Il soffio del vento.

È così leggera, questa brezza.
Tutt’intorno è calma, è armonia, il rumore delle prime foglie cadute nell’erba di questi prati, sui ciottoli di queste strade chiare, creano una melodia rilassante: la sento sussurrare parole dolci, sospiri tenui.
È così tiepido, questo sole che tramonta; il cielo è scarlatto, le nuvole che poco prima hanno portato pioggia sembrano ardere della fiamma più viva.
Questo panorama è mozzafiato, questi rumori sembrano ridonare la vita.
Non è questo che osservo, che ascolto.
Ci sei solo tu, per me.
Fra mille persone, fra bambini che corrono e ragazze che ridono, fra anziani che sorridono e genitori che si tengono ancora per mano, ci sei tu, solo tu.
Lo senti, il sospiro del vento? Ti scompiglia quei capelli sfatti, portandoti la frangia a solleticare quei pezzi di cielo incorniciati da meravigliose ciglia.
Fra mille persone, tu sei forse quella meno appariscente, tanto che non ti sei nemmeno reso conto che io sono qui, a guardarti mentre ascolti la musica dal tuo i-pod, a stringerti in quella felpa larga due volte te quando il vento soffia un po’ più forte.
Ci sono ragazzi alti, col fisico pronunciato dei modelli.
Ci sono ragazze formose, fasciate in quei vestitini tanto succinti da far saltare le coronarie.
Ma per me ci sei tu, Roxas, e il mondo sembra fermarsi nell’istante in cui accenni appena un sorriso, guardando il sole che scompare. Non ci sono più bei ragazzi, non ci sono ragazze avvenenti. Solo tu.
Perché nessun sorriso è bello come il tuo, nessun altro sguardo così tormentato e limpido al contempo, nessun tratto così delicato e affascinante, nessuna voce così maledettamente bella.
Forse non sei il più appariscente, Roxas.
Forse non hai un colore forte come lo zaffiro, oppure come un rubino, forse non sei brilllante come l’oro.
Sei un piccolo diamante, Roxas. Uno di quelli che nonostante siano così piccini, brillano più degli altri, che hanno così tante sfaccettature che non ti stanchi mai di fissarli, di ammirarli, che vorresti averli ma sai che non puoi, perché valgono troppo.
Ti sorrido, Roxas, anche se non puoi vedermi; non perché siamo troppo lontani, o forse perché non avrai mai interesse per me: non puoi vedermi per il semplice fatto che i tuoi occhi guardano oltre questo giardino, oltre quell’orizzonte, oltre le nuvole.
La tua anima sembra volare via assieme al soffio del vento, ed io so che non riuscirò mai ad afferrarla tra queste dita che sognano solo di poter restare intrecciate alle tue.

Pempem!
Eccomi, gentaglia u.u
Era da... tanto, che non scrivevo un AkuRoku. Oasis non è compresa, visto c'è l'ho finita tempo fa XD
Allur.
Sì, lo so che state pensando: "che è stammerda", ma l'ho fatta leggere alla Arbe, alla Arbe è piaciuta, mi ha insultata, mi ha minacciata perché voleva che la pubblicassi, ed eccola qui, e l'ho dedicata a lei, che mi incoraggia molto e che mi s(O)upporta u.u
E niente, l'ho scritta in classe mentre invece di seguire la prof pensavo alla persona che mi piace... sì, gente! Ad Ella piace qualcuno! Gioitene, tanto durerà poco e tornerò l'insopportabile stronza di un tempo D:
Beh, niente **
Spero vi sia piaciuta :3
Io fuggo, che vado a scrivere Bar...Aonda prima che la MihaChan mi tranci in due, ha anche ragione u.u
Alla prossima! :D

See ya!