Red Gold &
Green
Dream
Loving would be easy if your colours were like
my dream,
red gold and green, red gold and green.
Karma
Chameleon,
Culture Club
Carissimo ex
concorrente!
Sei stato ufficialmente invitato alle selezioni per la nuova, elettrizzante edizione di A Tutto Reality!
Poteva
quasi sentire la strafottente e ormai odiata voce di Chris mentre
scandiva le
ultime parole.
Fatti trovare in
via *vedi retro
biglietto* alle ore *torna a guardare il retro* dove un nostro sicuro
ed
efficiente mezzo provvederà a portarti alla nuova Top Secret
Location!
Cordialmente, Il Fantastico Chris McLean.
Seccata,
Gwen rificcò in tasca il pezzo di carta e tentò
di trovare una posizione più
comoda su quel sedile. A quanto pareva il “sicuro ed
efficiente” non valeva per
il “mezzo” che il reality le aveva offerto: un
aereo da quattro soldi, a due
posti, di quelli che si utilizzavano per romantiche
traversate panoramiche da un’isoletta tropicale
all’altra. C’era perfino il
sorridente pilota sudamericano in allegato!
Sbuffò.
Non erano solo i durissimi sedili ad irritarla: era l’aereo
in sé. Le ricordava troppo l’ultimo aereo, su cui
era
rimasta nell’ultima edizione di A
Tutto
Reality. E a quello si collegava subito il pensiero dei suoi
compagni…
Se li poteva
ancora definire tali.
Uno
degli altri motivi che accrescevano il suo malumore era rivedere tutti
quei
tizi che l’avevano chiamata
Baciaragazzi
e Nuova Heather (Nuova Heather!!!
Lei! Che odiava quella smorfiosa praticamente da che si erano viste!).
Dopo la
fine dell’edizione aveva anche provato, con un misto di
riluttanza e speranza-
a chiamarli, quantomeno per chiarire le situazioni spiacevoli che si
erano
venute a creare…
Ce
ne fosse stato uno che avesse risposto.
Duncan,
Trent, LeShawna… Sarebbe stata felice di sentire perfino gli
eventuali insulti
di Courtney!
Ma
nessuno di quegli schifosi aveva risposto alla Nuova
Heather.
Si
lasciò sfuggire un sospiro. Non sapeva nemmeno
perché avesse accettato di
partecipare. Cosa la spingeva? Erano solo i soldi? Un pensiero degno di
Heather, non c’era che dire…
Oddio…
significava che il “Nuova Heather” se lo meritava
sul serio?
Reality di merda!
Durezza
del sedile o no, provò a rilassarsi; ma tutto sembrava
essere contro di lei. C’era
da combattere anche il rumore dello sgangherato motore. E poi le
arrivava dalla
cabina del pilota, con snervante chiarezza, la canzoncina scema che
Carlos
aveva messo su come minimo per la quarantacinquesima
volta.
I’m
a maaan without convictioooon… I’m a maaaan who
doesn’t know… how to seeeell a
contradiction… You
come and goo… You come and gooooooohoho!
-Bah!-
sbuffò guardando fuori dal finestrino: la destinazione era
ovviamente ignota
–maledetto Chris!- ma vedeva che, a quanto pareva, per
arrivarci bisognava
attraversare l’oceano.
-Ehi
Gwen!
Si
voltò di scatto: Geoff (ex compagno di reality, uno dei
pochissimi che non
aveva chiamato per mancanza di recapiti) era comparso dal nulla.
-Non
sapevo che anche tu fossi qui, sorella, come andiamo?- E si sedette
sfrontatamente sull’unico sedile accanto a Gwen, che
inarcò un sopracciglio
–Anche tu in coda per la quarta stagione, vero? Non vedo
l’ora di rivedere
tutti quanti!
Poi
iniziò a blaterare di varie cose, tipo quanto fosse bello il
mare dalla cabina
del pilota e che evoluzioni ci avrebbe fatto con la tavola da surf ma
Gwen
voleva starsene da sola. Incrociò le braccia e riprese a
guardare fuori; prima
o poi l’avrebbe capita.
Che
bella situazione: un festaiolo ciarlante a due centimetri
dall’orecchio, un
aereo con dei sedili orrendi, un aereo miserando, una canzoncina che
ormai non
sopportava più (You come and
gooooooohoho!) e i nuovi arrivati singhiozzi
del motore.
…
…Singhiozzi del motore?
-¡Peligro,
peligro! ¡No sè que hacer! ¡No
sè como resolver el problema, mas sè que el
avión no volará más a largo!-
Carlos
sbucò dalla cabina, palesemente terrificato, la larga faccia
scura chiazzata di
sudore.
-Che
caspita ha detto?!
-E
che ne so, non sono mica Alejandro, sorella!
Ma
anche senza sapere lo spagnolo bastava sentire i sempre più
frequenti scatti
del motore per intuire che qualcosa non andava: poi l’aereo
si arrestò.
Rimase
sospeso in aria per una frazione di secondo gravida di terrore.
… I’m a maaan
without convictioooon… I’m a maaaan who
doesn’t know… how to seeeell a
contradiction…
E
poi precipitarono, a una velocità via via più
inaudita. Le urla del pilota
coprivano quasi totalmente la canzone, con quel suo ritmo allegro e
totalmente
fuori luogo. Gwen e Geoff, le unghie affondate nel sedile, si
guardarono
istintivamente; due secondi dopo urlavano terrorizzati, occhi negli
occhi.
L’aereo
cadde in mare.
Fu
tutto molto confuso, ma ad un certo punto, senza sapere come, Gwen si
ritrovò
–fradicia e con Geoff accanto- fuori, tra le onde. Forse, nel
panico, il pilota
aveva pigiato un pulsante e fatto aprire un portellone.
-Stai
bene?- Geoff le si avvicinò, il cappello da cowboy
afflosciato sugli occhi.
-A
parte lo shock…
Maledetto
reality. Maledettissimo,
schifoso, dannato reality e maledetto il momento in cui ho deciso di
salire su
quell’aereo. Maledetto il mare, maledette le onde, maledetta
quella terra
laggiù in fondo… Cosa?
Terra!
A pochi metri di distanza si vedeva la terra!
-Terra!
Geoff, siamo salvi!
Non
sapevano quale fosse, ma la sola visione li fece quasi piangere. E, se
gli
occhi non li ingannavano, quello laggiù era un molo. Il che doveva per forza indicare
presenza di esseri umani,
civiltà, salvezza! Vi approdarono euforici, riempiendo di
baci ogni asse.
-Siamo
salvi, salvi, salvi! Carlos, siamo salvi!
Silenzio.
-Carlos…
amico?- Geoff si guardò attorno. Il pilota sudamericano non
c’era.
Nella
foga si erano completamente dimenticati di lui.
Gwen
si volse di scatto verso il mare, dove la parte finale della sagoma del
piccolo
aereo stava per inabissarsi.
E
se… fosse rimasto…?
L’entità
di quel pensiero cancellò la gioia e qualsiasi altro
sentimento. Una paura e
un’ansia cieche si fecero strada verso di loro e tolsero il
respiro
specialmente alla ragazza.
-Co…
come facciamo adesso? Senza di lui? Si sarà salvato?
E… e aveva tutte le mappe,
lui avrebbe saputo dove ci troviamo, ma noi no, non lo sappiamo!-
trasecolò
Gwen, mettendosi le mani tra i capelli e indietreggiando di pochi
passi.
Sentì
il corpo cozzare contro qualcosa di indefinito e si voltò di
scatto.
Era
un cartello.
Avrebbe
dovuto rincuorarla, perché identificava quel luogo e avrebbe
permesso loro di
orientarsi un po’; invece non fece altro che aumentare il suo
orrore.
Sul
cartello c’era scritto Wawanakwa.
Dopo
una veloce esplorazione dell’isola era subito parso chiaro
che era
completamente deserta. Lo era dalla fine di A
tutto Reality L’isola. L’unica cosa che
testimoniava un antico passaggio
dell’uomo era una telecamera attaccata nei pressi del molo,
ancora funzionante
dalla prima edizione.
Le
possibilità di contattare altre persone semplicemente non c’erano.
-Cosa
cazzo facciamo adesso? Come facciamo
a tornare indietro? Quando? Come?!
Geoff
aveva respirato profondamente per un paio di volte e il terrore che lo
aveva
assalito sembrava essersi acquietato. Bisognava pensare positivo,
come sempre. Non era su un’isola deserta,
dopotutto: c’era Gwen!
Era
già qualcosa di buono, no?
Solo
che lei non sembrava pensarla allo stesso modo: al momento stava
facendo su e
giù per il molo, urlando, fuori di sé.
-Dove
dormiamo?! E il cibo? Dove lo troviamo?
Ecco,
a quello non aveva ancora pensato.
-Come
facciamo? Cosa facciamo?!
Geoff
sentì di dover intervenire. Era una situazione un po’ particolare e bisognava
prenderne in mano le redini. Prese
un altro respiro e si alzò da terra, afferrando Gwen per i
polsi.
-Calmati,
adesso calmati!
-Calmarmi?!- Gwen si
divincolò e lo
incenerì con gli occhi –Calmarmi! Non abbiamo una
minima possibilità di salvezza
e tu dici che devo calmarmi?!
-Agitarti
così non servirebbe comunque. So che è difficile,
ma così non risolverai nulla,
amica. Calma, adesso. Respira.
Per
un momento pensò seriamente che Gwen l’avrebbe
preso a pugni: era stravolta e
gli occhi le luccicavano. Poi però, con sua sorpresa, la
ragazza si passò una
mano sul volto, espirando profondamente.
-…
Ok. Ci sono.
-Bene-
Geoff sorrise –Ora: ho una cosa che
può aiutarci!
Gwen
si accese in un sorriso così sollevato e tenero da farlo
quasi arrossire.
-E
perché non l’hai detto subito?!
Cos’è? Cibo? Acqua? No, aspetta, è
un cellulare! Chissà se c’è
un po’ di campo
qui…
-Nulla
di tutto questo!- rise Geoff, spensierato.
Si
infilò una mano in tasca, sotto lo sguardo estasiato di Gwen
e tirò fuori…
-…
un dado!
Chissà
perché, ma ora Gwen gli sembrava sconcertata e senza
allegria, come prima.
Anzi, forse peggio.
-…
tutto qui?- Anche la sua voce era senza speranza… Mah!
-Non
è molto, ok- Geoff lanciò in aria
l’oggetto per poi riafferrarlo –Ma con
qualche simpatico giochetto riusciremo a calmare un po’la
mente, distraendoci:
così poi potremo andare a caccia di cibo per stasera, senza
tanta tensione
addosso!
Vedendo
che Gwen non rispondeva, Geoff si sentì ispirato a
continuare.
-Per
esempio, potremmo giocare ad Obbligo
& Verità! Una cosa fighissima che mi hanno
insegnato all’ultima festa a
cui sono stato!
Gwen
fissò sconcertata il dado. Era un gioco idiota.
E non aveva nemmeno voglia di giocarci! Non era il momento! E
soprattutto non
voleva rivelare nessuna verità...
Era
un gioco idiota.
…Ma,
d’altronde, tutta quella situazione era idiota, no?
-Ricapitolando:
numero dispari corrisponde a verità e numero pari
corrisponde ad un obbligo.
Non è permesso mentire od opporsi. Comincia tu, prego!
Ancora non
capisco come ho fatto a
convincermi…
Gwen
lanciò il dado, sperando ardentemente un 2, un 4 o un 6.
L’oggetto piroettò su
uno spigolo per lunghi secondi, per poi mostrare il numero 1.
Ecco appunto.
-Bene-
Geoff si batté le mani sulle ginocchia- Allora…
Senti ancora qualcosa per
Trent, anche dopo gli avvenimenti della seconda stagione e la faccenda
di
Duncan nella terza?
Ecco appunto.
-No-
rispose irritata, fissandolo in cagnesco: lui rispose con un sorrisino
angelico
e si chinò verso di lei.
-Stai
mentendo!
-Non
è vero!- Gwen sgranò gli occhi. Era…
così evidente?
-Rispondi
sinceramente, grazie- la incitò lui, sorridendo.
Spero che a lui
esca un numero
pari, così lo obbligherò a ricevere un pugno.
-N…
Cioè… forse. Non lo so. Ma forse sì. E
comunque non sono affari tuoi!- sbottò, sentendosi
arrossire ad ogni
parola, lo stomaco contratto dall’imbarazzo.
Caprone
insensibile.
-Va
a me- Geoff lanciò ed ottenne un 4 –Allora, che
devo fare?
-Vai
a cercare del cibo, ecco cosa- comandò Gwen per levarselo di
torno, incrociando
le braccia.
-Va
bene!- Il ragazzo si alzò e, prima che lei potesse fare
alcunché, aveva
oltrepassato il campeggio ed era sparito nella boscaglia.
Passò
il tempo.
Molto
piano.
E
Gwen capì di aver commesso una scemenza. Quel ragazzo era
talmente spensierato,
perfino in una situazione come quella, che avrebbe potuto essersi
cacciato
ovunque. E se si fosse infilato in quella caverna popolata dagli orsi
col
pretesto di trovare qualche pezzo di carne?
Forse
era solo il suo cervello in ansia che la faceva ragionare
così… Però, nel
frattempo, il sole cominciava ad abbassarsi (piano,
molto piano) e lei era sola.
Non
si sentiva a suo agio, sola in quella situazione. Avrebbe preferito
tranquillamente confessare altre dieci stupide verità.
Dov’era Geoff? Perché
non era ancora tornato?
Quando
lo vide ricomparire non avrebbe saputo quantificare quanto tempo era
passato,
ma il sole era praticamente quasi arrivato all’orizzonte. E
lei non era mai
stata più felice di trovarsi Geoff davanti.
-Ecco
qua- Il ragazzo la raggiunse, si sedette e le scaricò
davanti una bracciata di
mirtilli -Dov’eravamo rimasti? Tocca a te, giusto?
Gwen
prese il dado che lui le porgeva. Ma come faceva a rimanere sempre
calmo e tranquillo,
come se nulla fosse?
Tirò
ed uscì il 5.
-Un’
altra verità per la nostra Gwen! Allora, dimmi…
cosa ti ha fatto piacere Duncan
a tal punto da metterti assieme a lui, alle spalle di Courtney?
-Dì
un po’, sai fare solo domande del genere?!-
sbraitò Gwen, la contentezza per il
ritorno di Geoff magicamente svanita.
-Beh,
è così che si gioca- spiegò sorridente
Geoff –Da come giocavano le ragazze che
me l’hanno insegnato sembra che le domande sul gossip siano
le più quotate… Chissà
perché!
Gwen
sbuffò.
-Beh,
come faccio a spiegartelo?- esclamò –Mi
è… stato simpatico, avevamo tante cose
in comune, eravamo amici dalla prima edizione… Ha anche
qualche lato tenero,
che non vuole far vedere e che lo rende… interessante!
E… ehm…
Maledizione,
maledizione!
-D’accordo,
questa te la risparmio- assentì Geoff, tirando il dado. Gwen
sentì accrescere
l’irritazione, ma almeno si era salvata da una risposta
scomoda.
Ma
poi: cosa avrebbe risposto esattamente?
Se
Geoff non avesse ritirato il dado e avesse preteso una risposta, lei
cosa
avrebbe detto?
Come
avrebbe giustificato la pugnalata che aveva inferto a Courtney?
Una
sottile ma inesorabile tristezza prese a salirle nell’animo,
ricordando il
disastro che quella tresca
aveva
causato. In un attimo aveva preso ad agire quasi di nascosto, attenta
perché
Courtney non scoprisse di lei e Duncan e si sentiva uno schifo ogni
volta che
lei le sorrideva, piena di fiducia e si confidava con lei in merito a
Duncan.
Se solo avesse saputo…
E
come l’aveva saputo poi! Che figura orrenda aveva fatto!
-Gwen?
Ehi? Mi senti? Devi farmi una domanda!
La
ragazza fissò sconsolata il numero appena uscito per Geoff:
3.
-Che
c’è?- chiese lui, fissandola tra
l’incuriosito e il preoccupato.
-Ecco…-
Gwen sospirò –Pensi che io sia una persona
orribile, Geoff?
Dopo
due secondi si rese conto di cosa gli era andata a chiedere e non
poté fare a
meno di darsi dell’idiota.
-No.
Gwen
sollevò lo sguardo, stupita. Geoff la guardava convinto.
-Credo
di aver capito a cosa ti riferisci e secondo me sei fuori strada.
Insomma…
capita a tutti di commettere qualche sbaglio, no? E il tuo è
stato Duncan, ma
solo perché stava assieme a Courtney.
C’è gente ben peggiore di te, credimi. Tu
ti sei solo innamorata, magari senza nemmeno accorgerti a cosa ti stava
portando… Altre persone sono ben viscide. Guarda Heather che
ha usato i
sentimenti di Alejandro, che a sua volta è un maledetto
calcolatore senza scrupoli- e l’espressione di
Geoff si
indurì –quindi un po’se lo meritava. E
loro hanno agito dall’inizio alla fine
ben consapevoli di quello che stavano facendo, mentre tu,
all’inizio, avrai
agito così solo perché eri innamorata, senza
pensare alle conseguenze. Non è un
fatto tanto terribile, no?
Man
mano che parlava Gwen si sentiva gradatamente meglio; alla fine non
poté evitare
di sorridergli, grata. E poi le sue parole le facevano vedere la
situazione da
un’altra prospettiva: non la giustificava, ma comunque era
sempre meglio che
niente!
Geoff
rispose al suo sorriso; poi si volse verso l’orizzonte. Anche
Gwen guardò e
rimase senza fiato.
Il
sole stava tramontando ed era uno dei tramonti più belli che
avesse visto. Non
capiva come, in tutti quei giorni di permanenza su Wawanakwa durante il
reality,
non fosse riuscita a non vederne uno.
Il
sole si gettava nel mare gettando rifulgenti riverberi dorati sulle
onde e
tingendo le nuvole di scarlatto; ai margini di quell’insieme
di luce si
vedevano alcuni alberi, che crescevano su un promontorio vicino. Era un
autentico e splendente insieme di colori; un sogno rosso, verde e
dorato.
Gwen
si sentì le lacrime agli occhi. In quel momento avrebbe
quasi voluto abbandonare
i colori da dark per vestirsi con gli stessi colori di quella
meraviglia e
celebrarla. In quell’istante si sarebbe potuta dimenticare di
qualsiasi cosa,
anche della situazione in cui si trovavano, persa com’era in
quel miracolo,
inebriata dall’insolito calore al cuore che le scaturiva da
quella visione.
Geoff
lo osservò con piacere; quella bellissima magia faceva
sparire anche i recidivi
sprazzi di paura, rendendo quel sentimento secondario. Si sentiva
vicino ad
ogni cosa, perfino a Gwen, con cui aveva scambiato poche battute solo
durante
la prima edizione ed era un sentimento piacevolissimo. Non si sarebbe
mai mosso
da lì, avrebbe desiderato che quel miraggio non finisse mai.
Se ogni essere
umano si fosse fermato, ogni giorno, a guardare una meraviglia del
genere anche
solo per qualche secondo, la loro vita sarebbe diventata più
leggera. Sarebbe
stato naturale, con un fenomeno del genere sotto gli occhi.
Poi
il mare cominciò ad incresparsi sotto i loro occhi.
Gwen
e Geoff aguzzarono la vista, all’erta. Il movimento
cominciava in lontananza,
poi si trascinava sempre più vicino alla riva. Sotto le onde
c’era qualcosa.
All’improvviso,
a pochi centimetri di distanza dal molo, un imponente sottomarino
emerse in un
trionfo di schizzi e spruzzi.
-SORPRESA!!!
L’urlo,
amplificato da un megafono potentissimo, spaccò i timpani
dei due ragazzi nello
stesso istante in cui il gigantesco portello
dell’imbarcazione si spalancava.
-Chris?!- esclamò Gwen,
senza fiato.
Il
sorridente conduttore li scrutava divertito, con un gomito poggiato al
portello. Alle sue spalle fecero capolino le teste di alcuni ex
partecipanti
del reality: Owen, Courtney, Harold, Heather, Duncan, Izzy, Lindsay,
LeShawna,
Eva e Trent. Per ultimo sbucò l’ultima persona che
Geoff e Gwen si sarebbero
aspettati di vedere: Carlos.
-Congratulazioni!-
urlò Chris, spalancando le braccia –Siete
l’ultima coppia che è riuscita a non
perdere la calma in una situazione ESTREMAMENTE ESTREMA!
Geoff
e Gwen rimasero per un momento senza parole, tentando di capire.
Cosa
significava? Come faceva Chris a sapere della loro avventura?
E…
-Un
momento- Gwen si alzò lentamente in piedi, tentando di
rimanere calma, la
consapevolezza che si faceva strada nella sua mente –Un
momento solo. Stai
cercando di dirmi che ci siamo spaventati, bagnati, arrangiati come
meglio
potevamo…
-…
ed era tutto programmato?!-
completò
Geoff, capendo improvvisamente.
-Sì!-
rispose Chris, con un sorriso a trentadue bianchissimi denti.
-Ringraziate
anche il nostro attore/pilota Carlos- l’uomo fece un breve
inchino –che ha
interpretato egregiamente la parte! Subito dopo la caduta
dell’aereo ha aperto
un portellone e dopo che voi eravate usciti è sgusciato
fuori e ha nuotato fin
dietro quel piccolo promontorio, dove lo attendeva il nostro
sottomarino! E
poi, tutti insieme, abbiamo seguito la vostra scena in diretta, eravate
esilaranti! Obbligo &
Verità… non
ci avrei mai pensato!
Gwen
sbiancò. Significava che…Trent e
Duncan… avevano sentito tutto quello che aveva
detto su di loro?
-Complimenti
per la calma, già- continuò Chris, scendendo dal
portellone –A parte i vostri
compagni che vedete alle mie spalle, tutti gli altri partecipanti non
hanno
avuto questo sangue freddo e sono stati eliminati!
Saltò
giù ed atterrò sul molo.
-Oppure
hanno incontrato ostacoli sulla loro strada! Noah ha avuto una reazione
allergica, Sierra è andata in ansia da non-Cody, Alejandro
non ha partecipato
per quel piccolo incidente col vulcano, Tyler, in circostanze ancora da
chiarire, ha sbattuto da qualche parte ottenendo una commozione
cerebrale…
-…
la stessa che ti ritroverai tu tra poco!
Chris
ebbe appena il tempo di sollevare lo sguardo e vedere Gwen infuriata
che si
avventava su di lui; spaventato cominciò a correre, tentando
disperatamente di
salvarsi.
-Aspetta,
aspetta, aspetta! Avete vinto, non hai ancora capito?
La
ragazza si fermò.
-Abbiamo
vinto? Cosa?- domandò Geoff.
-Quanto?- rincarò Gwen.
-Già,
lo vorremmo sapere anche noi!- sbraitò acidamente Heather
dal sottomarino.
-Non
avevamo vinto noi?- chiese Owen.
Chris
si ricompose e guardò tutti quanti, sorridendo.
-Avete
vinto tutti, sciocchi! Avete vinto la possibilità unica e
irripetibile di
partecipare alla nuova edizione di A
Tutto Reality e cioè… A
Tutto!
Reality! Sudden Danger! Il reality estremo dove i
partecipanti, riuniti a
coppie…
-Prendiamolo!
Ed
ecco che non era più solo Gwen, ma anche Geoff e il resto
dei partecipanti che
si erano lanciati al suo inseguimento. Vedendosi passare rapidamente la
vita
davanti agli occhi, Chris riprese a correre, ringraziando mentalmente
il suo
personal trainer.
Il
suo ultimo sguardo prima dello sprint finale fu per la telecamera che
un fedele
operatore continuava a dirigere dal portellone.
-Chi
riuscirà a spuntarla? I cattivi, irascibili concorrenti o il
povero conduttore?
E ci sarà ancora qualcuno a presentare la prossima edizione?
Scopritelo con noi
su A
tutto! Reality! Sudden Danger!
-E
ora che qualcuno mi aiuti!!
Caaaaaaaaaaaarissimi ^^
E'lunghetta, lo so ^^. Forse la one-shot più lunga che abbia
mai scritto :D
Ma spero comunque che vi sia piaciuta... In fondo, uno scritto lungo
non ha mai ucciso nessuno U.U
Come detto nell'introduzione questa storia si è classificata
seconda nel contest "A tutto Reality Contest: Ritorno sull'isola"
indetto dal Saggio Trent sul forum di EFP :)
Qui sotto riporto fedelmente il giudizio del giudice (Mi sento
importante ç___ç Prima li leggevo e basta questi
giudizi, in altre fanfiction, invece stavolta IO sono uno degli autori
che ha partecipato al contest! *____*)
A presto e grazie per essere passati ^^ Fatemi sapere, grazie :D
Grammatica e sintassi: 9.5/10
Pochissimi errori, principalmente di distrazione.
Le uniche cose da evidenziare sono un "rificcò" (brutto a leggersi, sarebbe stato meglio "rinfilò") e le maiuscole spesso assenti dopo i puntini sospensivi.
Comunque non ci sono assolutamente errori irrimediabili o carenze grammaticali, nulla di cui preoccuparsi.
Stile e lessico: 10/10
Lo stile è quello di Total Drama.
Non c'è nulla da obiettare riguardo a questo.
Sei riuscita a mantenerti sui toni leggeri e -spesso- demenziali del cartone animato, regalandomi descrizioni ed introspezione accurate, ma senza arrischiarsi nell'utilizzo di termini "elevati" che, tra l'altro, con una storia del genere avrebbero stonato.
Molto brava!
Originalità della storia: 9/10
Nonostante non sia il punteggio massimo, la tua storia è risultata decisamente originale, non preoccuparti, ma procediamo con ordine!
Il punto è stato scalato per la scelta della quarta stagione alternativa: un tema che a me, personalmente, piace molto, ma che non brilla per originalità (essendo ormai decisamente inflazionato).
Nonostante questo, hai presentato una storia ricca di trovate originali, esilaranti e -davvero- senza precedenti.
L'idea bislacca di Geoff, il trucchetto di Chris e via discorrendo hanno reso questa storia davvero fantasiosa e meritevole di complimenti!
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
In questo punto hai superato te stessa.
Geoff e Gwen sono esattamente come appaiono nel cartone animato.
Non c'è alcuna pecca, alcuna dimenticanza, alcun errore.
Lui sempre spensierato, che si incupisce di botto parlando di Alejandro, e che cerca di tirar su di morale Gwen; lei, la nostra gotica, irritabile, riservata e, comunque, sofferente per quanto accaduto in passato: semplicemente perfetti!
Anche i personaggi apparsi soltanto alla fine, specialmente Chris, sono risultati decisamente ben caratterizzati: la frase conclusiva della storia è proprio da Chris!
Complimenti, punteggio pieno e meritatissimo!
Gradimento personale: 10/10
Come non apprezzare una storia simile?
Infarcita di trovate una più geniale dell'altra, che hanno sempre rispettato i canoni del cartone animato o dei personaggi e dei loro caratteri, molto fantasiosa...
Devo farti i complimenti in particolare per due cose: il discorso di Geoff -quando consola Gwen-, che è delicatissimo e in perfetto "stile Geoff", e la comparsa finale di Chris.
Il sadico presentatore che elenca freddamente i concorrenti assenti, e le relative motivazioni, è stato davvero spassoso!
Originalità nell'utilizzo dell'oggetto: 4/5
Bell'idea fantasiosa, davvero!
Utilizzare il dado per giocare ad "Obbligo & Verità": solo ad un tipo come Geoff poteva venire in mente una cosa simile!
Ti ho tolto un punto perché l'oggetto, in fin dei conti, è stato utilizzato per il suo utilizzo classico, ovvero come gioco: ciò non toglie che la sequela di eventi che ha creato è risultata originale, divertente e ben strutturata.
Utilizzo della canzone: 4.5/5
Un classico intramontabile, molto ben utilizzato.
L'incipit con la lyric di "Karma chameleon" mi ha inizialmente un po' spiazzato, lo ammetto, perché non sapevo cosa potesse stare a significare.
Poi, continuando la lettura, ho trovato la poetica descrizione del tramonto che -guarda un po'!- assume gli stessi colori elencati nella lyric.
Un'idea poetica e molto azzeccata nonostante l'utilizzo un po' "marginale" della lyric, complimenti!
Totale: 57/60