Era un giorno di pioggia, La piccola e aggraziata Penelo era seduta
accanto alla finestra a fissare il battere della pioggia contro il
vetro, uno sguardo triste, ripensando alla scomparsa della madre, morta
a causa di un tumore al seno, le lacrime le attraversarono le guance e
poko dopo si sciolse in un pianto leggero e innocente, passata un' ora,
la stanchezza provocatale da quel pianto la fece addormentare
appoggiata al davanzale della finestra...Ma qualcuno la fissava. Da
lontano. L'indomani si svegliò quasi di colpo, non era
tranquilla, non lo era mai, aveva sempre il pensiero del dolce sorriso
della madre dentro sé che tutto d'un tratto è
venuto a mancarle. Si alzò, senza voglie..senza emozioni, si
sentiva terribilmente abbattuta, scese in cucina, lentamente e con
sguardo assente, la vestaglia trasparente di un colore azzurro cielo,
con ricami in pizzo le donava quel tocco di grazia ke in poke
possiedono. 'Le 6 del mattino....' disse con un tono quasi scocciato e
pieno di tristezza. Arrivò in camera, aprì
l'armadio e si vestì con le prime cose ke aveva trovato: un
paio di jeans e una maglietta, era una ragazza semplice, con una
bellezza rara: capelli biondi, due occhi grandi con iridi azzure, un
nasino aggraziato e piccolo, labbra rosee carnose e fresche.
Prese la borsa mettendo dentro uno spray al peperoncino, un rossetto,
il telefono, se mai le fosse servito a qualcosa se non per parlare con
la sua migliore amica Ashelia, le chiavi di casa e una vecchia foto di
sua madre, in modo da poter conservare ankora il suo ricordo.
Uscì, camminò a lungo, senza una meta ben
precisa, non sapeva cosa fare..dove andare...con chi stare..come
passare il tempo..Ma un giorno tutto questo cambiò.
Arrivò in periferia, l'aria fresca le sfiorava il viso,
attraversandole i capelli facendoli ondeggiare sinuosamente, si sedette
rannicchiandosi con lo stesso viso sofferente, raramente cambiava
espressione..E vederla sorridere era ankora più raro. Prese
in mano la foto di sua madre, fissandola con amore, la voleva ancora
con sé, ne aveva bisogno, aveva bisogno dei suoi abbracci
delle sue coccole. Le mancava troppo.
Non era solo lei a provare questi terribili sentimenti, infatti, poco
dopo giunse nello stesso posto..Un uomo, alto e incredibilmente snello,
sulla trentina, capelli bianchi, barba incolta, carnagione chiara quasi
albina, occhi di ghiaccio con iridi grigio/azzurre, ma il suo sguardo
era lo stesso di Penelo: triste vuoto come se mancasse qualcosa,
desideroso di carezze.
L'albino si sedette poko lontano da lei distendendo una gamba e
fissando il cielo, come se fosse in cerca di qualcosa, l'aria leggera
gli spostava spesso la frangia dagli occhi rendendo più
visibile il suo volto, Penelo lo fissava costantemente, era rimasta
quasi estasiata da quella bellezza innaturale, d'altrocanto, lui non si
era accorto di nulla, o meglio non gli interessava, si chiedeva
soltanto come poter rivedere sua madre, era chiaro, lui e Penelo
avevano lo stesso problema, nello stesso posto, in quel preciso
istante. L' esile ragazza rivolse lo sguardo anch'essa verso il cielo,
e poco dopo lacrime salate riattraversarono le sue calde guance
attirando l'attenzione dell'albino che avvicinandosi le disse 'ti senti
poco bene?' quella voce, da uomo maturo, forte ma allo stesso tempo
delicata, fece arrossire la ragazza che guardandolo disse 'no, sto bene
non si preoccupi, però..'
'però?' kiese l'altro, 'però..anche te sei
triste, lo vedo nel tuo sguardo, ti manca qualcosa non è
così? Io e te condividiamo lo stesso problema' la biondina
lo fissò negli occhi e l'albino ricambiò lo
sguardo dicendole 'una ragazza bella e affascinante come te non
dovrebbe avere certi problemi, anche te...hai perso la madre?' kiese
lui ingenuamente, sicuro della risposta.
'sì..mi manca terribilmente,' non riuscì
più a guardarlo, la tristezza stava prendendo il sopravvento
su di lei. Non doveva, non poteva lasciarsi andare proprio davanti a
qualcuno anche se non se ne sarebbe per nulla vergognata. L'uomo si
sedette accanto a lei, quasi contento di aver trovato qualcuno che
condivideva gli stessi sentimenti, la stessa rabbia, la stessa
tristezza.
'Non devi soffrire per qualcosa che oramai non esiste più,
è passato, ma è molto presente e si sente, deve
essere un ricordo che ti rimane nel cuore, la vita va avanti.' disse
lui.
'io..non ce la faccio più, ho la morte nel cuore, non ci
riesco a vivere, ho perso l'unica persona che amavo davvero.'
affermò lei
L'uomo la fissò quasi con compassione nei suoi confronti,
certo lui aveva lo stesso problema, ma vederlo su una ragazza lo faceva
soffrire più del solito, per lui le ragazze non dovevano
assolutamente soffrire, per nulla.
Le si avvicinò, quasi fino a baciarla, ma lei si
ritirò, senza sapere un perchè ma nella sua testa
si ripeteva 'stupida! Stupida! Stupida! Ho perso l'occasione di
farmelo! Finalmente potevo capire come poter passare il tempo!'
L'albino la guardò, quasi pentito di ciò che si
era azzardato a fare, ma il suo profumo, le sue labbra fresche e rosee,
doveva per forza averle, non avrebbe resistito ancora.
Penelo aveva lo sguardo fisso, davanti a sé,
erano quasi le 9, ma nessuno dei 2 ne era a conoscenza.
'Io, ti osservo da molto tempo..ti vedo piangere, dal davanzale della
tua finestra, sento le tue grida di dolore, vedo le tue lacrime, ti
osservo quando dormi, da più di 5 anni..'
confessò L'uomo.
La ragazza, quasi sbigottita lo fissò in quei occhi di
ghiaccio dicendo..'quindi mi spiavi..'
'No non ti spiavo, ti osservavo, e ti desideravo ogni giorno di
più' disse lui
'Ma io neanke ti conosco cosa vai dicendo?!' disse lei infuriata
alzandosi con uno scatto.
'Non ti arrabbiare, io..penso di amarti, non voglio soffrire ancora,
concedimi l'opportunità di baciarti' gli disse chiaro e
tondo lui
La bionda rimase a bocca aperta, non capiva, o non voleva capire? Non
riusciva ad immaginare di essere stata spiata per tutto questo tempo e
non le andava giu.
L'albino si alzò anch'esso con uno scatto, quasi come per
prepararsi a seguirla, ma invece no, le si avvicinò
lentamente e le mise le mani sulle spalle, una presa forte e costante,
ma allo stesso tempo incredibilmente calda.
Un bacio.
Un bacio vero e proprio, le labbra fresche e carnose di lei, appoggiate
delicatamente alle calde di lui ke senza esitare si fece spazio tra i
denti di lei e appassionò il bacio con la sua calda lingua.
Una lacrima scese dalle guance della giovane, ma non di tristezza,
forse di felicità, per aver trovato una persona che
condivide i suoi stessi sentimenti.
Al contrario, lei non fece nulla, rimase ad assaporare il gusto di lui,
che le pareva terribilmente eccitante e pieno di calore. Le si
avvicinò, facendo incontrare i 2 corpi.
La ragazza, appoggiò inconsciamente una gamba tra quelle di
lui, avvertendo la sua erezione farsi sempre più prorompente.
'mmh.' l'affascinante albino gemette
si staccò lei per prima, 'scusa! Devo averti fatto male..mi
spiace tanto' non era per niente esperta in questo genere di cose, e si
notava bene.
'N-no. Non mi hai fatto nulla, mi è piciuto molto, spero di
vederti anche domani.' affermò lui con voce calda e tono
basso a causa dell'eccitazione, poco dopo si avviò verso
casa 'adios!'
La povera adolescente inesperta rimase immobile, il sapore di lui non
se ne era ancora andato via del tutto e lei lo stava ancora
assaporando, dopo pochi attimi ritornò alla
realtà stupita, da quel caloroso bacio. Si avviò
anche lei verso casa, la foto ancora in mano, che poco dopo mise via.
Arrivata, aprì la porta, trovandosi davanti lo stesso uomo
di pochi attimi fa spaventandosi e balzando indietro.
Lui la prese x i polsi e ridiede un bacio, più appassionato
del precedente, infilando subito la lingua.
'mmh!' gemette lei spaventata per questo gesto inaspettato.
Dopodichè l'albino la prese in braccio mettendo pochissima
forza, era leggera, si diresse verso la camera della ragazza,
conoscendo perfettamente la strada avendo spiato Penelo per 5 anni.
La appoggiò al letto delicatamente, ma lei non oppose
resistenza.
'è..la tua prima volta?' chiese lui
'co-cosa? Cioè..tu..vuoi farlo..con me? Mi ami
così tanto?' domandò la bionda
'io ti amo da 5 anni, non ce la faccio più, voglio farti
capire questo mio sentimento.' dopo queste parole lui si distese sul
corpo esile di lei delicatamente facendole percepire la sua erezione.
La giovane incominciò ad ansimare all'idea di una
così bella esperienza che la distrarrebbe un po' dai soliti
pensieri malinconici e infilò una mano tra l'ostacolo dei
suoi pantaloni contenta del lamento di lui, pur non essendo esperta,
sapeva che quello era il punto debole dei maschi e quindi
cominciò a muovere la mano massaggiando lentamente.
'aahh' dopo questo lamento l'uomo si liberò dagli indumenti
rimanendo in intimo e fece lo stesso con la ragazza, spogliandola
lentamente per assaporare quell'esile corpo, la bramava da molto tempo,
e non si sarebbe fermato per nulla al mondo.
Il respiro di entrambi era affannato, L'albino, spostando la mano di
lei si disfò anche dell'intimo, mostrando la sua zona intima
e poco dopo fece lo stesso con lei.
La ragazza, ansimante e leggermente sudata, sapeva cosa sarebbe
successo.
L'uomo appoggiò le labbra su un suo capezzolo, facendola
gemere di piacere, e muovendo il bacino su di lei, per agevolarla. Una
sensazione nuova percorreva il corpo della giovane, un brivido mai
provato sino ad oggi. Ma chi era di preciso quest' uomo?.
Il trentenne non aspettò un solo istante , e divaricando le
gambe di lei, la penetrò delicatamente e lentamente, lei
urlò di dolore, sangue usciva dalla sua zona intima segno
che non aveva avuto relazioni di alcun tipo con altri ragazzi.
Lui si appoggiò a lei gemendo e ansimando con un respiro
irregolare, iniziò a muoversi lentamente dentro lei,
facendola soffrire quei pochi attimi, perchè dopo, tutta
quella sofferenza si era trasformata in un sentimento mai provato,
gemeva, gemeva forte, ma era contenta di tutto ciò,
appoggiò le mani sulla schiena di lui
'aahh! Ah-ahh!' godevano entrambi, anche la voce di lei lo faceva
eccitare ma bastarono pochi attimi, ed entrambi tirarono un respiro di
sollievo, insieme al liquido biancastro di lei se ne erano andate tutte
le sofferenze, tutte quelle lacrime di dolore, e ansimante chiese
'Ma...tu..chi sei?'
'Io?' chiese lui ansimante
'io sono colui che ti ha amata da sempre, mi chiamo Dante.'