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Autore: Mare Di Sangue    23/09/2011    5 recensioni
Quando amore e pazzia si mischiano insieme e diventano fango e sangue. Questa è stata la vita di Alice: fango e sangue, con qualche pizzico di folle dolcezza.
Quella dolcezza che si scioglie in un sussurro mentre il tramonto le tinge di rosso gli occhi. Come carta calda, riscaldata sulla stufa in una notte d'inverno che aderisce in un caldo respiro alla guancia gelida.
Questa storia è fatta di carta, pittura ad olio e pazzia, mischiata a sangue e fango. Questa è la storia di Alice
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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prologo 

 

Si diceva che Alice fosse stupenda. Ballava nella notte, nella sua stanza dai muri bianchi spruzzati di sangue, mentre petali rossi cadevano dal cielo, circondata dai suoi gatti. Ballava con una bambola di pezza credendola sua sorella, le mani rotonde strette nelle sue dita bianche mentre volteggiavano nella stanza.

I piedi bianchi che aderivano al pavimento bagnato di sangue.

 

Era così piccola Alice, così dannatamente piccola mentre urlava con la testa contro il cuscino dai ricami blu, con le gambe che si dimenavano sulle lenzuola scarlatte, e le mani che premevano il cuscino fin sopra alle orecchie, tentando di soffocarsi.

 

Alice era bellissima, Alice era stupenda. Potevi vedere riflesso il tuo sorriso in quegli occhi di sangue ed a volte ci scorgevi una damigella nera presa a danzare su un carillon.

Quando le labbra, morse dai denti, perennemente sporche di sangue, si tiravano in un luminoso sorriso ti mancava il fiato.

 

Era così piccola, così dannatamente piccola mentre camminava nel fango melmoso, con la veste bianca che affondava in quella fanghiglia, con il passo stanco, mentre urlava il nome di sua sorella ed affondava le dita in quel dannatissimo fango misto a sangue e ne tirava fuori capelli neri ricolmi di quel liquido cremisi.

 

Alice che guardava fuori il nero della notte, tentando di scorgervi qualcosa che non fosse la luna marcia che brillava squallida e gialla nel cielo. Alice così dannatamente bella, così bella da far male, mentre il suo sorriso toglie il respiro, in un ultimo spasmo, alle foglie secche e cadute.

Alice che sorride mentre piange e guarda la notte fuori dalla finestra tentando di scorgervi una figura in divisa lacerata e con il sorriso sulle labbra.

 

Alice nella sua stanza dai muri bianchi spruzzati di sangue che guarda il soffitto stesa sul pavimento ricolmo di tempera rossa, mentre urla strappandosi i capelli, raggomitolandosi nella tempera liquida. E ride guardando le ciocche di capelli rossi che muoiono nelle sue mani.

 

Alice si svegliò di soprassalto, con il respiro smorzato e gli occhi di sangue dilatati. Annaspò alla ricerca d’aria strusciando le mani sulle lenzuola, con uno spasmo strozzato la schiena si inarcò. Si mise a sedere tossendo sangue sulle coperte. La luce dell’alba illuminava la stanza, sembrava risplendere di mille smeraldi. Le tele vibravano, alcune per terra ansimavano sole.

Alice si alzò con un fluido movimento, il letto era alto ed atterrò sul pavimento con un suono secco. Si ritrovò di fronte il suo ultimo dipinto: una ragazza intenta a strapparsi i capelli ridendo.

Anche Alice rise, rise a squarciagola e la sua risata riempì la stanza dilatando le vecchie pagine dei libri consunti che vibrarono con rumori cartacei.

Un sogno.

Solo un fottutissimo sogno. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

forse questo prologo è assurdo. Anzi no: è sicuramente assurdo. 

Perdonatemi, è la mia prima storia e tutti i miei prologhi sono assurdi. 

o forse sono io che sono assurda? 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

visto che è la mia primissima storia vorrei un consiglio da voi autori più esperti. 

Mi farebbe veramente piacere avere una critica per formare meglio il mio stile, visto che 

non può di certo paragonarsi a quello di voi grandi autori ^^ he già, sono ancora una 

principiante alle prime armi, ma voglio migliorare! 

ed un giorno raggiungerò la perfezione (a suon di critiche) muhahaha 

coro: aspetta e spera. 

  
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