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Autore: Miu_Ana    19/09/2011    5 recensioni

One-shot partecipante al  challenge Il festival  del Nonsenso indetto da NonnaPapera.

"Ana aiutami." [...]
"Ora sarai contenta Ana."
"Ti sbagli ora saremo contente." [...]
"Mattuuu, aiutami rido e non so perché."

Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Parole, parole, parole.'
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One-shot partecipante al  challenge Il festival  del Nonsenso indetto da NonnaPapera.
Questa volta non farò un lungo
Angolo dei Miù*
Ma vi saluto, e vi auguro una buona lettura e basta.
Mi raccomando recensite.
Bacio
Anime mie*

Okey fermi tutti, io sto ridendo?


Sto ridendo, non so neanche io perché.
Mi piaceva tanto ridere, poi però sei arrivato tu.
Mi hai fatto piangere, credo per dolore.
Mi hai tolto il sorriso, ma ora sto ridendo.
Rido, credimi vorrei riuscir a smettere, ma non ci riesco.
Giada che hai?
Continuo a ridere incurante della sua domanda.
Cara amica che mi guardi spaventata, fammi smettere.
Le lacrime incominciano a scorrermi sulle guance,
ma imperterrita non smetto di ridere.
Giada mi spaventi, smettila!
Oh cara Ana vorrei smettere di ridere ma non ci riesco.
Mi guardo allo specchio, continuando a ridere.
Con i tuoi occhi pieni di lacrime mi guardi cercando di farmi smettere di ridere.
Ana aiutami.
Ma come faccio? Sei tu la parte forte di questo corpo. Io non sono altro che la ragazza che ti guarda dallo specchio.
Continuo a ridere, non ne posso più.
Forse il mio corpo si vuole auto distruggere?
Cammino continuando a ridere, Ana in questi momenti non mi è utile.
Esce quando vuole, per distruggere tutto, ma adesso non puo’ fare nulla.
Continuo a camminare in camera.
Ed ecco, quel pezzo di giornale che mi sono attaccata sul muro.
Che cita le seguenti parole:
“Il giallo dei corpi mutilati e senza testa da Lodi a Roma l’incubo serial killer”
Tre i casi simili, un precedente a Pavia nel 2007 : investigatori a lavoro.
Lo leggo ben tre volte.
Quelle frasi mi fanno venire sempre rabbia.
In un momento di follia lo strappo, e lo butto.
Giada sai che è importante quel foglio di giornale, calmati.
E’ vero è importante. Fin troppo importante.
Apro il cassetto della scrivania, e riprendo la copia dello stesso foglio di giornale.
Lo appiccico, Ora sarai contenta Ana.
Ti sbagli ora saremo contente.
Di cosa dovrei essere felice? Ritorno a ridere.
Vedo frantumarsi davanti ai miei occhi;
l’amore con Valerio,
l’amicizia con molti amici,
la mia famiglia.
Non ho il controllo sulla mia vita.
Non credo di averlo mai avuto.
Giada smettila di piangerti addosso, sono io quella debole.
Ana non sto piangendo, sto ridendo non lo vedi. Rido, senza motivo.
Sento i miei gridare e litigare al piano di sotto.
Vedo Valerio fidanzarsi con le altre.
Vedo tutti andare avanti ed io rimanere immobile a ridere.
Cazzo, ridere ti rendi conto? Perché sto ridendo?
Guarda chi sono diventata; una pazza.
E non lo dico per farmi la coatta, ma perché non mi riconosco più.
Ero io quella forte fra tutti voi, ero io quella che non provava nessun sentimento.
Quella fredda tra tutti, quella che non si fa fregare da qualcosa di semplice.
Ero io l’eccezione che confermava la regola.
Ora invece sono diventata la regola.
Mattuuu, aiutami rido e non so perché.
Matteo è lui la mia vita, il mio migliore amico, l’unico che può sul serio starmi accanto.
Il suo messaggio arriva subito dopo.
Giada ridi per non piangere, vengo subito, così puoi piangere veramente sulla mia spalla.
Rido per non piangere.
Ho passato un intera vita a rinchiudere i miei sentimenti dietro un muro ed ora….Ora fai come tutte le altre. Ora sei la regola insieme a tante regole.
 
Qualcun altro prenderà il mio posto, il posto dell’eccezione. 



  
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