Disappunto
[ 8 Marzo 2004, Mattina ]
Mentre affogo non faccio rumore,
e che bisogno ne avrei?
Quando ferisci lontano non mi senti.
Una mia consolazione
Il fatto di non sentirti a mia volta.
E tu poetessa, che cieli hai incontrati?
Ieri tra gelo e neve è apparso viola,
m’è parso giusto esser solo
per aver poi di che riferirti.
Mentre riemergo non dico una parola;
e che bisogno ne avrei?
Quando piangi lontano non ti sento.
Mi dissero che amore è fuggito,
sui monti, più in alto,
per nascondersi dietro un pugno di stelle.
E tu, dietro che costellazione tremi?
Poetessa lo sai forse tu?
Disappunto… resisto, affogo.
Da qualche parte piangi.
Casa
ancora [ 8 Marzo 2004, Mattina ]
Casa ancora non m’appar vuota,
calda quando voglio,
fonte inesauribile di me.
Ancora mantiene i suoi colori,
non le s’apprende il grigio.
Dove però il segnale?
Dove mi vedo ferito?
Mobili come cartone,
pareti come schermi,
vetri come gabbie,
giardino come
vaso;
tutto il colore mantiene,
volgendolo in finzione.
Vedo però in me grigio sereno,
nero più vivo di arcobaleno,
bianco mai visto.
Dove sei tu,
quanta v’è finzione?
Quanto colore in te?
Memory
Bliss [ 8 Marzo 2004, Mattina ]
You
wipe away his last tear
The
sunset shining brightly.
He
seems to enjoy your hand
Caressing
his cheek,
But
twin tears reveal despair.
Overwhelmed
by memories
Overtaken
by past’s scents.
That
was his last tear,
Did it
taste good?
Did it
remind you of yourself?
How
much of you in his tear?
How
much for you in his tear?
Why
aren’t you licking it?
Afraid
of unknown flavours?
Keep
holding what you dreamt of
Be
aware it’s plain,
Let
go.
Condividere
Ombre [ 8 Marzo 2004, Tardo Pomeriggio ]
È l’ora che le luci s’accendono
Proiettando calore sui muri,
dipingendo nicchie sicure.
È l’ora che l’animo stanco
Si placa sospirando felice,
preparandosi ai prossimi fuochi.
È l’ora che ci si riunisce
E insieme meglio si ragiona,
quando fuori la pioggia protegge.
È l’ora che i suoni son quieti
E quasi lontani,
forse soffocati dal mare.
È il momento che vien la stanchezza
E i corpi inchioda ai letti,
ma i piedi ancor toccan terra.
È il mentre che adesso viviamo,
io qui, tu dove non vedo.
Ratta a noi s’apprende la stanchezza,
calde luci separati c’illuminano.
Come resisti a tanta bellezza?
Tramonti lontani,
per volti lontani.
Per
una Poetessa pt. 1 [ 8 Marzo 2004, Tardo pomeriggio ]
Sul far del vespro ti cerco,
sul far del secondo
da che sei andata.
T’orienti, o poetessa, in tramonti
Tanto distanti dai tuoi?
Non timorosa ti sporgi?
Come vedi orizzonti?
Degni di laude, tristi?
Lontane mi giungon parole,
calde ma unite nel ferimento.
A qual segno son giunto!
Quanto mi son spinto!
Controllar non ho potuto invero,
e ora come legna mi brucia.
Dolore poetessa, dolore!
Scruta l’orizzonte
Che io piango amore.
Viaggi
[ 8 Mazro 2004, Sera ]
Bello è nei viaggi trovarti
Con chi tue necessità comprende
E tu le sue senza fatica.
Sublime è poi dividere il cielo
Senza che nessuno lo reclami tutto,
ciascuno la sua parte.
Ancor più poi è bello veder
Che infondo lo spirito aumenta
Anche senza delirio toccare.
Nei viaggi, è bello sapersi giostrare.
Molto anche è necessario scoprire
Se remoto languore c’invita a tornare
Se motivo ne abbiamo.
Stretti rapporti allentare,
pallidi fomentare:
chi fa questo nel viaggio, lo ammiro.
Molto capirà.