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Autore: _Alien_    25/09/2011    3 recensioni
Primo crossover...
Dedicato a tutti quelli che amano Harry Potter, Percy Jackson, Avatar e Twilight, come me.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Luke Castellan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 Luke guardava fuori dalla finestra.
Per un momento, senza sapere il perché, gli passò davanti agli occhi l’immagine di un enorme drago, che gli aveva inferto la cicatrice sul volto.
A pensarci bene, i draghi erano due, uno blu e uno rosso.
Erano bastati pochi attimi ed era rimasto segnato da un segno indelebile. Un marchio di disonore.
Luke Castellan odiava quella cicatrice.
Certo, quando era ancora al Campo Mezzosangue, era famoso per essere ricercato dalle ragazze e per aver conquistato ogni ragazzo con le sue doti di spadaccino.
Era riuscito a conquistare anche il figlio di Poseidone, uno stupido senza cervello, a suo modesto parere.
Tutti i semidei erano stupidi, pensò. Come potevano continuare a servire quei traditori degli dei? Per lui, era un mistero.
Perfino Annabeth e Talia ci erano cascate, ma lui aveva aperto gli occhi in tempo...
Crono era la soluzione ai problemi del mondo, era solo lui il suo unico padrone.
Trattenne un moto di stizza al pensiero di Percy, Annabeth e suo padre, Ermes, che aveva visto sì e no sette volte.
Si sfiorò la cicatrice e chiuse gli occhi. Doveva riposare per addestrare i semidei “redenti”al meglio.
Sentì la Principessa Andromeda muoversi nell’acqua. Il mare non era agitato, Poseidone non lo aveva intercettato.
Sorrise compiaciuto e dormì.
 
Harry Potter stringeva nel pugno la sua bacchetta, quella di fenice.
L’aveva comprata da poco ed era a fianco di Hagrid, che passeggiava per le vie affollate di Diagon Alley.
Era confuso e impaurito da tutta quelle gente strana: vide una libreria. Il suo nome era Il Ghirigoro.
Storse la bocca e passò oltre.
Sfrecciò davanti ad una vetrina dove era esposta una scopa: Nimbus 2000 recitava la targa.
Harry era sempre più confuso. Non poteva crederci, era un mago!
Lui, che era rimasto solo al mondo, era addirittura considerato una specie di eroe!
Aveva perso i suoi genitori per mano di un mago più che malvagio, così pericoloso che la gente non pronunciava neppure il suo nome.
No, lui non aveva paura di dirlo, quel tipo si chiamava Lord Voldemort...
Un brivido gli percorse tutto il braccio sinistro fino ad arrivare alla mano, dove stringeva ancora la bacchetta.
Sfiorò la cicatrice a forma di saetta che aveva sulla fronte e si lasciò sfuggire un lieve sospiro.
La sua gemella gli aveva inferto quella specie di marchio...
Dai Dursley alla gloria, da Little Wiggins Surrey al Paiolo Magico, da essere lo zimbello di tutti a diventare una leggenda vivente.
“Sarò all’altezza?”pensò il ragazzino, correndo dietro al possente Mezzo Gigante.
Sì, tesoro, lo sarai. La voce di una donna gli rimbombò nella testa. Mamma...
Saremo sempre con te, Harry. Un timbro maschile. Papà...
- Tutto bene, Harry? – Hagrid lo guardava apprensivo.
- Sì, sto benone. – cercò di sorridere lui. L’omone sorrise a sua volta, fiducioso.
Ed il maghetto abbassò lo sguardo.
 
Si sfilò il pettine che gli raccoglieva i capelli e si guardò allo specchio.
Era presentabile anche così.
Finalmente, era tornato da suo padre come un eroe.
Insieme a sua sorella, aveva ucciso l’Avatar.
Per un attimo, rabbrividì al pensiero dello zio bloccato dai Dai Li e imprigionato in una sudicia cella della Nazione del Fuoco.
Ma ora, aveva ristabilito il suo onore.
Adesso, non si sarebbe più vergognato della cicatrice che gli deturpava il viso. La sfiorò con l’indice.
Era di nuovo sotto l’ala di suo padre, la stessa persona che lo aveva ferito, esiliato ed umiliato.
E tutto per aver parlato a sproposito...
Fissò intensamente la sua immagine riflessa.
“Sono di nuovo un principe.” rifletté “Forse, lo sono sempre stato.”
No, non lo sei sempre stato, Azula e Ozai gli avrebbero detto così. Solo adesso sei quello che devi essere da sempre.
Avete ragione, rispose Zuko.
No, non hanno ragione. Tu sei diverso da loro. Tu sei migliore. Ursa e Iroh gli avrebbero detto così.
Ma chi doveva ascoltare? CHI DOVEVA ASCOLTARE?
Era confuso, confusissimo.
Ascolta il tuo cuore, Zuko. Ascolta il tuo cuore...
 
Emily era innamorata di Sam.
Si erano conosciuti, parlati ed innamorati.
Tutto era avvenuto in maniera normale e tranquilla.
Emily era felice, ma non immaginava neppure che qualcun altro avesse sofferto per il loro amore.
Leah la odiava. Ma non era quello il punto.
Sam era un licantropo.
- Non è colpa mia, sono nato così! – le spiegò lui, quasi disperato.
Emily era una ragazza semplice. Cosa le importava se Sam poteva trasformarsi in un lupo enorme?
Era sempre lui... o almeno, così credeva, fino a quel giorno.
Una lite. Non ricordava neanche perché avevano litigato.
Le sue conseguenze però se le ricordava perfettamente e non le avrebbe dimenticate.
Una profonda cicatrice solcava il suo volto.
Lei non se ne rammaricava troppo, conosceva ormai la natura di Sam.
Un’altra ragazza lo avrebbe mollato immediatamente e cancellato dalla sua vita.
Ma lei lo amava. E lui aveva avuto il suo imprinting con lei. Era stata disposta a perdonarlo.
Ed ora erano insieme e lei era felice e serena.
Sapeva che bisognava soffrire per amore, non pensava fosse una regola fino a quel tragico giorno.
Leah non poteva vederla, gli altri membri del branco le erano del tutto indifferenti ed era solo una povera umana alla mercé di esseri soprannaturali.
Aveva solo una cosa dalla sua parte: l’amore di Sam.
Ed era intenzionata a non perderlo.
 
Ed ecco il mio primo crossover. Non mi scannate, so che non è venuto un granché -.-‘’
Comunque, ho pensato: Cosa accomuna Avatar, Percy Jackson, Harry Potter e Twilight?
Il fatto che almeno un personaggio di queste quattro saghe che io adoro ha una cicatrice!
E mi sono messa all’opera... il risultato mi sembra accettabile (ho usato un eufemismo, non sono sicura del risultato), voi cosa ne pensate?
Ciao e a presto
Mai Annabeth Lily Cullen

  
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