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Autore: _nikky_    21/09/2011    3 recensioni
«Quella è l'Orsa Maggiore e quella è l'Orsa Minore» dissi indicando il cielo.
«Per me quello lì è un gufo.» lo guardai sgranando gli occhi. «Dipende dai punti di vista.» dissi accennando ad una risata. «Consideriamoli tutti, allora.» Per tutta la sera dipingemmo immagini con le stelle del cielo, io e lui. Probabilmente era completamente pazzo, probabilmente anche io. Ma nessuno mi capiva come faceva lui.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sei...perfetta. Sono così incredibilmente fortunato a starti accanto.»

Kyle. Il mio ragazzo. Un ragazzo talmente perfetto che se la perfezione in persona l'avesse incontrato sarebbe certamente arrossita, diceva a me che ero perfetta. A me! Io sono Cherry.

Sono...beh, diciamo tutto il contrario! Sono un difetto ambulante. «Sì certo, come no...» dissi roteando gli occhi mentre la solita orda di ragazze invidiose mi lanciava sguardi pieni di odio dall'altra parte del giardino della nostra scuola. «Ci puoi scommettere!» disse dandomi un piccolo buffetto sulla guancia. Gli feci una linguaccia e ci avviammo verso l'aula delle assemblee. La nostra scuola era molto grande, tre piani e un'infinità di aule, una specie di labirinto. Percorremmo il lungo corridoio che portava alla sala. Mentre camminavamo insieme agli altri, una strana e minuta figura si fece largo fra la folla camminando a zig-zag. Era un ragazzo di circa 17 anni, con una postura leggermente incurvata e i capelli neri arruffati che non mi resero facile l'impresa di guardarlo in viso. Ero presa a fissarlo stranita, quando anche lui si voltò nella mia direzione. Non capii se mi avesse rivolto un sorriso o una specie di smorfia, ma una cosa era certa... «Che tipo strano.» dissi a bassa voce, più a me stessa che a Kyle. «È soltanto un esibizionista.» sentenziò Kyle, sbuffando mentre cominciavamo a prendere posto nelle prime file. Kyle, oltre ad essere praticamente perfetto era anche a capo del corpo studentesco, per intenderci, si occupava di tutta quella roba noiosa che concerne riunioni, progetti e cose così. Mentre sonnecchiavo sulla poltrona in attesa che quella megera della Preside finisse di parlare, mi accorsi che lo strano ragazzo spettinato era a qualche poltrona da me, con le gambe rannicchiate. Non capivo perché, ma avevo come la sensazione che mi stesse osservando, sebbene il suo sguardo fosse ben puntato verso il palco. Era una cosa abbastanza inquietante. “Forse sono solo paranoica...” «Qualcosa non va?» disse Kyle poggiandomi una mano sulla spalla. «Va tutto alla perfezione!» risposi io, proprio Miss Convinzione. «Infine, dato che la prudenza non è mai troppa, vorrei raccomandare alle ragazze di stare attente. Con gli omicidi di quest'ultimo periodo, bisogna prendere atto che nemmeno Villa Park è più un posto sicuro!» Concluse la preside. Villa Park, una piccola periferia, la piccola periferia di Chicago. Vivere a Villa Park non era certo come vivere a Chicago. Sin da piccola avevo sempre scorrazzato per le strade con le altre bambine senza nessuna paura...ma recentemente un'ondata terrificante di omicidi aveva scombussolato la sicurezza di tutti i cittadini. 20 ragazze uccise a Villa Park. Un orribile record. «Non pensi che sia terribile non poter stare sereni nemmeno in un posto tranquillo come questo?» dissi corrucciandomi in volto, mentre Kyle guardava davanti a sé nel corridoio. «Già, è terribile. Vuoi che ti accompagni a casa?» disse cingendomi le spalle. «Beh, ok, grazie.» sorrisi. «Ah, ehm, Kyle, ti dispiacerebbe andare avanti? Ti raggiungo all'ingresso. Io...ho dimenticato un libro in classe!» Non potevo farci niente, avevo uno sfrenato bisogno di sapere qualcosa di più su quello strano ragazzo che, avevo visto con la coda dell'occhio, era appena entrato nell'ufficio della preside. Non appena Kyle fu abbastanza lontano, avvicinai con discrezione l'orecchio alla porta. «Nossignore, la polizia non deve entrarci!» mi sembrava una voce maschile, probabilmente lo spettinato. Capivo le sue parole, ma non ne comprendevo il significato. «Il...anonimato...fondamentale» O forse ornamentale? «Farò il possibile, arrivederci.» SBANG. La porta mi prese in pieno naso. «Scusa io...che ci facevi lì dietro?» Una scusa, presto, una scusa! «Ehm...passavo...» Grandioso, davvero una scusa elaborata e credibile. «Capisco. Beh, a presto, Cherry.» disse il ragazzo. Mi chiedevo come facesse a sapere il mio nome...e mi chiedevo anche come mai non mi avesse fatto altre domande, anche se, conservando l'ultimo briciolo di amor proprio che mi era rimasto mi tenni quei dubbi per me. «Cherry, sono in ritardo!» disse Kyle facendo capolino dalla porta. Io e il “ragazzo del mistero” ci scambiammo un ultimo sguardo e poi, accompagnata da Kyle, me ne tornai a casa mia, dove per tutta la sera non feci altro che pensare a quegli occhi neri, che ero finalmente riuscita a vedere e che tanto mi avevano incuriosita.

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Bene gente, penso a questa storia da giorni e non ero ancora riuscita a buttar giù niente ç_ç Spero che questo prologo vi piaccia anche se è un po' breve xD grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno, se ce ne saranno D: Spero di poter aggiornare presto :3
Nicole

  
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