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Autore: KHima95    21/09/2011    2 recensioni
-Che piacere rivederti Giselle- disse Lee Soo Man –prego entra-
-Allora sei pronta per scrivere questo libro?- continuò.
-Diciamo che più che pronta sono obbligata- risposi sbuffando.
-Forza Giselle, è un’opportunità di lavoro che non capita tutti i giorni!- disse lui.
- Un’ opportunità di lavoro? Sono costretta a scrivere un libro su cinque pivelli che si credono dei geni della musica e lei questa la chiama opportunità di lavoro?- dissi alterandomi.
-Giselle sai benissimo il perché ti ho scelta! Eri l’unica nel gruppo di lavoro del signor Kim a non conoscere gli SHINee, ed io cercavo proprio questo! Non volevo una fan scatenata intorno a loro. Ed inoltre sei una ballerina, di danza classica certo, ma sei comunque più vicina al loro mondo-
-Scusa chi è che hai chiamato pivelli?-
Mi girai incuriosita dalla voce maschile alle mie spalle che scoprii provenire da un ragazzo biondo dalla pelle perfetta affiancato da altri quattro ragazzi altrettanto belli.
-Hmpf, e così siete voi?- dissi io, altezzosa.
-Bene, vedo che già hai conosciuto Key- disse il presidente accostandosi a me e indicandomi il biondino che aveva parlato prima.
-Ragazzi lei è Giselle- disse indicandomi –sarà la scrittrice del libro di cui vi avevo parlato-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Ah finalmente ho finito- mi chiusi la porta alle spalle e spostai lo scatolone nel soggiorno. Avevo poca roba, quindi per fortuna non tanta fatica per il trasloco. Mi guardai attorno: era carina come casa… Certo nulla di che ma era almeno accogliente. Feci per stendermi sul divano quando sentii suonare il campanello:

“Uffa che palle, proprio ora che volevo riposarmi!”

Mi alzai ed andai ad aprire:

-Ehy Giselle- due dei cinque ragazzi si trovavano davanti alla mia porta e mi guardavano sorridenti. Fermai il mio istinto di sbattergli la porta in faccia e li feci entrare. Okay adesso dovevo solo ricordare i loro nomi: allora c’era il tipo a cui piace il balletto, quello simpatico… Mmm… Onuw… No: Onew! Si okay uno ci siamo… E l’altro? Inizia con la T… O ma porca miseria: che memoria schifosa.

-Ragazzi che ci fate qui?-

-Volevamo vedere se avevi bisogno di aiuto… Ma evidentemente siamo arrivati tardi…- disse Onew.

-Oh, ti ringrazio non c’è problema- dissi io sperando che si levassero dai piedi il prima possibile.

-Allora stasera sei dei nostri?- disse il Senza-Nome.

-Che?- chiesi io sperando di aver capito male.

-Certo Giselle! Stasera ceni con noi! Taemin e Key prepareranno la cena-

Ecco come si chiama: Taemin. “Ho sfiorato la figura di merda, mi è andata bene!” pensai.

-Si a meno che, il biondino slavato non cerchi di avvelenarmi- esclamai io.

-Ahahah Giselle, non lo farebbe mai!- disse Onew ridendo.

-Bho chissà- e mi lasciai scappare anche io un sorriso.

-Comunque se mi aspettate un secondo vengo con voi, che non so dov’è casa vostra!- esclamai.

-Si certo, fa pure con comodo- disse Taemin. Mi preparai in fretta, e poi scendemmo insieme.

Facemmo cinque minuti di strada a piedi e arrivammo al loro dormitorio. Quando entrammo le mie narici furono investite da un buonissimo odore di cibo e mi accorsi di quanto quella casa fosse calda e accogliente… o forse lo erano le persone che ci vivevano dentro!

-Benvenuta a casa SHINee- disse Taemin sorridente –Oh ciao Minho, ciao Jonghyun- esclamò vedendo il tipo alto affacciarsi da una porta e quello muscoloso! Haha, adesso sapevo anche i loro nomi.

-Oh ciao ragazzi, ciao Giselle- disse Minho sorridendomi, e lo stesso fece Jonghyun.

-Ciao Minho, ciao Jonghyun- sorrisi educatamente ad entrambi.

Il biondino slavato ancora non si era visto. Bè tanto meglio!

Ci sedemmo insieme su dei divani, quando entrò il simpaticone:

-Ah ciao, ragazzina- disse sedendosi anche lui insieme a noi.

-Ehy, pivello- dissi sorridendogli sarcasticamente.

-Ragazzi la serata è appena iniziata- disse Minho –che ne dite se ci conosciamo un po’?-

-E’ un’ottima idea Minho!- esclamò Onew.

-Giselle, come sei finita a lavorare per il nostro libro?- chiese curioso Taemin.

-In realtà io lavoro come giornalista, in un giornale di musica. Mi occupo della sezione musica classica, quindi del genere pop me ne intendo poco e niente. Anzi non mi interessa più di tanto seguirlo- dissi scocciata –ed è stato proprio questo a portarmi qui. Come posso essere l’unica dannata persona in tutta la redazione a non conoscervi?- e lì vidi chiaramente tutti trattenere una risata, ma non ci feci caso e continuai: -Il signor Lee non voleva che vostre fan lavorassero per voi e così ha scelto me- sorrisi sarcastica –bè ma questo mi aiuterà anche ad avere una promozione di lavoro… e bè… anche per altre cose- tagliai corto ricordando che il signor Lee non voleva che io parlassi della questione delle sale con loro.

-Mmh capisco… Quindi diciamo che tu non hai neanche la minima idea di chi siamo, giusto?- disse Jonghyun.

-Proprio così! Non ho mai ascoltato una vostra canzone o altro, ed ho ancora difficoltà a ricordarmi i vostri nomi- dissi leggermente imbarazzata.

-Ahah ma davvero, allora io come mi chiamo?- disse Taemin.

-Il tuo l’ho memorizzato poco fa: sei Taemin- lui sorrise quando sentì che mi ricordavo il suo nome, poi continuai: -e loro sono Onew, Jonghyun e Minho- dissi indicandoli.

-E tu- indicai il pivello –sei il biondino slavato con il nome inglese- gli sorrisi sarcastica.

-Biondino slavato?- avrei giurato che gli occhi gli fossero usciti dalle orbite. –E comunque il mio nome è Key-

Mangiammo la cena preparata da Key e devo ammettere che non era male. Decisi che avrei dovuto dichiarare bandiera bianca con il pivello, visto che volevo lavorare tranquillamente. Quando stavo per andarmene gli feci segno di venire in cucina e lui mi seguì.

Gli tesi la mano e dissi: -Sono fatta così, scusa… Key- dissi sussurrando le parole e facendo fatica a non chiamarlo pivello –voglio lavorare bene, quindi spero che potremmo farlo-

Lui prese la mia mano e disse: -Ha, non ti preoccupare… Giselle- che avesse fatto fatica anche lui a non chiamarmi ragazzina? –ad ogni modo mi diverte stuzzicarti, quindi ragazzina, sono sicuro che lavoreremo benissimo insieme- sorrise.

Gli sorrisi anche io ed esclamai: -Ne sono certa, pivello-

Andammo alla porta d’ingresso dove gli altri ci stavano aspettando:

-Che vi siete detti?- chiese Jonghyun curioso.

-Oh nulla di che, abbiamo solamente chiarito un po’ di cose- disse Key facendomi l’occhiolino.

-Ad ogni modo… Questo è il nostro numero di casa, per qualsiasi emergenza: e dietro ci sono anche quelli dei nostri cellulari- disse Onew porgendomi un bigliettino.

-Oh grazie mille!- dissi mettendomi il biglietto in tasca -Allora ragazzi ci vediamo domani- esclamai uscendo e salutandoli con la mano.

-Ciao ragazzina- sentii in lontananza la voce del pivello più forte delle altre. E dalla mano con cui stavo salutando mentre ero di spalle, abbassai tutte le dita, tranne quello medio. Okay non era una cosa da donna fine, ma se l’era cercato. Sentii la sonora risata di tutti alle mie spalle e me ne andai sorridendo.

Percorsi la strada buia pensando alla serata che avevo passato. Mi ero divertita: loro sono davvero dei bravi ragazzi e non mi hanno fatto pesare il mio comportamento un po’ da snob. Si lo so che sono così! Ma cosa ci posso fare? Infilai la chiave nella serratura e mi ritrovai davanti ciò che non mi sarei mai aspettata.

 

Key

E così quella ragazzina mi aveva chiesto scusa! Ha,in fondo non era poi così male! Forse Jong aveva ragione: era scostante perché si era ritrovata con cinque ragazzi davanti di cui non sapeva assolutamente niente. Certo che però a essere insopportabile si mette d’impegno! Però mi fa ridere: è buffa! La voce di Onew mi sveglio dai miei pensieri:

-Key, Giselle si è dimenticata il suo telefonino, glielo potresti portare? Noi siamo già tutti in pigiama…-

-Hyung, che cambia possiamo darglielo anche domani!- dissi scocciato.

-Dai Key, è pochissima la strada da fare!- esclamò mettendomi il cellulare in mano.

-Che palle però!- sbuffai e poi uscii di casa.

Arrivai dopo poco a casa di Giselle, e come Onew mi aveva detto salii al primo piano. Bussai ma mi accorsi che la porta era aperta: entrai e rimasi sconvolto.

 

Giselle

Ogni mobile era gettato a terra, aperto, e rotto. I vetri delle finestre totalmente spaccati, e tutti i miei vestiti e la mia roba sparsi sul pavimento. Mi appoggiai tremante al tavolino dell’ingresso e mi accorsi che la mia mano non era poggiata su una superficie di legno ma su un pezzo di carta. Guardai in quella direzione e vidi la solita lettera che oramai mi torturava da giorni.

“Spero che questo ti sia servito da lezione… E’ il mio ultimo richiamo! Stai attenta tesoro!”

Caddi sulle ginocchia e iniziai a piangere. Come cavolo aveva fatto a scoprire il mio indirizzo nuovo? E ora? Come avrei potuto fare? Da dove li avrei presi i soldi?

Sobbalzai ed urlai quando sentii la porta alle mie spalle aprirsi, e mi girai con un’espressione sconvolta in viso. Mi accorsi che si trattava di Key, e mi si inginocchio di fronte:

-Giselle cosa diamine è successo?- disse lui fermo e deciso.

-N…niente Key niente! Va via per piacere…- la mia voce era rotta dai singhiozzi e dalle lacrime e mi accorsi di avere tutto il trucco sciolto sul viso quando mi ci passai una mano sopra per asciugarmi le lacrime.

-Come niente? Giselle parla!-

-Key…-  mi alzai a fatica e mi misi le mani in volto per nascondere i singhiozzi quando sentii due mani prendermi i polsi per attirarmi a sé. Key mi stringeva tra le sue braccia e le mie mi erano state legate da lui dietro la sua schiena. Appoggia la testa sul suo petto e piansi liberamente. Lui mi accarezzava i capelli e mi diceva:

-Tranquilla Giselle, tranquilla. Ci sono io…-

-Key… I-io ho paura-

-Vieni sediamoci… -disse lui. Mi mise un braccio intorno alla vita per sostenermi, e mi fece stendere sul divano. Prese una coperta da sotto un mucchio di vestiti e me la mise addosso.

-Grazie Key, ma non sei obbligato- dissi socchiudendo gli occhi.

-Ragazzina, non ti preoccupare- disse sorridendomi.

Sorrisi anche io e gli dissi: -C’è una lettera sul pavimento dell’ingresso, prendila così ti spiego-

Tornò poco dopo con la lettera in mano, e disse:

-Chi è questo qui? E cosa vuole?- chiese arrabbiato.

-E’… bè diciamo che ho dei debiti…- mi premurai di non dire il motivo –e lui- dissi indicando la lettera –rivuole i soldi indietro…- abbassai gli occhi e fui attraversata da un brivido –e ricevo lettere di questo tipo già da molto… Ma… ma una cosa del genere non me la sarei mai aspettata…- dissi guardandomi intorno.

Key si mise una mano sul volto come se stesse pensando ad un rimedio e disse: -Troveremo una soluzione, sta tranquilla!-

-No!- urlai, e lui mi guardò sorpreso. –Tu e i ragazzi non ci dovete entrare in questa storia… Troverò i soldi da sola…N-non ho bisogno del vostro aiuto!- dissi ferma.

-Non è il momento di fare l’orgogliosa…-

-Non si tratta di essere orgogliosa… Per voi io sono una totale sconosciuta, come d'altronde lo siete voi per me! Quindi davvero non ti preoccupare…-

-Ad ogni modo tu non puoi vivere da sola… Quindi starai da noi, almeno fino a quando la situazione non si sarà calmata!-

Avevo paura a rimanere da sola, quindi dovevo solo accettare…

-Non sarò di nessun disturbo, pivello?- chiesi.

-Certo ragazzina che disturberai, ma non ti posso mica lasciare qui da sola… Sono pur sempre un gentiluomo!- disse sorridendo. –Ma per stasera, dormi qui! Sei troppo stanca per arrivare da noi- Poi mi prese in braccio, ed io lo guardai sorpresa, arrossendo.

-Certo che tu te ne fai di film!- esclamò guardando la mia espressione –Ti sto solo portando nel tuo letto, non ci sto provando con te tranquilla.-

-Hmpf, l’avevo capito- esclamai io altezzosa.

-Si, si, certo!-

Mi fece stendere, e mi coprì.

Stava per uscire dalla mia camera quando io dissi:

-Ah, pivello ma cosa eri venuto a fare qui?-

-Ah si giusto! Avevi dimenticato questo! – disse cacciando il mio telefonino dalla tasca e mettendolo sul comodino.

-Adesso riposa, e sta tranquilla non ti succederà nulla- disse sorridendomi.

Fece per uscire quando io bofonchiai:

-Non sei poi così antipatico…-

Lui si girò con aria compiaciuta e disse: -Uh,uh non ho capito bene… Puoi ripetere?- si avvicinò al letto.

-Hai capito benissimo invece! Quindi ricordatele per sempre queste parole che non usciranno dalla mia bocca MAI PIU’- esclamai sottolineando le ultime due parole.

-Ahahah- scoppiò in una sonora risata: -Dormi bene Giselle…- sorrise e si avvicinò alla porta.

-Ma…ma tu stai andando via?- chiesi spaventata dall’idea di rimanere sola.

-Dormo sul divano- disse sorridendomi. Poi cambiò espressione e disse: -Guarda un po’ cosa mi tocca fare, dormire su uno scomodo divano! Se poi domani mi sveglio con il mal di schiena me la prendo con te, ragazzina!-

-Hmpf, non ti sta mai bene niente!- dissi soffocando una risata.

Rise anche lui e poi uscì dalla stanza.

In fondo non era così male…

 

Key

Era sconvolta. Mille lacrime le cadevano sul viso, sporcandole le guancie di trucco. Sentii l’impulso di prendermi cura di lei… D'altronde non la vedevo più come la ragazza forte e scostante che avevo conosciuto: era fragile e sensibile. Non me lo sarei mai aspettato. Cercai di risollevarle il morale e sembrava funzionare. Ricominciò a sorridere e continuava a stuzzicarmi. L’avrei aiutata… Non so come, ma l’avrei fatto… Adesso l’unica cosa che potevo fare era starle vicino!

Angolo autrice: annyeooon :3 Eccomi con un altro capitolo :D Spero davvero vi piaccia :3 Qui c’è un po’ più d’azione, forse ho corso un po’ troppo, ma comunque la storia è lunga quindi spero non vi dispiaccia J Ringrazio Kiki Bling, LoveJoker, karlek_ e katy95 per le recensioni :3 E ringrazio anche chi legge solamente :D

Un bacio e alla prossima ^-^

  
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