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Autore: voiceOFsoul    25/09/2011    1 recensioni
“Volevo fossi tu” è liberamente ispirato ad una storia vera. Liberamente nel senso che non è realmente accaduto tutto ciò che leggerete.Seguirete Ram e Dario nella loro “never ending story”, la loro “storia infinita”, desiderata a quanto pare da sempre e da tutti. La storia è rapida, di corsa come è la vita vera.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una vecchia amicizia, profonda come poche, è difficile da eliminare. Ram non aveva ancora dimenticato quel ragazzetto biondo che aveva conosciuto alle medie. Non poteva dimenticarlo!

...Ram frequentava il terzo anno delle medie, si preparava agli esami che l'avrebbero spinta verso quello che per lei era il grande e misterioso universo delle superiori. Un professore di matematica che l'aveva presa particolarmente a cuore e l'aveva scelta come assistente al corso pomeridiano d'informatica per le prime classi. I ragazzini facevano tutti parte della I^F. A Ram era stato affidato un gruppo di tre ragazzetti: Ciccio, forse troppo alto per la sua età, era l'anima del gruppo, Kekko era il fratello di un compagno di classe di Ram, da cui aveva preso la terribile vanità, e Dario, suo cugino. Lui, Simoni Dario, sembrava scontroso, superficiale ed era estremamente silenzioso.
...Un pomeriggio, arrivata al corso, si accorse che Ciccio e Kekko stavano lavorando all'articolo che avrebbero dovuto portare come relazione conclusiva al termine delle lezioni, mentre Dario distrattamente li osservava lavorare. Era chiaro a tutti che la sua mente non si trovava in quel laboratorio.
- Centini! - il professore la chiamò vicino a sè. - Ramona, per favore, convinci Simoni a lavorare! Lavora un pò con lui oggi... -
- Certo prof! - Ram cercò di sembrare entusiasta dell'idea, ma così non era. Avrebbe sicuramente lavorato per l'intera ora con una specie di mummia accanto, un ragazzo che si credeva chissà cosa solo per quegli occhi azzurri che si ritrovava. "Di essere carino è carino, però!" pensava mentre si dirigeva verso di lui "Se solo fosse più grande e meno presuntuoso. Ma a che pensi Ram? Sei fuori di testa oggi? Uno che si crede superiore a chiunque solo per quello di cui l'ha dotato madre natura!" Ram si fermò accanto a Dario, spostò il suo piede che si posava maleducato sulla sedia che lo separava da Kekko e si sedette. - A quanto pare non hai una gran voglia di lavorare oggi, vero? -
- Cosa? - Dario uscì dai suoi pensieri e guardò Ram.
- Il prof non ne è molto contento! Dobbiamo far finta di lavorare insieme oggi! -
...Dario fissò i suoi occhi in quelli di lei che erano gelosamente protetti dalle lenti da vista. - Farò questo sforzo! -
...Ram, usando più della sua solita forza, cercò di spostare la sedia di Dario, cha non aveva alcuna intenzione di muoversi, verso il PC libero. La sedia rumorosamente si mosse, ma solo di qualche impercettibile millimetro. - No, tranquillo! Non ho bisogno di aiuto! - disse sarcastica Ram fissandolo coi suoi occhi imbronciati.
- Non avevo nessuno intenzione di dartelo, in realtà! -
- L'avevo notato! Dai Dario. Non fare l'idiota! Spostati al PC libero e giuro che non ti faccio lavorare troppo! -
...Dario la guardò e senza dire parola si mosse verso il computer alla sua sinistra. Si piantò lì di fronte. - Ecco fatto! Per oggi ho già lavorato abbastanza! -
- Dario sei insopportabile! Non riesco a capire come ho fatto ad accettare la richiesta del prof! Sapevo che sarebbe finita così. Con dei bambinetti di prima media c'era anche da immaginarselo! -
- Ehi donna matura! Chi hai chiamato bambinetto? - Dario si alzò in piedi cercando di dimostrare quanto fosse grande, ma per quanto si sforzasse non riusciva ad eliminare quel bel pò di centimetri che li separavano.
- Ehi nanetto infuriato! Se non vuoi essere chiamato bambinetto, siediti e lavora! Dimostra quanto sei maturo! Qui c'è il tema dell'articolo. Prego grande maestro! Insegnami qualcosa! -
- Ramona, c'è qualche problema? - intervenne il prof avendo sentito qualche parola della loro discussione e vedendoli in piedi, l'uno di fronte all'altra, accigliati entrambi.
- No prof! - Ram si sforzò di sorridere - Qualche accenno di ribellione appena placato! - poi si rivolse verso Dario - E allora? Questa lezione inizia o no? -
...Dario si sedette e iniziò nevroticamente a lavorare. Lo osservava attentamente mentre batteva le lettere deciso. "Cavoli, se non è carino..." Ram si accorse che, per quanto potesse sembrare distratto durante le lezioni, le sue dita scorrevano veloci sulla tastiera e in meno di mezz'ora aveva terminato un lavoro quasi perfetto. Mandò in stampa il documento e si rivolse al ragazzo. - In fondo allora non sei proprio così ignorante! -
- Ignorante? Bimba con chi credi di avere a che fare? -
- Vedi, già hai sbagliato! Bimba chiami tua sorella. Non vorrei ricordartelo, ma dovresti portare rispetto per chi è più grande di te. -
...Dal litigio, passando per gli insulti, le battute e i racconti, si passò alle domande, ai punti di vista. Prima che se ne potessero accorgere si erano raccontati a vicenda molto più di quanto avrebbero voluto. Dario, le dimostrò, di non essere poi così scontroso e superficiale. Era semplicemente introverso, nascosto dietro un velo di timidezza, soprattutto con le ragazze. Non voleva mai farsi conoscere sul serio. Si proponeva come un playboy, uno sciupa femmine, ma in realtà sotto quella corazza di duro orgoglio c'era un grande cuore.
...Giorno dopo giorno erano diventati sempre più amici, sempre più inseparabili. Gli esami però riuscirono a dividerli. Non si erano mai più visti se non per qualche attimo. Si sentivano ancora regolarmente, ma pian piano anche questo finì. Si cercavano, si volevano, ma non c'era mai più di qualche parola. Pur legati sempre da grande affetto si sentivano sempre di meno...

"Da quanto non vedo Dario? Saranno ormai passati tre anni dall'ultima volta che ci siamo visti! Chissà com'è adesso?" Ram era stesa sul letto avvolta nell'accappatoio verde-acqua dopo una lunga doccia che aveva disteso i suoi muscoli provati dalla difficile ora di danza. Era stato proprio quell'accappatoio a ricordarglielo, a farle venire in mente quel giorno che, seduti al PC, parlavano di colori e lui aveva cercato di indovinare il suo. Che risate quel giorno! "Chissà se ha ancora lo stesso numero?" Prese il cellulare e iniziò a scorrere la rubrica. Dario. Inviò la chiamata e, come suo solito, chiuse dopo il primo squillo. "E ora basta aspettare per vedere se risponde e si ricorda ancora di una vecchia amica."
Non passò molto che il cellulare vibrò facendo lampeggiare la scritta "Nuovo Messaggio da: DARIO". Il testo era breve e conciso. Dario non amava molto scrivere al cellulare! 'Ehi Ram! Che fai?'
'Ciao Dario! Io sono buttata sul letto stanca morta! E' tantissimo che non ci sentiamo! Come va la vita? Che mi racconti?'
'Niente di nuovo, a parte che...sono libero!'
'Non ci credo! Sonia t'ha lasciato?'
'No...ci siamo lasciati di comune accordo...'
'Non posso crederci! Quella era pazza di te! Le hai messo le corna, vero?'
'No...ora scusa ma devo lavorare!'
La conversazione fu così troncata bruscamente. "Forse non avrei dovuto chiederlo..." Col passare del tempo Dario era diventato sempre più suscettibile. Ram sperava però di poter far riprendere la loro amicizia. O forse era qualcosa di diverso che voleva? Ricordava ancora chiaramente quanto aveva cominciato ad interessarle. Strano. Aveva notato in lui qualcosa che negli altri non c'era, qualcosa che i suoi occhi azzurri non potevano nasconderle, per quanto ci provassero.
"Sono anche una pedofila! Cavolo devo ricordarmi che è un piccoletto! Ma che piccoletto? E poi la differenza non è poi così tanta. Vediamo." iniziò a contare i giorni che separavano le loro date di nascita "In fondo sono solo 345 giorni, neanche un anno completo! Per 20 giorni all'anno abbiamo la stessa età! Ma che cavolo sto pensando? Ora mi metto a contare anche i giorni? Sono impazzita!" Prese una decisione: non pensarci più, ma quanto era difficile! Ce l'hai presente quando c'è quel qualcuno che quasi dimentichi, ma che ogni tanto riaffiora prepotente nella tua mente e non riesci più a mandarlo via? Quel qualcuno per Ram era Dario.
La vibrazione del cellulare la riportò alla realtà. "Nuovo Messaggio da: ALEX". 'Sei ancora viva?'
'Certo'
'Non ti sei fatta sentire tutto il giorno!'
'Lo sò...oggi è giornata di riflessioni...'
'Pensi ancora a Diego?'
'Sinceramente? Non riesco a capire perchè non ci ho pensato oggi!'
'Perciò pensavi al perchè non lo pensavi?...non ci sto capendo niente!'
'Nuuuu!!!...pensavo a qualcun'altro...'
'E chi è questo ora?'
'...ti ricordi quella storia infinita che ti ho raccontato con quello che ho conosciuto alle medie?'
'...il piccoletto? Certo! L'unico che quasi-conosco a poter stare con una persona quindici giorni senza vederla neanche una volta...'
'Si, lui...va bè non si può dire che stavamo proprio insieme in fondo! Ma non è stata colpa sua!!!...comunque dicevo...Dario...pensavo a lui!'
'Vi siete sentiti?'
'si...'
'...bene!'
'...ma che bene???? MALISSIMO!'
'Pensieri sconci, eh?'
'...con un minorenne...'
'Anche tu sei minorenne!'
'...il problema è che diventerò maggiorenne quasi un anno prima di lui!!!'
'Io non mi preoccuperei più di tanto dell'età! Dalla foto che mi hai fatto vedere...sarebbe il primo ragazzo decente con cui stai...'
'DECENTE?...è troppo bello, fisicamente mi piace un casino!...il problema è proprio questo!'
'Non ci pensare e buttati...! Meglio rimorsi che rimpianti...o era al contrario?' Alex era fantastica quando si trattava di dare consigli: il problema era che spesso non li ricordava!
'In questo momento è l'ultima cosa a cui penso!!! Grazie lo stesso...tvb!'
'anch'io ti voglio bene!'
Era vero! Alex e Ram non si erano mai separate. Erano capitate per un fortunato caso nella stessa classe. A meno di una settimana, dopo gli spostamenti d'assestamento, dividevano lo stesso banco e avevano continuato a dividerlo. A loro si era unita dopo poco Vale. Inizialmente era timida e tra lei e Ram non correva buon sangue. Ma quando si conobbero meglio non riuscirono più a stare lontane. Erano un trio perfetto! Adesso erano alla fine del quarto anno: insieme lo avrebbero finito, insieme avrebbero ricominciato il quinto, insieme avrebbero affrontato e superato gli esami, ma dopo cosa sarebbe successo con Alex e Vale? A questo ancora non sapeva dare una risposta. Il pensiero di perdere le sue più belle amicizie la faceva stare male.
   
 
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