neal è un vero bar di NYC, nel quale vanno a chiacchierare le ragazze di 'Sex and the city', e sinceramente mi sembra abbastanza adatto. Mi sono informata molto sulle ciliegie al maraschino e anche se non le ho mai assaggiate ho scoperto che si usano come decorazione di alcuni cocktail come, appunto, il Cosmopolitan che è un drink tipicamente femminile. Adoro Thad, adoro Kurt, spero che leggerla sia divertente come scriverla. Baci, e incrocio le dita, Nacchan.

 

Cherry Kiss.

Kurt si era appoggiato al lungo bancone del bar e muoveva distrattamente un piede a ritmo della musica soft che il locale offriva ai suoi clienti guardando il liquido all'interno della sua coppetta da cocktail, pieno a metà di una bevanda rosata che faceva ruotare su sé stessa creando un piccolo vortice e facendo oscillare la ciliegia al suo interno. Solo quando una goccia di liquore gli cadde sull'indice della mano destra appoggiò il bicchiere alla superficie di legno rossiccio per assaporare il gusto forte della vodka direttamente dal suo dito.

Incrociò elegamente le gambe tenendosi in equilibrio sullo sgabello troppo alto e ricominciò a guardarsi attorno, per niente stupito dal poco movimento che c'era quel Mercoledì sera all'O'Neal e ricontrollò un'ultima volta l'orario prima di sbuffare dall'impazienza per la millesima volta. Erano solamente le undici e il suo appuntamento -se tale si poteva chiamare quella specie di rimpatriata- era stato fissato da Rebecca per le undici e mezza. Era arrivato leggermente prima, iniziandosi a preparare verso le cinque del pomeriggio, per provare almeno una volta la sensazione dell'essere puntuale ma purtroppo aspettare non era mai stato il suo forte -essere aspettato invece gli usciva estremamente bene- e stringeva per l'irrequietezza tra due dita il bicchiere, sorseggiando il suo Cosmopolitan con eleganza e compostezza.

Non si vedevano da otto anni, pensò distrattamente mentre allungando leggermente il collo e gettando indietro la testa con un gesto disinvolto finiva la bevanda rosata, richiedendone subito un altro, ma rubando dal bicchiere la ciliegia che non aveva il coraggio di mangiare. Erano successe cose talmente assurde in tutto quel tempo che non pensava che proprio lui sarebbe riuscito a rintracciare il suo numero, contattarlo e convincerlo addirittura ad uscire per quella serata che, se conosceva bene il suo vecchio amico, sarebbe potuta diventare totalmente folle nel giro di qualche ora.


La canzone che aveva canticchiato fino a quel momento si sfumò trasformandosi in qualcosa di più movimentato così che il suo piede ricominciò a dondolarsi con più decisione contro la gamba della sedia ma, solo quando arrivò il suo secondo bicchiere colmo fino all'orlo, la voce arrochita dal fumo e degli anni di Thad Harwood lo prese alle spalle facendolo sobbalzare.

«Cosmopolitan eh, Hummel. Non so perché ma ne ero sicuro...» disse ridacchiando, facendogli versare poco più di metà del liquido sul bancone che uno dei barman si affrettò velocemente a ripulire con un sorrisino di circostanza. Kurt cercò di scusarsi, chiedendo immediatamente di riempire ancora il bicchiere, e si girò dopo poco con uno sguardo di rimprovero verso il ragazzo che però si era già accomodato sullo sgabello vicino al suo e che lo guardava sorridendo, tenendosi una guancia con una mano grande e abbronzata. Non era cambiato molto, oltre al fatto che si era lasciato crescere un minimo di barba che gli dava un'aria più matura e sensuale che raramente aveva visto nel suo ex compagno di stanza.

«Un cognac, grazie.»

Dopo quell'ordinazione lampo rimasero a guardarsi per qualche minuto, studiandosi attentamente, osservando ogni minimo dettaglio -Kurt aveva cambiato leggermente stile negli anni perdendo quella caratteristica stravaganza quasi allucinante, lasciando il posto a un abbigliamento solitamente sobrio che arricchiva con quei particolari che ormai dettavano legge nel mondo della moda e del musical, e Thad era rimasto il solito ragazzo ricco dall'aria leggermente ribelle con il giubbotto di pelle e i jeans sulle scarpe eleganti- e il silenzio che si creò fu spezzato solamente dall'arrivo dei loro drink che li distrassero quel poco da far ricomparire i suoni del bar, le persone, la realtà.

Vedendo quei due bicchieri vicini il più piccolo si rese conto che entrambi erano abbastanza convenzionali nella loro stravaganza. Per quanto Thad volesse fare il ribelle, guidando le macchine costose e ascoltando la musica house a tutto volume che anche lui sopportava a malapena, era il tipico ragazzo per bene che beve il cognac come è buona tradizione tra i rampolli della buona società e Kurt, gay dichiarato e star di uno dei più famosi musical degli ultimi dieci anni a Broadway, prendeva Cosmopolitan con tanto di ciliegia al maraschino come ogni donna in carriera che si rispetti in the city. Rise mentre afferrava con delicatezza la sua coppetta e la portava alla bocca sorseggiando prima di tornare a guardare l'amico.

«Sono venuto a vederti sai? Tre volte.» affermò solennemente quando si accorse di avere l'attenzione del più piccolo, alzando il mento e gonfiando il petto. «Mi sei piaciuto, la tua voce non è cambiata ed è un onore pensare che una volta facevamo parte dello stesso coro.»

Si permise di arrossire nonostante sapesse che la sua voce era stupenda -effettivamente lo aveva sempre saputo ma adorava quando gli venivano fatti certi complimenti- apprezzando il fatto che Thad fosse venuto al suo spettacolo. Quando aveva deciso di metterlo in piedi era ancora all'Università, si era appena lasciato con Blaine che comunque continuava a vedere ad ogni corso e l'unico modo per uscire fuori dalla depressione in cui era caduto era stato scrivere perché si sà, Mercedes l'aveva sempre detto quando erano alle superiori, che per fare cose grandi bisogna provare grandi passioni e grandi dolori. Alla fine, terminata la scuola aveva proposto il Musical, che nel frattempo aveva preso una forma ben precisa, al suo professore di Sceneggiatura che insieme ad April Rhodes erano riusciti a metterlo in scena e, nonostante durante gli anni del college avesse fatto parecchia gavetta presso i migliori teatri di Broadway, recitare per la prima volta in un buco di teatro la sua opera era stata l'emozione più grande di tutta la sua vita.

Si perse leggermente nei ricordi prima di tornare con i piedi per terra ritrovandosi a fissare gli occhi scuri di Thad che lo guardavano con un'espressione divertita.

«Mi mancavano questi tuoi attimi di smarrimento, Kurtie.» disse per poi voltare leggermente il viso, come se da una posizione diversa riuscisse a vedere qualcosa di diverso, di migliore, e il suo sorriso si allargò ancora di più, quando quegli sguardi fecero arrossire maggiormente il viso solitamente candido dell'attore.

«Saranno anche passati otto anni ma certe abitudini non si perdono mai.» cercò di sdrammatizzare, nascondendosi per quanto possibile dietro la bevanda rosata e alcolica che già iniziava a dargli alla testa annebbiandogli ogni tanto la vista, costringendolo a tenere ben salda la stretta sul bancone «Tu comunque sai cosa faccio io, ma tu? Ti ho totalmente perso per tutto questo tempo» disse quasi con amarezza, arrabbiato con sé stesso e con l'altro per essersi persi di vista nonostante per il periodo che aveva trascorso alla Dalton e l'estate successiva fossero riusciti a instaurare un bel rapporto, una vera amicizia nonostante le loro differenze.

«Mi sono laureato come notaio proprio come voleva mio padre. Ma poi ho usato quel titolo per aprire la mia casa discografica indipendente.»

Il ghigno che crebbe sul suo viso fu l'espressione più orgogliosa e bastarda che Kurt Hummel avesse visto nascere sul volto dell'amico, come se finalmente si fosse tolto un grosso peso dallo stomaco facendosi valere come gli aveva sempre detto lui quando, dopo le litigate che faceva con il padre, rimanevano la notte svegli a parlare del loro futuro. Da grandi, dicevano, volevano cantare vivere di musica, raggiungere vette altissime ed essere i padroni del mondo conquistando tutti con la loro voce. A quel tempo ridevano quando pensavano a certe cose, credendole lontanissime e irrealizzabili, sogni destinati a restare chiusi in cassetti, invece quella sera di otto anni dopo, seduti al bancone di uno dei locali più in voga della Grande Mela, avevano realizzato tutto e si guardavano di nuovo con maggiore maturità e gli occhi ancora limpidi di speranze per il futuro.

«E l'amore?» sputò improvvisamente Kurt, afferrando la ciliegia da dentro il bicchiere ormai vuoto allineandola con quella che aveva preso precendentemente indeciso o meno se mangiare quelle bombe caloriche in miniatura che adorava ma delle quali aveva il terrore, visto che non poteva azzardarsi a rovinare la sua pelle con qualche brufolo improvviso. Le ispezionò per qualche istante prima di ritornare a scrutare con un sorriso il ragazzo che gli sedeva di fianco, con ancora il bicchiere pieno di liquido castano. Era stranamente diventato serio, con gli occhi talmente scuri da apparire neri puntati nel bicchierino spesso e trasparente, e Kurt si maledisse per aver sparato così a zero una domanda del genere, anche perché per tutto il tempo in cui erano stati amici l'amore non era mai stato argomento di discussione tra loro due se il diretto interessato era Thad. Parlavano spesso di Blaine, dei vari modi per convincerlo che era innamorato di Kurt e di quanto fossero perfetti per stare insieme, e anche quando una sua fidanzata dell'epoca -Allyson?, Alice?, un nome da stronza, quello era sicuro- lo aveva lasciato a San Valentino non era mai riuscito a parlargli sinceramente, nascondendo tutto sotto le preoccupazioni per la sua delusione causata dal Gap-Attack.

«L'amore è complicato Kurtie.»

«Ti ricordi il nostro bacio?» esordì improvvisamente, facendo scattare il collo del più grande verso di lui, sistemandosi meglio sulla sedia sfoggiando il suo nuovo sorriso malizioso, di quelli che aveva imparato a fare negli ultimi anni grazie al teatro e ad una nuova mentalità che Broadway imponeva. Negli anni era riuscito addirittura a perdere la buona parte della sua pudicia, grazie soprattutto alla prima parte del suo percorso universitario insieme a Blaine quando passavano giorni interi chiusi nella loro stanza, e riusciva addirittura a flirtare con gente senza apparire ridicolo. Con Thad era tutta un'altra cosa visto che i loro strani trascorsi insieme gli impedivano di essere serio e quando il ragazzo comprese la sua piccola provocazione non si lasciò sfuggire l'occasione facendosi un po' più vicino, inclinando il busto verso il suo corpo e tendendo il collo, arrivando a respirare l'alito al sapore di vodka.

«Credo che non potrei mai dimenticarlo, Hummel.» soffiò a pochi centimetri dalle sue labbra mentre l'altro cercava di trattenersi dal ridere e dal baciare veramente quelle labbra inumidite appena dall'alcolico castano, che da quella distanza lo tentavano più di quanto ricordasse. Arrivato il suo turno in quello strano gioco nato da una semplice domanda, Kurt decise che era il momento di usare un piccolo asso nella manica, nonostante quell'azione gli avrebbe sicuramente assicurato le lamentele della sua assistente e di Rachel quando il giorno successivo si sarebbe ritrovato con qualche brufolo di troppo.

Prese con calma la prima ciliegia appoggiata sul bancone e tenendola dal picciolo se la portò alla bocca allontanandosi dal viso del ragazzo per poi facendola sparire tra le labbra rosse e carnose, staccando il frutto dolce e leggermente alcolico con un rumore secco. Masticò lentamente, senza mai staccare i suoi occhi assurdamente azzurri da quelli di Thad, muovendo le labbra e assecondando i movimenti delle sopracciglia dell'amico che indicavano il suo grado di apprezzamento, fino a quando non si ritrovò con solo il nocciolo sulla lingua, che uscì innocentemente per aiutarsi a buttarlo in un fazzoletto appoggiato sul bancone. Sorrise quando si accorse che l'altro non si era perso un gesto, probabilmente stupito dalla sua nuova sensualità e da quel gesto totalmente estraneo al vecchio Kurt che si tappava le orecchie e cantava non appena cercava di intraprendere un certo discorso per prepararlo alla vita di coppia.

«Sono buone queste ciliegie, lasciano un piacevole sapore dolciastro sul palato. Peccato che siano così caloriche.» disse fingendo innocenza quando l'altro si avvicinò rapidamente, mettendo una mano dietro il collo e sorprendendolo mentre posava le labbra umide alle sue. La prima volta che si erano baciati erano appostati davanti la casa della Berry, aspettavano la fine del suo appuntamento con l'Usignolo e il bacio sapeva di hamburger e sigaretta, mentre in quel momento la lingua di Thad sapeva di liquore amarognolo che, fondendosi con la dolcezza delle ciliegie, riuscì a stordirlo come neanche due Cosmopolitan erano riusciti a fare.

Le loro lingue si incontrarono a metà strada, sicure ed esperte, e danzarono a lungo divertendosi a vagare, incontrandosi e lottando, prima di staccarsi quando i due si allontanarono riprendendo leggermente fiato. Si guardarono negli occhi prima di scoppiare a ridere come due bambini, appoggiandosi al bancone per non cadere dagli sgabelli e asciugandosi le lacrime che si incastravano tra le ciglia.

«Sì, decisamente…. Non sono del tutto etero.» disse contrastando le sue stesse parole di otto anni prima, per poi allungarsi rubando l'ultima ciliegia «E queste, al maraschino, sono la fine del mondo.»

Fine.

Quinta classificata a pari merito e vincitrice del premio “Giuria”!

Questo è il giudizio di Windofthenight:

Correttezza grammaticale: 7/10 
Stile e lessico: 9/10 
Originalità: 8/10 
Caratterizzazione psicologica e fisica dei personaggi: 4/5 
Utilizzo del dolce assegnato: 9/10 
Apprezzamento personale: 
WindOfTheNight 2.5/2,5 
Totale: 39.5 

La tua fanfiction è una boccata di aria fresca. Leggera, frizzante e a tratti sensuale, si fa leggere con allegria e interesse, senza mai annoiare. Nonostante l’apparente ooc di Kurt rispetto alla serie, si può dire che esso è più che giustificato, se non necessario, vista la crescita emotiva e fisica del ragazzo. Trovo tutto molto coerente. Ci sono, purtroppo, diversi errori sintattici, diverse virgole mancanti (“per provare almeno una volta la sensazione dell'essere puntuale ma purtroppo aspettare non era mai stato il suo forte”, prima del ma è quasi sempre opportuno inserirla ) e alcuni congiuntivi errati. Molto azzeccato l’inserimento del dolce, strumento di seduzione e di gioco, e quel tentennamento prima di essere mangiata dal protagonista faceva venire i sensi di colpa e una certa voglia di mangiarla noi stessi. Lo stile ricorda sicuramente il tono della serie televisiva, che per un fan sicuramente è importante. Complimenti per l'ottimo lavoro. 

Grazie alle giudicia e a My Pride per il banner:

   
 
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