Una lieve brezza soffia gonfiando le vele delle navi ancorate al porto di Cartagena. Cartagena, la mia città, dolce e calda, ricca di maestosi palazzi. Il porto è pieno di marinai e garzoni che corrono dai magazzini e scaricano merci, ansiosi di terminare il lavoro. I miei capelli, mossi dal venticello, mi solleticano il viso e catturano armoniosamente i raggi ormai deboli del sole. Il cielo è rosato, con striature arancione e pesca e la luce fa risplendere il mare. Sono catturata dai giochi dei suoi vivaci colori. Domani arriverà l'Armata di Terra Ferma. Domani potrò riabbracciare mia sorella, Madalena, distante da me ormai da troppo tempo. Sono impaziente, agitata, euforica, non ho parole per descrivere bene il mio stato d'animo. L'unica certezza è il profondo desiderio di rivederla. Dalla Spagna, terra amata e onorata dalla mia famiglia, i Las Burasiers, ci vogliono sei mesi come minimo per giungere in Nuova Spagna, in America. Dopo che Cristòbal Colòmb nel 1492 scoprì questo nuovo continente molti spagnoli sono partiti alla ricerca di meraviglie nascoste e nuove possibilità di vita. Molti sono partiti come missionari per convertire le popolazioni selvagge di quei luoghi, altri sono diventati hidalghi, o de sangre o de privilegio. Alcuni anni fa poi intere famiglie hanno cominciato ad andarsene nella Nuova Spagna, e anche mia sorella è partita con dei nostri cugini che, per conto del re, avrebbero dovuto iniziare una serie di scavi alla ricerca di oro e argento.

Sono tre anni che non ci vediamo e a volte fatico a ricordare i particolari del suo viso, la sua espressione di ragazza dolce e indifesa, il suo sorriso splendente capace di conquistare anche l'uomo più freddo della terra. Per fortuna ci siamo sempre tenute in contatto e ogni volta che ricevevo una sua lettera la rileggevo una decina di volte, incantata, gustandomi ogni singola parola, incredula nel leggere quanto scritto. Cinque mesi fa mi è giunta la sua ultima lettera, in cui preannunciava il suo ritorno accompagnata da un giovane hidalgo che aveva conosciuto e con cui aveva cominciato a frequentarsi. Da come me ne parlava capivo quanto se ne fosse innamorata e quanto sperasse che piacesse anche ai nostri genitori. Lui avrebbe chiesto a nostro padre la sua mano e Madalena sperava in una sua benedizione. Il giorno dopo avrei quindi conosciuto anche questo giovane, Don Diego Hernandez, e il fratello, Thiago, venuto anche lui in Spagna. Ora basta fantasticare e perdere tempo.

“Mercedes, dobbiamo andare.”chiamo la mia cameriera personale.

“Subito senorita.”

Insieme ci avviamo verso casa.

“Senorita, domani arriva vostra sorella. In tempo per le vostre nozze.”

“Si Mercedes. Sono così contenta! Non vedo l'ora di riabbracciarla...”. Già, Madalena arriva in tempo per le mie nozze. Le nozze che nostro padre ha stabilito per me, in quanto prima figlia, da quando conobbe Don Ivan, padre di Don Miguel, il mio futuro sposo.

“Si Mercedes, non vedo proprio l'ora di rivederla”ribadisco pensando che finalmente potrò rivelare a qualcuno come mi sento.