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Autore: Klaus91    24/09/2011    1 recensioni
"le lenzuola di seta coprivano a malapena il mio corpo, avevo ancora sonno ma temevo a chiudere nuovamente gli occhi, temevo di rivivere ancora quel nefasto momento, angoscia, terrore, dolore tutto in una sola notte"
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era il 21 Agosto del 1570 le prime luci dell'alba illuminavo le mie stanze, quella notte..quella terribile notte non riuscii a riposare,  quel feroce mostro venne a farmi visita nei miei sogni facendoli diventare incubi. Me ne stavo supino nel letto, le lenzuola di seta coprivano a malapena il mio corpo, avevo ancora sonno ma temevo a chiudere nuovamente gli occhi, temevo di rivivere ancora quel nefasto momento, angoscia, terrore, dolore tutto in una sola notte. Portai le mani sui miei capelli e strizzai gli occhi cercando di cancellare quei pensieri eppure erano ancora li, incisi sulla mia mente.

Mi alzai di scatto e scendendo le gambe dal letto rimasi seduto per un pò fissando quello che la mia piccola finestra mi offriva: un paesaggio fantastico, del resto la mia dimora era in mezzo alla natura circondata dal verde e dall'aria fresca di montagna. Scesi dal letto e mi avvicinai all'infisso spalancandolo del tutto, quel fresco vento accarezzava dolcemente il mio corpo giovanile, feci un respiro profondo deliziandomi di quell'aria mattutina.

Uscii dalla stanza un attimo dopo dirigendomi nella sala centrale, stanotte avrei festeggiato i miei 25 anni, tutti i nobili delle altre contee sarebbero venuti a corte. Ero il primogenito di una delle più ricche famiglie dell'Irlanda, conosciuto e stimato da tutti, ero un ragazzo nobile non solo di ceto ma anche d'animo, nonostante avrei potuto avere ogni cosa senza il minimo sforzo ho sempre lavorato insieme a mio padre, Nathan Valmonth, il più grande uomo d'affari che si possa incontrare e il più grande uomo che si possa conoscere, tutto ciò che so lo devo a lui. Ormai passarono 5 anni da quando mia madre ci lasciò, purtroppo una terribile malattia ce la portò via, ancora oggi riesco a percepire la sua fragranza di loto in tutta la dimora e ancora oggi riesco a sentire la sua presenza come se non se ne fosse mai andata.

Il resto della giornata passò velocemente, in lontananza sentivo gli zoccoli dei cavalli e il rumore delle ruote delle carrozze, segno che la casa si sarebbe riempita di uomini e donne d'alta classe sociale.Scesi la lunga scalinata che portava alla sala d'ingresso, portavo i miei abiti più pregiati, raggiunsi la grande porta che era stata già aperta dai nostri servitori. Tantissime persone, tutte molto eleganti, affollarono la mia dimora, iniziando a nutrirsi di ciò che le veniva offerto. Ero circondato dalla massa, tutti che si avvicinavo, mi salutavano, mi facevano gli auguri e poi si dileguavano  nei meandri della mia proprietà.

Ero intento a sorseggiare quel pregiato liquido ambrato che tanto amavo quando qualcuno colpì la mia attenzione: una donna, se ne stava per le sue, lunghi capelli riccioluti le arrivarono fino alla schiena, degli occhi grandi, stupendi, era bellissima su ogni fronte. Appoggiai il bicchiere, dovevo assolutamente conoscerla quindi mi avvicinai con passo deciso mentre i suoi fantastici occhi non smisero di fissarmi.

*buonasera milady* esclamai accennando un inchino, rispose in modo aggraziato regalandomi il più bel sorriso mai ricevuto in vita mia, dopo una lunga e piacevole conversazione mi invitò ad uscire fuori, voleva vedere il mio volto illuminato dal chiaro di luna.

Uscimmo felici e sorridenti, il mio cuore batteva all'impazzata i miei cattivi pensieri cacciati da tanta bellezza, ci appartammo in mezzo alla foresta, le mie bracia tenevano le sue e schiavo ormai dalla brama di farla mia avvicinai il mio volto al suo e così la mia bocca alla sua, in quel preciso momento sentii un vortice di intense emozioni, brividi di piacere scorrevano sul mio corpo, ero felice, ignaro però che tutta questa felicità era destinata a finire presto lasciando spazio al dolore.

Mi svegliai in mezzo a quella selva, confuso, un terribile mal di testa non mi permise di alzarmi da terra, avevo la vista annebbiata, girai la testa alla mia destra cercando di mettere a fuoco ciò che mi circondava, riuscii a vedere la sagoma di una persona, una donna, e fu in quell'istante che mi partirono dei flash..il suo volto mostruoso...i suoi denti sul mio collo..il sapore del suo sangue...il buio!Avevo paura, un terrore mai provato prima ma non riusci a fare nulla, ero come paralizzato, cercai di urlare ma non riusci a fare nemmeno quello. Il mio stomaco brontolava, avevo una fame incredibile.Quella donna, quel brutale mostro teneva prigioniera tra le sue braccia una giovane fanciulla, non gridava, non piangeva, sembrava drogata. Sentivo dentro me un desiderio mai provato prima...mi alzai di scatto con una velocità che impressionò me stesso. Mi toccai il volto e incredulo e ancora terribilmente confuso osservavo il mio corpo, ma qualcosa colpì la mia attenzione: la giovane fanciulla urlava, quel mostro le stava succhiando via la sua ninfa vitale osservavo la scena terrorizzato ma una parte di me bramava prepotentemente quel nettare.Cosa mi stava succedendo?.un attimo dopo  mi ritrovai con la bocca macchiata di quel sangue..Cosa avevo fatto? Chi stavo diventando?...Avevo ucciso quella fanciulla diventando un assassino...un mostro.

Diventai schiavo delle tenebre, portatore di morte e disgrazie, diventai colui che venne a farmi visita nei sogni...ero Dorian Valmonth il ragazzo destinato all'eterna dannazione

  
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