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Autore: ThePirateSDaughter    22/09/2011    2 recensioni
Geoff e Gwen. Una coppia insolita.
Un aereo. Un mezzo qualunque.
Giocare sulla riva di un'isola deserta senza cibo nè ripari: una situazione decisamente inusuale.
Cosa sarà successo?
Storia classificatasi seconda nel contest "A Tutto Reality Contest: Ritorno sull'isola" indetto da Il Saggio Trent sul forum di EFP!
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Geoff, Gwen, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Red Gold & Green Dream

Loving would be easy if your colours were like my dream,
red gold and green, red gold and green.
Karma Chameleon, Culture Club

Carissimo ex concorrente!

Sei stato ufficialmente invitato alle selezioni per la nuova, elettrizzante edizione di A Tutto Reality!

Poteva quasi sentire la strafottente e ormai odiata voce di Chris mentre scandiva le ultime parole.

Fatti trovare in via *vedi retro biglietto* alle ore *torna a guardare il retro* dove un nostro sicuro ed efficiente mezzo provvederà a portarti alla nuova Top Secret Location! Cordialmente, Il Fantastico Chris McLean.

Seccata, Gwen rificcò in tasca il pezzo di carta e tentò di trovare una posizione più comoda su quel sedile. A quanto pareva il “sicuro ed efficiente” non valeva per il “mezzo” che il reality le aveva offerto: un aereo da quattro soldi, a due posti, di quelli che si utilizzavano per romantiche traversate panoramiche da un’isoletta tropicale all’altra. C’era perfino il sorridente pilota sudamericano in allegato!
Sbuffò. Non erano solo i durissimi sedili ad irritarla: era l’aereo in sé. Le ricordava troppo l’ultimo aereo, su cui era rimasta nell’ultima edizione di A Tutto Reality. E a quello si collegava subito il pensiero dei suoi compagni…

Se li poteva ancora definire tali.
Uno degli altri motivi che accrescevano il suo malumore era rivedere tutti quei tizi che l’avevano  chiamata Baciaragazzi e Nuova Heather (Nuova Heather!!! Lei! Che odiava quella smorfiosa praticamente da che si erano viste!). Dopo la fine dell’edizione aveva anche provato, con un misto di riluttanza e speranza- a chiamarli, quantomeno per chiarire le situazioni spiacevoli che si erano venute a creare…
Ce ne fosse stato uno che avesse risposto.
Duncan, Trent, LeShawna… Sarebbe stata felice di sentire perfino gli eventuali insulti di Courtney!
Ma nessuno di quegli schifosi aveva risposto alla Nuova Heather.
Si lasciò sfuggire un sospiro. Non sapeva nemmeno perché avesse accettato di partecipare. Cosa la spingeva? Erano solo i soldi? Un pensiero degno di Heather, non c’era che dire…
Oddio… significava che il “Nuova Heather” se lo meritava sul serio?

Reality di merda!
Durezza del sedile o no, provò a rilassarsi; ma tutto sembrava essere contro di lei. C’era da combattere anche il rumore dello sgangherato motore. E poi le arrivava dalla cabina del pilota, con snervante chiarezza, la canzoncina scema che Carlos aveva messo su come minimo per la quarantacinquesima volta.
I’m a maaan without convictioooon… I’m a maaaan who doesn’t know… how to seeeell a contradiction… You come and goo… You come and gooooooohoho!
-Bah!- sbuffò guardando fuori dal finestrino: la destinazione era ovviamente ignota –maledetto Chris!- ma vedeva che, a quanto pareva, per arrivarci bisognava attraversare l’oceano.
-Ehi Gwen!
Si voltò di scatto: Geoff (ex compagno di reality, uno dei pochissimi che non aveva chiamato per mancanza di recapiti) era comparso dal nulla.
-Non sapevo che anche tu fossi qui, sorella, come andiamo?- E si sedette sfrontatamente sull’unico sedile accanto a Gwen, che inarcò un sopracciglio –Anche tu in coda per la quarta stagione, vero? Non vedo l’ora di rivedere tutti quanti!
Poi iniziò a blaterare di varie cose, tipo quanto fosse bello il mare dalla cabina del pilota e che evoluzioni ci avrebbe fatto con la tavola da surf ma Gwen voleva starsene da sola. Incrociò le braccia e riprese a guardare fuori; prima o poi l’avrebbe capita.
Che bella situazione: un festaiolo ciarlante a due centimetri dall’orecchio, un aereo con dei sedili orrendi, un aereo miserando, una canzoncina che ormai non sopportava più (You come and gooooooohoho!) e i nuovi arrivati singhiozzi del motore.

…Singhiozzi del motore?

-¡Peligro, peligro! ¡No sè que hacer! ¡No sè como resolver el problema, mas sè que el avión no volará más a largo!- Carlos sbucò dalla cabina, palesemente terrificato, la larga faccia scura chiazzata di sudore.
-Che caspita ha detto?!
-E che ne so, non sono mica Alejandro, sorella!
Ma anche senza sapere lo spagnolo bastava sentire i sempre più frequenti scatti del motore per intuire che qualcosa non andava: poi l’aereo si arrestò.
Rimase sospeso in aria per una frazione di secondo gravida di terrore.
I’m a maaan without convictioooon… I’m a maaaan who doesn’t know… how to seeeell a contradiction…
E poi precipitarono, a una velocità via via più inaudita. Le urla del pilota coprivano quasi totalmente la canzone, con quel suo ritmo allegro e totalmente fuori luogo. Gwen e Geoff, le unghie affondate nel sedile, si guardarono istintivamente; due secondi dopo urlavano terrorizzati, occhi negli occhi.
L’aereo cadde in mare.

 
Fu tutto molto confuso, ma ad un certo punto, senza sapere come, Gwen si ritrovò –fradicia e con Geoff accanto- fuori, tra le onde. Forse, nel panico, il pilota aveva pigiato un pulsante e fatto aprire un portellone.
-Stai bene?- Geoff le si avvicinò, il cappello da cowboy afflosciato sugli occhi.
-A parte lo shock…

Maledetto reality. Maledettissimo, schifoso, dannato reality e maledetto il momento in cui ho deciso di salire su quell’aereo. Maledetto il mare, maledette le onde, maledetta quella terra laggiù in fondo… Cosa?
Terra! A pochi metri di distanza si vedeva la terra!
-Terra! Geoff, siamo salvi!
Non sapevano quale fosse, ma la sola visione li fece quasi piangere. E, se gli occhi non li ingannavano, quello laggiù era un molo. Il che doveva per forza indicare presenza di esseri umani, civiltà, salvezza! Vi approdarono euforici, riempiendo di baci ogni asse.
-Siamo salvi, salvi, salvi! Carlos, siamo salvi!
Silenzio.
-Carlos… amico?- Geoff si guardò attorno. Il pilota sudamericano non c’era.
Nella foga si erano completamente dimenticati di lui.
Gwen si volse di scatto verso il mare, dove la parte finale della sagoma del piccolo aereo stava per inabissarsi.
E se… fosse rimasto…?
L’entità di quel pensiero cancellò la gioia e qualsiasi altro sentimento. Una paura e un’ansia cieche si fecero strada verso di loro e tolsero il respiro specialmente alla ragazza.
-Co… come facciamo adesso? Senza di lui? Si sarà salvato? E… e aveva tutte le mappe, lui avrebbe saputo dove ci troviamo, ma noi no, non lo sappiamo!- trasecolò Gwen, mettendosi le mani tra i capelli e indietreggiando di pochi passi.
Sentì il corpo cozzare contro qualcosa di indefinito e si voltò di scatto.
Era un cartello.
Avrebbe dovuto rincuorarla, perché identificava quel luogo e avrebbe permesso loro di orientarsi un po’; invece non fece altro che aumentare il suo orrore.
Sul cartello c’era scritto Wawanakwa.
 

Dopo una veloce esplorazione dell’isola era subito parso chiaro che era completamente deserta. Lo era dalla fine di A tutto Reality L’isola. L’unica cosa che testimoniava un antico passaggio dell’uomo era una telecamera attaccata nei pressi del molo, ancora funzionante dalla prima edizione.
Le possibilità di contattare altre persone semplicemente non c’erano.
-Cosa cazzo facciamo adesso? Come facciamo a tornare indietro? Quando? Come?!
Geoff aveva respirato profondamente per un paio di volte e il terrore che lo aveva assalito sembrava essersi acquietato. Bisognava pensare positivo, come sempre. Non era su un’isola deserta, dopotutto: c’era Gwen!
Era già qualcosa di buono, no?
Solo che lei non sembrava pensarla allo stesso modo: al momento stava facendo su e giù per il molo, urlando, fuori di sé.
-Dove dormiamo?! E il cibo? Dove lo troviamo?
Ecco, a quello non aveva ancora pensato.
-Come facciamo? Cosa facciamo?!
Geoff sentì di dover intervenire. Era una situazione un po’ particolare e bisognava prenderne in mano le redini. Prese un altro respiro e si alzò da terra, afferrando Gwen per i polsi.
-Calmati, adesso calmati!
-Calmarmi?!- Gwen si divincolò e lo incenerì con gli occhi –Calmarmi! Non abbiamo una minima possibilità di salvezza e tu dici che devo calmarmi?!
-Agitarti così non servirebbe comunque. So che è difficile, ma così non risolverai nulla, amica. Calma, adesso. Respira.
Per un momento pensò seriamente che Gwen l’avrebbe preso a pugni: era stravolta e gli occhi le luccicavano. Poi però, con sua sorpresa, la ragazza si passò una mano sul volto, espirando profondamente.
-… Ok. Ci sono.
-Bene- Geoff sorrise –Ora: ho una cosa che può aiutarci!
Gwen si accese in un sorriso così sollevato e tenero da farlo quasi arrossire.
-E perché non l’hai detto subito?! Cos’è? Cibo? Acqua? No, aspetta, è un cellulare! Chissà se c’è un po’ di campo qui…
-Nulla di tutto questo!- rise Geoff, spensierato.
Si infilò una mano in tasca, sotto lo sguardo estasiato di Gwen e tirò fuori…
-… un dado!
Chissà perché, ma ora Gwen gli sembrava sconcertata e senza allegria, come prima. Anzi, forse peggio.
-… tutto qui?- Anche la sua voce era senza speranza… Mah!
-Non è molto, ok- Geoff lanciò in aria l’oggetto per poi riafferrarlo –Ma con qualche simpatico giochetto riusciremo a calmare un po’la mente, distraendoci: così poi potremo andare a caccia di cibo per stasera, senza tanta tensione addosso!
Vedendo che Gwen non rispondeva, Geoff si sentì ispirato a continuare.
-Per esempio, potremmo giocare ad Obbligo & Verità! Una cosa fighissima che mi hanno insegnato all’ultima festa a cui sono stato!
Gwen fissò sconcertata il dado. Era un gioco idiota. E non aveva nemmeno voglia di giocarci! Non era il momento! E soprattutto non voleva rivelare nessuna verità...
Era un gioco idiota.
…Ma, d’altronde, tutta quella situazione era idiota, no?

 
-Ricapitolando: numero dispari corrisponde a verità e numero pari corrisponde ad un obbligo. Non è permesso mentire od opporsi. Comincia tu, prego!

Ancora non capisco come ho fatto a convincermi…
Gwen lanciò il dado, sperando ardentemente un 2, un 4 o un 6. L’oggetto piroettò su uno spigolo per lunghi secondi, per poi mostrare il numero 1.
Ecco appunto.
-Bene- Geoff si batté le mani sulle ginocchia- Allora… Senti ancora qualcosa per Trent, anche dopo gli avvenimenti della seconda stagione e la faccenda di Duncan nella terza?
Ecco appunto.
-No- rispose irritata, fissandolo in cagnesco: lui rispose con un sorrisino angelico e si chinò verso di lei.
-Stai mentendo!
-Non è vero!- Gwen sgranò gli occhi. Era… così evidente?
-Rispondi sinceramente, grazie- la incitò lui, sorridendo.

Spero che a lui esca un numero pari, così lo obbligherò a ricevere un pugno.
-N… Cioè… forse. Non lo so. Ma forse sì. E comunque non sono affari tuoi!- sbottò, sentendosi arrossire ad ogni parola, lo stomaco contratto dall’imbarazzo.
Caprone insensibile.
-Va a me- Geoff lanciò ed ottenne un 4 –Allora, che devo fare?
-Vai a cercare del cibo, ecco cosa- comandò Gwen per levarselo di torno, incrociando le braccia.
-Va bene!- Il ragazzo si alzò e, prima che lei potesse fare alcunché, aveva oltrepassato il campeggio ed era sparito nella boscaglia.
Passò il tempo.

Molto piano.
E Gwen capì di aver commesso una scemenza. Quel ragazzo era talmente spensierato, perfino in una situazione come quella, che avrebbe potuto essersi cacciato ovunque. E se si fosse infilato in quella caverna popolata dagli orsi col pretesto di trovare qualche pezzo di carne?
Forse era solo il suo cervello in ansia che la faceva ragionare così… Però, nel frattempo, il sole cominciava ad abbassarsi (piano, molto piano) e lei era sola.
Non si sentiva a suo agio, sola in quella situazione. Avrebbe preferito tranquillamente confessare altre dieci stupide verità. Dov’era Geoff? Perché non era ancora tornato?
Quando lo vide ricomparire non avrebbe saputo quantificare quanto tempo era passato, ma il sole era praticamente quasi arrivato all’orizzonte. E lei non era mai stata più felice di trovarsi Geoff davanti.
-Ecco qua- Il ragazzo la raggiunse, si sedette e le scaricò davanti una bracciata di mirtilli -Dov’eravamo rimasti? Tocca a te, giusto?
Gwen prese il dado che lui le porgeva. Ma come faceva a rimanere sempre calmo e tranquillo, come se nulla fosse?
Tirò ed uscì il 5.
-Un’ altra verità per la nostra Gwen! Allora, dimmi… cosa ti ha fatto piacere Duncan a tal punto da metterti assieme a lui, alle spalle di Courtney?
-Dì un po’, sai fare solo domande del genere?!- sbraitò Gwen, la contentezza per il ritorno di Geoff magicamente svanita.
-Beh, è così che si gioca- spiegò sorridente Geoff –Da come giocavano le ragazze che me l’hanno insegnato sembra che le domande sul gossip siano le più quotate… Chissà perché!
Gwen sbuffò.
-Beh, come faccio a spiegartelo?- esclamò –Mi è… stato simpatico, avevamo tante cose in comune, eravamo amici dalla prima edizione… Ha anche qualche lato tenero, che non vuole far vedere e che lo rende… interessante! E… ehm…

Maledizione, maledizione!
-D’accordo, questa te la risparmio- assentì Geoff, tirando il dado. Gwen sentì accrescere l’irritazione, ma almeno si era salvata da una risposta scomoda.
Ma poi: cosa avrebbe risposto esattamente?
Se Geoff non avesse ritirato il dado e avesse preteso una risposta, lei cosa avrebbe detto?
Come avrebbe giustificato la pugnalata che aveva inferto a Courtney?
Una sottile ma inesorabile tristezza prese a salirle nell’animo, ricordando il disastro che quella  tresca aveva causato. In un attimo aveva preso ad agire quasi di nascosto, attenta perché Courtney non scoprisse di lei e Duncan e si sentiva uno schifo ogni volta che lei le sorrideva, piena di fiducia e si confidava con lei in merito a Duncan. Se solo avesse saputo…
E come l’aveva saputo poi! Che figura orrenda aveva fatto!
-Gwen? Ehi? Mi senti? Devi farmi una domanda!
La ragazza fissò sconsolata il numero appena uscito per Geoff: 3.
-Che c’è?- chiese lui, fissandola tra l’incuriosito e il preoccupato.
-Ecco…- Gwen sospirò –Pensi che io sia una persona orribile, Geoff?
Dopo due secondi si rese conto di cosa gli era andata a chiedere e non poté fare a meno di darsi dell’idiota.
-No.
Gwen sollevò lo sguardo, stupita. Geoff la guardava convinto.
-Credo di aver capito a cosa ti riferisci e secondo me sei fuori strada. Insomma… capita a tutti di commettere qualche sbaglio, no? E il tuo è stato Duncan, ma solo perché stava assieme a Courtney. C’è gente ben peggiore di te, credimi. Tu ti sei solo innamorata, magari senza nemmeno accorgerti a cosa ti stava portando… Altre persone sono ben viscide. Guarda Heather che ha usato i sentimenti di Alejandro, che a sua volta è un maledetto calcolatore senza scrupoli- e l’espressione di Geoff si indurì –quindi un po’se lo meritava. E loro hanno agito dall’inizio alla fine ben consapevoli di quello che stavano facendo, mentre tu, all’inizio, avrai agito così solo perché eri innamorata, senza pensare alle conseguenze. Non è un fatto tanto terribile, no?
Man mano che parlava Gwen si sentiva gradatamente meglio; alla fine non poté evitare di sorridergli, grata. E poi le sue parole le facevano vedere la situazione da un’altra prospettiva: non la giustificava, ma comunque era sempre meglio che niente!
Geoff rispose al suo sorriso; poi si volse verso l’orizzonte. Anche Gwen guardò e rimase senza fiato.
Il sole stava tramontando ed era uno dei tramonti più belli che avesse visto. Non capiva come, in tutti quei giorni di permanenza su Wawanakwa durante il reality, non fosse riuscita a non vederne uno.
Il sole si gettava nel mare gettando rifulgenti riverberi dorati sulle onde e tingendo le nuvole di scarlatto; ai margini di quell’insieme di luce si vedevano alcuni alberi, che crescevano su un promontorio vicino. Era un autentico e splendente insieme di colori; un sogno rosso, verde e dorato.
Gwen si sentì le lacrime agli occhi. In quel momento avrebbe quasi voluto abbandonare i colori da dark per vestirsi con gli stessi colori di quella meraviglia e celebrarla. In quell’istante si sarebbe potuta dimenticare di qualsiasi cosa, anche della situazione in cui si trovavano, persa com’era in quel miracolo, inebriata dall’insolito calore al cuore che le scaturiva da quella visione.
Geoff lo osservò con piacere; quella bellissima magia faceva sparire anche i recidivi sprazzi di paura, rendendo quel sentimento secondario. Si sentiva vicino ad ogni cosa, perfino a Gwen, con cui aveva scambiato poche battute solo durante la prima edizione ed era un sentimento piacevolissimo. Non si sarebbe mai mosso da lì, avrebbe desiderato che quel miraggio non finisse mai. Se ogni essere umano si fosse fermato, ogni giorno, a guardare una meraviglia del genere anche solo per qualche secondo, la loro vita sarebbe diventata più leggera. Sarebbe stato naturale, con un fenomeno del genere sotto gli occhi.
Poi il mare cominciò ad incresparsi sotto i loro occhi.
Gwen e Geoff aguzzarono la vista, all’erta. Il movimento cominciava in lontananza, poi si trascinava sempre più vicino alla riva. Sotto le onde c’era qualcosa.
All’improvviso, a pochi centimetri di distanza dal molo, un imponente sottomarino emerse in un trionfo di schizzi e spruzzi.
-SORPRESA!!!
L’urlo, amplificato da un megafono potentissimo, spaccò i timpani dei due ragazzi nello stesso istante in cui il gigantesco portello dell’imbarcazione si spalancava.
-Chris?!- esclamò Gwen, senza fiato.
Il sorridente conduttore li scrutava divertito, con un gomito poggiato al portello. Alle sue spalle fecero capolino le teste di alcuni ex partecipanti del reality: Owen, Courtney, Harold, Heather, Duncan, Izzy, Lindsay, LeShawna, Eva e Trent. Per ultimo sbucò l’ultima persona che Geoff e Gwen si sarebbero aspettati di vedere: Carlos.
-Congratulazioni!- urlò Chris, spalancando le braccia –Siete l’ultima coppia che è riuscita a non perdere la calma in una situazione ESTREMAMENTE ESTREMA!
Geoff e Gwen rimasero per un momento senza parole, tentando di capire.
Cosa significava? Come faceva Chris a sapere della loro avventura? E…
-Un momento- Gwen si alzò lentamente in piedi, tentando di rimanere calma, la consapevolezza che si faceva strada nella sua mente –Un momento solo. Stai cercando di dirmi che ci siamo spaventati, bagnati, arrangiati come meglio potevamo…
-… ed era tutto programmato?!- completò Geoff, capendo improvvisamente.
-Sì!- rispose Chris, con un sorriso a trentadue bianchissimi denti.
-Ringraziate anche il nostro attore/pilota Carlos- l’uomo fece un breve inchino –che ha interpretato egregiamente la parte! Subito dopo la caduta dell’aereo ha aperto un portellone e dopo che voi eravate usciti è sgusciato fuori e ha nuotato fin dietro quel piccolo promontorio, dove lo attendeva il nostro sottomarino! E poi, tutti insieme, abbiamo seguito la vostra scena in diretta, eravate esilaranti! Obbligo & Verità… non ci avrei mai pensato!
Gwen sbiancò. Significava che…Trent e Duncan… avevano sentito tutto quello che aveva detto su di loro?
-Complimenti per la calma, già- continuò Chris, scendendo dal portellone –A parte i vostri compagni che vedete alle mie spalle, tutti gli altri partecipanti non hanno avuto questo sangue freddo e sono stati eliminati!
Saltò giù ed atterrò sul molo.
-Oppure hanno incontrato ostacoli sulla loro strada! Noah ha avuto una reazione allergica, Sierra è andata in ansia da non-Cody, Alejandro non ha partecipato per quel piccolo incidente col vulcano, Tyler, in circostanze ancora da chiarire, ha sbattuto da qualche parte ottenendo una commozione cerebrale…
-… la stessa che ti ritroverai tu tra poco!
Chris ebbe appena il tempo di sollevare lo sguardo e vedere Gwen infuriata che si avventava su di lui; spaventato cominciò a correre, tentando disperatamente di salvarsi.
-Aspetta, aspetta, aspetta! Avete vinto, non hai ancora capito?
La ragazza si fermò.
-Abbiamo vinto? Cosa?- domandò Geoff.
-Quanto?- rincarò Gwen.
-Già, lo vorremmo sapere anche noi!- sbraitò acidamente Heather dal sottomarino.
-Non avevamo vinto noi?- chiese Owen.
Chris si ricompose e guardò tutti quanti, sorridendo.
-Avete vinto tutti, sciocchi! Avete vinto la possibilità unica e irripetibile di partecipare alla nuova edizione di A Tutto Reality e cioè… A Tutto! Reality! Sudden Danger! Il reality estremo dove i partecipanti, riuniti a coppie…

-Prendiamolo!
Ed ecco che non era più solo Gwen, ma anche Geoff e il resto dei partecipanti che si erano lanciati al suo inseguimento. Vedendosi passare rapidamente la vita davanti agli occhi, Chris riprese a correre, ringraziando mentalmente il suo personal trainer.
Il suo ultimo sguardo prima dello sprint finale fu per la telecamera che un fedele operatore continuava a dirigere dal portellone.
-Chi riuscirà a spuntarla? I cattivi, irascibili concorrenti o il povero conduttore? E ci sarà ancora qualcuno a presentare la prossima edizione? Scopritelo con noi su A tutto! Reality! Sudden Danger!
-E ora che qualcuno mi aiuti!!

Caaaaaaaaaaaarissimi ^^
E'lunghetta, lo so ^^. Forse la one-shot più lunga che abbia mai scritto :D 
Ma spero comunque che vi sia piaciuta... In fondo, uno scritto lungo non ha mai ucciso nessuno U.U
Come detto nell'introduzione questa storia si è classificata seconda nel contest "A tutto Reality Contest: Ritorno sull'isola" indetto dal Saggio Trent sul forum di EFP :)
Qui sotto riporto fedelmente il giudizio del giudice (Mi sento importante ç___ç Prima li leggevo e basta questi giudizi, in altre fanfiction, invece stavolta IO sono uno degli autori che ha partecipato al contest! *____*)
A presto e grazie per essere passati ^^ Fatemi sapere, grazie :D

           Grammatica e sintassi: 9.5/10

Pochissimi errori, principalmente di distrazione.
Le uniche cose da evidenziare sono un "rificcò" (brutto a leggersi, sarebbe stato meglio "rinfilò") e le maiuscole spesso assenti dopo i puntini sospensivi.
Comunque non ci sono assolutamente errori irrimediabili o carenze grammaticali, nulla di cui preoccuparsi.

Stile e lessico: 10/10
Lo stile è quello di Total Drama.
Non c'è nulla da obiettare riguardo a questo.
Sei riuscita a mantenerti sui toni leggeri e -spesso- demenziali del cartone animato, regalandomi descrizioni ed introspezione accurate, ma senza arrischiarsi nell'utilizzo di termini "elevati" che, tra l'altro, con una storia del genere avrebbero stonato.
Molto brava!

Originalità della storia: 9/10
Nonostante non sia il punteggio massimo, la tua storia è risultata decisamente originale, non preoccuparti, ma procediamo con ordine!
Il punto è stato scalato per la scelta della quarta stagione alternativa: un tema che a me, personalmente, piace molto, ma che non brilla per originalità (essendo ormai decisamente inflazionato).
Nonostante questo, hai presentato una storia ricca di trovate originali, esilaranti e -davvero- senza precedenti.
L'idea bislacca di Geoff, il trucchetto di Chris e via discorrendo hanno reso questa storia davvero fantasiosa e meritevole di complimenti!

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
In questo punto hai superato te stessa.
Geoff e Gwen sono esattamente come appaiono nel cartone animato.
Non c'è alcuna pecca, alcuna dimenticanza, alcun errore.
Lui sempre spensierato, che si incupisce di botto parlando di Alejandro, e che cerca di tirar su di morale Gwen; lei, la nostra gotica, irritabile, riservata e, comunque, sofferente per quanto accaduto in passato: semplicemente perfetti!
Anche i personaggi apparsi soltanto alla fine, specialmente Chris, sono risultati decisamente ben caratterizzati: la frase conclusiva della storia è proprio da Chris!
Complimenti, punteggio pieno e meritatissimo!

Gradimento personale: 10/10
Come non apprezzare una storia simile?
Infarcita di trovate una più geniale dell'altra, che hanno sempre rispettato i canoni del cartone animato o dei personaggi e dei loro caratteri, molto fantasiosa...
Devo farti i complimenti in particolare per due cose: il discorso di Geoff -quando consola Gwen-, che è delicatissimo e in perfetto "stile Geoff", e la comparsa finale di Chris.
Il sadico presentatore che elenca freddamente i concorrenti assenti, e le relative motivazioni, è stato davvero spassoso!

Originalità nell'utilizzo dell'oggetto: 4/5
Bell'idea fantasiosa, davvero!
Utilizzare il dado per giocare ad "Obbligo & Verità": solo ad un tipo come Geoff poteva venire in mente una cosa simile!
Ti ho tolto un punto perché l'oggetto, in fin dei conti, è stato utilizzato per il suo utilizzo classico, ovvero come gioco: ciò non toglie che la sequela di eventi che ha creato è risultata originale, divertente e ben strutturata.

Utilizzo della canzone: 4.5/5
Un classico intramontabile, molto ben utilizzato.
L'incipit con la lyric di "Karma chameleon" mi ha inizialmente un po' spiazzato, lo ammetto, perché non sapevo cosa potesse stare a significare.
Poi, continuando la lettura, ho trovato la poetica descrizione del tramonto che -guarda un po'!- assume gli stessi colori elencati nella lyric.
Un'idea poetica e molto azzeccata nonostante l'utilizzo un po' "marginale" della lyric, complimenti!

Totale: 57/60



   
 
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