L'odore dentro quella stanza avrebbe tolto il respiro a chiunque fosse entrato in quel momento. Non c'era traccia della fresca brezza che soffiava all'esterno, c'era solo una pesante aria che riempiva la camera. 

Nella penombra del tardo pomeriggio sul letto si scorgevano due figure, una muscolosa, alta, forte, muoversi velocemente contro un'altra, più piccola ed esile.

Quella piccola ed esile figura era Taemin. 

Taemin era riuscito a realizzare il suo sogno. 

Era riuscito a far sì che Minho fosse la sua prima volta. 

Era riuscito sentirsi amato da lui, a soffocare il dolore mentre Minho lo penetrava, a pensare solo al suo corpo che veniva sottomesso da quello del più grande.

I suoi capelli erano in disordine, ma non gli importava. Gocce di sudore colavano dalla sua fronte, ma non gli importava. Respirava appena, ma non gli importava. Sentiva di poter morire in quell'istante, ma non gli importava.

Sarebbe comunque morto felice, perché tra le braccia del ragazzo che lui amava. 

Ed avrebbe voluto che quel momento fosse stato eterno, aveva chiesto proprio lui a Minho di far di tutto per rendere quel pomeriggio più lungo possibile. Era la sua prima volta e doveva essere speciale.

Per questo motivo i preliminari erano stati tanto lunghi. Per questo motivo Taemin aveva cercato di trattenere il più possibile il suo orgasmo. Per questo usava tutta la sua forza fisica per trattenere il corpo di Minho stretto al suo, sperava che non si staccasse mai. Ma non tutte le cose belle durano per sempre. E Taemin lo sapeva, lo sapeva sin dal momento in cui pronunciò quella frase.

"Minho, saresti per favore la mia prima volta?"

E Minho da buon amico che era aveva accettato. Certo, gli aveva detto prima fatto un discorso, dicendogli tutto quello che già Taemin sapeva, ma aveva accettato, era questo l'importante.

E grazie a quel sì si ritrovò nel suo letto con Minho dentro di sé.

Il suo amore verso quel ragazzo aumentava sempre di più, era una sensazione miliardi di volte migliore rispetto a quella che provava nelle sue notti da solo.

Ma il piacere lo aveva fatto distrarre. Ed è bastata quella semplice distrazione per far finire tutto. 

Aveva raggiunto il suo apice, ed il suo seme adesso si ritrovava sulla calda, perfetta, liscia pelle di Minho, che si stava piano sfilando da lui.

La vista di Taemin ritornava lucida mentre fissava ogni singolo movimento di Minho. 

Minho gli aveva passato una mano tra i capelli per poi alzarsi in piedi e ripulirsi alla buona con dei fazzoletti che erano sulla scrivania. Dopo essersi mezzo-rivestito si voltò verso Taemin e mentre con una mano si torturava i capelli sulla sua nuca gli abbozzò un sorriso e balbettò qualcosa di simile a un "Mi dispiace, spero troverai qualcuno migliore di me".

Lo aveva guardato negli occhi e gli aveva parlato per la prima volta quel pomeriggio.

Taemin gli aveva sorriso portandosi le ginocchia coperte dal lenzuolo al petto.

Il più grande si voltò ed aprì la porta. Proprio in quel momento stava passando di lì Onew, probabilmente andando verso la sua camera che era proprio lì accanto, con una scatoletta di succo di frutta in mano, concentrato a succhiare da quella cannuccia come un bimbo di sei anni.

Quella scatoletta cadde a terra quando Minho spinse Onew contro il muro per iniziare a violentare le sue labbra.

Quando il più grande capì cosa stava succedendo sgattaiolò via dal moro e dopo aver rivolto un piccolo ed imbarazzato sorriso ad occhi bassi a Taemin che aveva visto la scena, gli chiuse la porta.

Già, Taemin si era sentito amato per la prima volta da Minho. Ma sapeva che era una sensazione creata dalla sua fantasia. Il cuore di Minho era di Jinki, e nulla avrebbe mai potuto cambiare le cose.

Il piccolo si accovacciò tra le lenzuola e si addormentò sul cuscino bagnato di lacrime.