It's all about the two of us

 

Track A: Empty spaces fill me up with holes

 

La perfezione nasce nel movimento di reni, basso verso alto, con cui affonda dolcemente nel suo corpo, nella frizione aspra della pelle sudata contro le cosce tese,  nel  calore intossicante che si dipana nel ventre; prosegue nel tremito che scuote la colonna vertebrale facendo tendere uno dopo l’altro i muscoli della schiena, nello spasmo con cui le dita si chiudono sulle spalle contratte, le unghie che affondano nella carne; muore nel gemito roco strappato alla gola ormai arida, accompagnato dall’inarcarsi spasmodico del collo e del capo.

Francis se ne abbevera come un’assetato alla fonte della sua salvezza, le palpebre tremule sugli occhi liquidi, le labbra frementi che cercano avide il calore del viso sconvolto. Baci che odorano di immenso e di imperituro, carezze intrise di promesse impronunciabili e destinate a sfiorire alle luci dell’alba.

La perfezione nasce e perisce lì, tra loro, nel ciclo infinito delle loro esistenze, Francis l’accoglie fervente come il dono più bello e la lascia scorrere attonito tra le dita fino a che di essa non resta che un dolce ricordo.

E Arthur ne muore, lentamente, naufragando inesorabilmente nelle torbidi acque di quell’amore inaccettabile, ma al contempo a cui non è che un fuscello incapace di opporsi.