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Autore: saraviktoria    19/09/2011    0 recensioni
storia scritta a quattro mani con mio marito:
Sara: non posso dire di conoscere tutto di mio marito, chi potrebbe?, ma sono sicura di sapere parecchie cose su di lui. Che nel caffè vuole due cucchiaini di zucchero, che gli piace dormire nella parte destra del letto, che non si metterebbe mai volontariamente qualcosa di rosa o viola
Andrea: mia moglie, il mio angelo. È una donna incredibilmente attiva, a volte anche troppo attiva. Non che mi dispiaccia, ma a volte mi sento male vedendo che lei riesce a riordinare la casa nel tempo che io mi lavo e mi vesto.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sara & Andrea

Cosa ne pensate di … ?

 

Qualche giorno fa ci hanno annunciato che prenderemo parte a un corso, tenuto da una psicologa, che analizzerà i rapporti tra di noi. È nato tutto da lì, dal gioco con cui cercavamo di prevedere le domande che ci farà. Il resto, beh … è venuto da solo. Cosa ne pensate?

Buona lettura

SaraViktoria & Andrea (come nick non mi è venuto nulla di più originale :-( )

 

Cosa ne pensate dell'altro?

Sara: non posso dire di conoscere tutto di mio marito, chi potrebbe?, ma sono sicura di sapere parecchie cose su di lui. Che nel caffè vuole due cucchiaini di zucchero, che gli piace dormire nella parte destra del letto, che non si metterebbe mai volontariamente qualcosa di rosa o viola, che gli piace guardare il telegiornale della una, che gli dà fastidio sentir scrocchiare le dita, che adora la pasta alla carbonara, ma quella che si fa a Milano, con il grana e la pancetta. Sono piccole cose, lo so, ma per me sono importanti. Perché credo che se impari a conoscere le persone dalle piccole cose, solo allora le conoscerai veramente. Ci conosciamo da.. Beh, da una vita. Ed è iniziato tutto per caso, per la stupida burocrazia scolastica. Avete presente quando la prof vi manda in un'altra classe a chiedere questa o quella cosa? Beh, è stato il mio caso, e come al solito è toccato a me parlare. Destino -o caso, chissà- ha voluto che nel primo banco ci fosse quello che poi è diventato mio marito. Il resto è storia.

 

Del giorno del mio matrimonio ricordo poco niente, vuoi l'agitazione, vuoi i parenti che ti accerchiavano per fare gli auguri e vedere il vestito. Ma un'immagine rimarrà per sempre impressa nella mia mente, proprio davanti all'altare: il prete, i nostri testimoni e LUI. Mi sembrava quasi avvolto da una luce particolare, che sciocchezza! E in quel momento, come se avessi bisogno di un'altra conferma, sono sparite tutte le paure. Ricordo anche mia figlia, di appena tre anni, che ci guardava stupita dalla prima fila, la mano in quella della donna che sarebbe diventata mia suocera di lì a pochi minuti.

Riconosco di essere stata molto fortunata, che lui è la mia anima gemella, che più di così non potevo e non avrei saputo chiedere. Lo amo, sono felice. Cosa voglio di pi dalla vita?

 

Andrea: mia moglie, il mio angelo. È una donna incredibilmente attiva, a volte anche troppo attiva. Non che mi dispiaccia, ma a volte mi sento male vedendo che lei riesce a riordinare la casa nel tempo che io mi lavo e mi vesto. Ha un carattere molto forte, non era così da ragazza. E l'apprezzo anche per questo. Perché dopo una giornata pesante è capace di arrivare a casa e farti credere che non è ancora stanca, di prendermi in giro perché mi comporto come un bambino, di coalizzarsi con i nostri figli per farmi qualche scherzo. Ricordo mia madre, una donna eccezionale e fantastica a cui voglio un mondo di bene. Non le rimprovero nulla, ma dai racconti di mio fratello e dai miei ricordi emerge sempre la sua fragilità, quando fosse stanca del suo lavoro e della sua vita monotona, di quanto -anche se non ce lo faceva certo pesare - non ne potesse più di assecondare i nostri giochetti stupidi. Lei, invece, non se ne stuferà mai, lo so. Penso sia perché ha conservato, da qualche parte, una parte della bambina che era, della ragazzina che ho conosciuto tanti anni fa. È una cosa bellissima, una delle tante cose per cui la amo.

Un rimprovero: il suo lavoro. Facciamo lo stesso lavoro, un lavoro pericoloso che vorrei non facesse. O forse sì. Le piace e io non le dirò mai di smettere, accetto le sue scelte -anche perché è il mio capo- di buon grado, la maggior parte delle volte. Ma non posso evitare di avere sempre una certa paura per lei, qualcosa che ti attanaglia lo stomaco e non ti fa dormire, quando so che lei è là fuori. So perfettamente che è più che in grado di difendersi da sola, che se l'è cavata in più di una situazione spinosa, che ha una mira infallibile con la pistola, ma non posso non avere paura. E lei lo sa. E so che anche lei ha paura, anche se ci ride sopra. Come non averla, del resto? Ma mia moglie, la mia principessa -proprio questo è il significato del suo nome- è sempre allegra, leggera, solare, con il sorriso sulle labbra. E so che rimarrà sempre così. Come faccio a saperlo? La conosco bene, meglio di chiunque altro, potrei azzardare. 

   
 
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