20/09/2011
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What happened?
«Hayley cazzo muoviti, siamo in ritardo per la scuola!», gridò il biondino, ansimando. I due bambini correvano da più o meno dieci minuti verso quell’edificio rosso fuoco che li teneva schiavi per otto ore al giorno, tutti i giorni esclusi il sabato e la domenica. Avevano perso troppo tempo a chiacchierare davanti a casa, e ora solo un miracolo li avrebbe fatti entrare in orario. Peccato che non ci sarebbero stati miracoli, perché entrambi sapevano che la vita non aiutava nessuno. Anzi, complicava sempre le cose.«Justin, hai nove anni, non puoi dire parolacce!», lo rimproverò la bambina, accelerando. Mancavano due minuti al suono dell’inizio delle lezioni, e loro erano ancora piuttosto lontani. Ormai sapevano che non sarebbero arrivati in orario, ma nessuno dei due rallentò. Entrambi ci tenevano a fare una buona figura con tutti i maestri e meno tardi arrivavano, meglio era.
Entrarono con soli cinque minuti di ritardo, sotto gli occhi divertiti della maestra e dei compagni. Erano ridotti maluccio: sudati dalla punta dei capelli a quella delle dita, col fiatone e spettinati. La bambina fulminò con lo sguardo l’amico, mentre lui le faceva la linguaccia.
Seven years later…
«Bieber, ti muovi?», urlò la ragazza, visibilmente stizzita. «Che cazzo ti costa spingere su quell’acceleratore?», chiese, acidamente, rivolgendo lo sguardo al sedicenne biondo accanto a lei, che sembrava apparentemente tranquillo.
«Senti, perché non chiedi un passaggio a un qualsiasi ragazzo che ti scopi regolarmente ogni giorno, se io guido troppo piano, invece di sbraitare?», ribatté l’altro.
Lei alzò gli occhi al cielo, cacciando indietro le lacrime. «Stronzo».
Il ragazzo premette leggermente l’acceleratore, guardando la strada, più o meno concentrato. In realtà quella mattina era, più che altro, assorto nei suoi pensieri. Che cosa gli era successo di tanto grave? Erano tanto amici, migliori amici, fino a due anni prima. Cos’era cambiato, tutto d’un tratto? Un’estate separati li aveva allontanati. Al primo giorno di liceo, lei era popolare, benché fosse in prima. Lui invece era… era… niente. Meno di zero.
Almeno non era l’unico. Le sue giornate erano molto meno deprimenti insieme a quelli che erano suoi amici da una vita: Chaz, Ryan, Caitlin e, quell’anno, finalmente, anche Chris. Cait era la sua ragazza da un anno e mezzo ormai, e lui la adorava. Era bella, intelligente e simpatica. Educata con tutti, anche con la gente che la trattava male. Sapeva tenere testa a chiunque, però. Si trovava meravigliosamente con lei, tuttavia non la amava con tutto sé stesso. La amava e basta. Un amore dolce, sincero, ma non molto profondo.
Quello era occupato da un’altra ragazza.
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Heyhey, ecco qui una nuova fanfiction.
Fatemi sapere, vi prego çwç
Grazie mille a crazyforkrasic che mi ha dato
ispirazione con la sua fanfiction Jestiny, senza
saperlo.