23/09/2011
2 recensioniPerché Kokueimon non era solito affliggersi per qualcosa. O almeno era stato educato a non dare sfogo alle sue emozioni. Ma in quel momento lo vide affranto e decise di parlargli.
-Figliolo, hai un attimo?- gli chiese sedendosi sul letto in cui il digimon Evoluto se ne stava supino con gli occhi persi nel vuoto.
-Che c’è?- domandò.
-Ti vedo un po’ giù.-
Il minore si mise a sedere.
-Non è così importante.- mentì.
Piemon lo fissò negli occhi con intensità tale da fargli distogliere lo sguardo.
-Non mentirmi, sai che lo capisco subito.- gli diede una pacca sulle spalle –Allora?-
Kokueimon si massaggiò le tempie.
-Ieri è venuto quel… coso. Lord Knightmon.-
Piemon allora trasalì.
Lord Knightmon era una zecca perennemente in cerca di sangue. E il sangue in questione era Kokueimon, poiché lo perseguitava come uno stalker. Meno male solo con rose e frasi smielate, fra l’altro passate di moda dai secoli che furono.
-Kokueimon!- esclamò afferrandolo –Non ti avrà fatto qualcosa?!-
Quello scosse la testa, imbarazzato da morire.
-N-no…- disse piano.
Ma Piemon era nel pallone.
Perché dopo decenni passati a fare l’orgoglioso bastardo si era ritrovato un giorno ad essere consapevole di essere padre e delle responsabilità che questo comportava. E anche se tutto il lavoro su suo figlio l’avevano fatto altri, lui era il suo punto fermo. Perché Kokueimon era tale solo perché il suo obiettivo era sempre stato entrare nelle sue grazie. Come padre, benché pessimo, aveva più responsabilità di Vamdemon, Pinocchimon e Devimon, tutore e zii del suddetto figlioletto.
Aveva un solo pensiero in mente in quel momento.
E, un conto era lui che si lanciava su Lady Devimon o istigava Vamdemon, un conto era qualcuno che molestava suo figlio.
Velocemente prese a frugare in un vecchio baule dei giochi e ne estrasse due marionette di peluche. Una era un orsacchiotto nero, l’altra un drago rosa.
Kokueimon non capiva cosa stesse faccendo suo padre, ma si guardò bene dal dirglielo.
Piemon si sedette nuovamente di fronte a lui e gli mostrò i due giocattoli.
-Figliolo, non sentirti in imbarazzo a parlarmene.-
-Padre… papà… insomma, non è successo nulla di…-
Ma Piemon gli mise i due peluche davanti agli occhi.
Gli porse quello rosa e gli disse –Usa pure il pupazzo per mostrarmi dove ti ha toccato.-
Kokueimon tacque per qualche secondo.
Le lacrime iniziarono a far capolino dai suoi zigomi.
Poi una risata cristallina infranse il silenzio e la tensione nella camera.
-O Goddramon…- esclamò senza riuscire a smettere di ridere l’Evoluto –Papà… hai frainteso… ahahahah!-
E chi lo fermava più.
Piemon rimase in silenzio a lasciare che il figlio finisse l’ossigeno per ottenere una spiegazione.
Kokueimon rise per qualche altro secondo, poi trovò la forza di tranquillizzare suo padre.
-Lord Knightmon mi ha semplicemente detto che ha intenzione di smettere di importunarmi, in cambio di una cena qui al castello, tutto qui.-
Piemon socchiuse gli occhi.
-E tu hai accettato?-
Kokueimon annuì.
-E’ solo una cena. Se poi smetterà di sommergermi di rose, non sarà così terribile.-
Piemon annuì.
-Bene, sono contento che non sia successo nulla.- mentì, ma intanto pensava “Urge una cintura di castità in metallo cromato Digizoide, al più presto.”
*
Non picchiatemiiiiiiii!!
Colpa di Echo!
Io le anticipo le fic e lei istiga la mia mente malata.
Lord Knightmon sarebbe Crusadermon, comunque.
Mi piace mandarl a caccia di cose belle. Maschi, femmine, cose... E' uno romantico che sa apprezzare la bellezza, insomma.
Un po' ambiguo e strano come tipo, ma Pie gli fa concorrenza.
Questa fic è una specie di spin off futuristico della long fic Twins' War, una cosa scema che potrebbe anche non accadere. Uno sfizio che volevo togliermi, ecco XD
Kiss!!