Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: gioTRAUMER    22/09/2011    1 recensioni
Ecco che Giorgia sente un ticchettio alla spalla sinistra. Si gira di colpo, ricordandosi di togliere le cuffiette di dosso. Ha tempo di mettere a fuoco il viso della persona davanti a lei, che deve trattenere un urlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'attesa aumenta il desiderio





Boh, non l'ho neanche riletta. Fate voi.



“I'd wait here forever just to, to see you smile, cause it's true... I am nothing without you.”
Faceva freddo. Giorgia rimbocca le maniche, in modo da scaldarsi bene le mani. Stava mimando con le labbra una canzone dei Sum 41, come al solito. Ormai la svegliavano, la accompagnavano durante la giornata, e la facevano infine addormentare. Stava tornando a casa da scuola, e fissava l'umidità fermatasi nei finestrini dell'autobus, che faceva cadere delle goccioline d'acqua.
Aveva, per una volta dopo tanto tempo, la mente completamente vuota. Solo le note di With me inondarle il cervello, nient'altro.
Ecco che Giorgia sente un ticchettio alla spalla sinistra. Si gira di colpo, ricordandosi di togliere le cuffiette di dosso. Ha tempo di mettere a fuoco il viso della persona davanti a lei, che deve trattenere un urlo.
Vi presento Alberto, un skater scazzato come pochi, di diciassette anni, del quale Giorgia è innamorata dalla quinta elementare. Ovviamente ha passato altri ragazzi, altre storie, altre esperienze. Ma, non si è mai saputa dare una spiegazione al perchè Alberto le era impossibile da dimenticare. C'erano stati in passato vari, anzi, forse troppi tentativi da parte della ragazza di dare una mano al destino, ma il ragazzo, in una forma un pò contorta, non ne voleva sapere. Nonostante avesse ammesso di essere attratto da lei.
Fatto sta che, dopo un anno di mancato saluto, il ragazzo le aveva battuto alla spalla. A lei, proprio a lei. “Sì?” risponde Giorgia dolcemente, mentre le guance le diventavano color tramonto.
Alberto fa una delle sue solite smorfie, che Giorgia considera dolcissime, e indica il posto vicino a lei. La ragazza allora si affretta a togliere lo zaino, e a sistemarlo in mezzo alle gambe, per farlo sedere.
Il pullman in effetti era pieno, ed era rimasto solo quel posto. Ecco, c'era un motivo. Non voleva mica parlare con lei, tsk. Giorgia ripone le cuffie alle orecchie, mimando la canzone di sotto, e guardando il paesaggio fuori dal finestrino, che ormai sa a memoria. Rendersi conto che il ragazzo di cui sei innamorata da per lo più cinque anni e mezzo è a meno di cinque centimetri da te non aiuta a non pensarlo e, Giorgia, ne approfitta. L'avrebbe denunciata per otite, devono proprio fischiargli sempre le orecchie, povero ragazzo.
Mentre comincia Best of me, Giorgia sente una voce maschile sotto. Si gira allora di scatto, vedendo Alberto voltato verso di lei.
“Hm, cosa? Mi hai detto qualcosa per caso?” chiede Giorgia, guardandolo a fatica negli occhi, dopo essersi tolta le cuffie nuovamente.
“Sì, ti ho chiesto se prendi sempre questo bus per il ritorno” canzona Alberto in risposta, seguendo la frase con una specie di sorriso, se si può definire tale.
“Beh sì... perchè?” Giorgia cercava di essere il più disinvolta possibile, nonostante le costasse caro. “Allora potresti tenermi il posto, così facciamo il ritorno insieme” il ragazzo fa spallucce, continuando tranquillo a guardarla negli occhi. Come se tra loro non fosse mai successo nulla, mai.
Forse era così, forse davvero non c'era stato nulla fra loro. Ma allora perchè Giorgia sentiva tutt'altra cosa dentro di lei? E perchè, proprio adesso Alberto si comporta così? La ragazza tace, voltandosi e guardando dritta per qualche minuti. Non capiva. E, decisa, non aveva la minima intenzione di andare a casa e passare uno dei classici pomeriggi tortura-mente.
“Cosa stai facendo?” Alberto rimane spiazzato dalla domanda, non dicendo nulla. “Sì, intendo... cos'è, hai fatto una scommessa con i tuoi amici? Del tipo 'la faccio ri-innamorare' così ci sta male di nuovo come un cane? Hm? Una cosa del genere? Oppure solo masochismo personale? No dimmelo, almeno mi dai... risposte” Giorgia finisce con tono acido.
Alberto sta zitto per qualche secondo, abbassando ad un certo punto lo sguardo. Si guarda per un pò le mani, poi alza lo sguardo altrove, guardandola in fine negli occhi.
“Giorgia, ascolta... è bruttissimo fare questa specie di discorso in un autobus, ma... sai quando ti dicevo che avevo problemi? Non stavo scherzando, l'aria a casa non era delle migliori. Sai quando poi ti dicevo che non volevo una storia seria? C'ho pensato ben 40 minuti per scrivere quel messaggio. Perchè la volevo, in realtà. Volevo conoscerti, e stare con qualcuno che condividesse ciò che provo io. Ma non potevo, non sapevo se ce l'avrei fatta, insomma... a gestire le cose, ecco. Quando dicevo che non volevo far stare del male persone innocenti, non scherzavo. Era vero anche quello”
Giorgia in realtà, alla fine di tutto, aveva due opzioni: premere il bottone blu, fermare l'autobus, e scendere, e continuare la sua vita. Oppure premere il bottone della cattiveria, e continuare a dire tutto ciò che pensava al ragazzo.
Per sbaglio e per fortuna, Giorgia sbaglia pulsante. Preme quello delle emozioni, spente ormai da troppo tempo. E, beh... lo bacia.
In realtà era il primo bacio per Alberto. Le labbra calde dei due si abbracciano, urlandosi dietro 'ti amo!' in silenzio. Questa cosa continua per altri trenta minuti, finchè il pullman non si ferma all'ultima fermata. Da quel giorno, Alberto cerca Giorgia ogni giorno. Sono fidanzati, se così si vuol dire. Com'è strano il fato.
E, Dio, com'è vero che l'attesa aumenta il desiderio.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: gioTRAUMER