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Autore: JaneA    23/09/2011    2 recensioni
Ispirata alla pellicola del 2005, Orgoglio e Pregiudizio. Un film che amo!
Leggete e commentate, spero vi piaccia!
JaneA
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Dal momento in cui v’era arrivata, l’amore per quel posto l’aveva colta. Rosings risplendeva con le sue foreste, i suoi laghi.

Sostava dinanzi alla finestra di casa Collins, Elizabeth Bennet, le braccia a circondare il petto. Quest’ultimo di alzava ed abbassava nervosamente, come i suoi pensieri si aggiravano per la mente, ingestibili.

La luna brillava pallida in cielo.

Era ferma ad osservare il paesaggio da ore oramai.

Le parole del signor Darcy le rimbombavano ancora attorno, cancellando ogni cosa che la circondasse.

“Vi amo, con grande ardore.”*

Le aveva dichiarato il suo amore. Aveva oltraggiato la sua famiglia. Aveva separato sua sorella Jane da quello che forse era e sarebbe per sempre stato il suo grande amore.

Quelle parole pronunciate con tale fatica le erano cadute addosso come la pioggia sotto cui si erano ritrovati.

Quelle parole, quelle emozioni, quei sentimenti, l’avevano punta come aghi.

Quella pioggia era servita solo a cancellare la difficoltà, il dolore con cui erano stati dichiarati.

Ricordava le labbra dell’uomo che le sostava dinanzi.

Agli angoli della bocca gocce di pioggia piano ricadevano, per poi scendere lungo il mento, il collo e intrufolarsi sotto la camiciola.

Quel temporale estivo l’aveva investita, come lo sguardo del signor Darcy.

“Sono queste le parole di un gentiluomo? Sin dal primo momento,la vostra arroganza, la presunzione, il disdegno per i sentimenti altrui, mi hanno fatto capire che voi eravate l’ultimo uomo sulla terra che avrei mai potuto sposare!”*

Ricordava ancora la sua risposta alla dichiarazione di Darcy, ricordava il suo sguardo afflitto. Le gocce di pioggia incastonate tra le sue ciglia, ad impreziosirle. Il suo respiro contro il suo volto. Il fuoco che bruciava nel suo corpo, la rabbia.

Chiuse gli occhi Lizzie, dinanzi a quella vetrata.

Le braccia ancora strette attorno al corpo, quasi potessero aiutarla, come sostegno, a non cadere giù.

La porta della sua camera si aprì.

Non distolse lo sguardo dalla vetrata, dal suo riflesso illuminato dalla luna pallida.

Vide la sua figura riflessa nello specchio.

Parlò, lentamente con il suo tono soave. Un brivido le percorse la schiena ma non lo diede a vedere. Continuò a fissare il paesaggio. Per la prima volta non ebbe la forza di reagire, di voltarsi.

“Sono venuto a darvi questa. Non per rinnovare i sentimenti che vi hanno disgustata, ma se possibile per difendermi dalle offese che mi avete rivolto.”*

Uscì, lasciando una lettera sulle lenzuola del suo letto.

Aprì quella lettera vogliosa di comprendere. Di porre fine alle sue numerose domande, ai suoi dubbi.

Lasciò cadere la lettera, appena concluse la lettura.

Finalmente comprese, che il signor Darcy non era arrogante come si mostrava. Che il suo comportamento era dovuto a eventi del passato. Alle delusioni del passato.

Comprese, e quello fu l’inizio.

 

 

 

 

 

*Le citazioni sono prese dalla pellicola ‘Orgoglio e Pregiudizio del 2005. Non sono utilizzate per screditare il film, ma in quanto mia pellicola preferita , ho gradito citare direttamente le sue battute.

  
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