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Autore: Cristy_    25/09/2011    3 recensioni
“Cristy era ancora in piedi davanti al vetro, con gli occhi chiusi e immobile.Mello osservò C, poi la chiamò per vedere se lei si svegliava.
> esclamò Matt.
Ma lui non cambiò minimamente espressione.
Cristy spalancò gli occhi, facendo indietreggiare Mello di scatto.
Erano vuoti, freddi.
L si voltò a guardare la bambina che sorrise.Un sorriso beffardo, compiaciuto.Furbo! Una grande luce si sprigionò nell' aula, accecando tutti.
Quando la luce sparì, si voltarono per cercare Mello, l' unico che non si era alzato, e lo videro sdraiato sulle gambe della bambina seduta sul pavimento. Lei cantava una bellissima canzone e gli accarezzava i capelli con le mani. Alzò la testa verso di loro e li guardò con i suoi occhi espressivi, stupendoli e lasciandoli senza parole.
Mello la guardava incantato, sdraiato sulle sue gambe, con l' espressione adorante e la bocca piegata in un lieve sorriso.”
All'inizio narrerò l'infanzia dei personaggi, per poi passare alla loro adolescenza.Tutti hanno un ruolo fondamentale!!
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My beautiful...1 e 2. <3'
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Ciao a tutti! ^^ Innanzi tutto volevo ringraziare chi ha letto il primo capitolo e in modo particolare Orihime02 che ha lasciato una recensione :P E poi chiedervi di esprimere i vostri pareri, ho proprio bisogno di critiche e/o consigli! Buona lettura ^^
 

<< Non se ne parla. Non può restare. >>

<< Ti ho già provato che è speciale, quale altro problema si presenta adesso Roger? >>

<< E' una bambina. Crescerà.. e creerà caos tra i ragazzi.. >>

Dieci minuti dopo Watari si avvicinò a Cristina e L che parlavano seri come due adulti che discutevano di affari di lavoro.

Sorridendo, si inginocchiò verso Cristina.

<< Da oggi il tuo nome sarà Cristy, e ti farai chiamare da tutti C. >>

<< Che bello!! Hai sentito L? Anche io ho un soprannome adesso!! E la C viene prima della L nell' alfabeto!!! >> la bambina se ne vantava con aria fiera, lasciando sorpresi L e Watari, per poi scoppiare tutti e tre in una fragorosa risata.

<< Allora, bambini, visto che andate d' accordo che ne dite di dividere una stanza? ..Non ti dispiace vero, L? >> Watari aspettò la risposta di L con ansia. Se tutto sarebbe proceduto come i suoi piani, avrebbe fatto stare meglio due persone invece di una.

<< Certo. >> prima titubante, poi acconsentì.

<< Yee!! Quindi io e te siamo amici!! >> C si buttò su L facendolo cadere per terra un' altra volta, e lo strinse in un' affettuoso abbraccio stritolatore.
Presto arrivò la sera, e la bambina si sistemò nella camera di L, sul letto accanto alla finestra. Amava guardare le stelle e perdersi nei suoi sogni..

Quella notte iniziava una nuova amicizia, che sarebbe durata più di quanto gli altri si sarebbero aspettati. C ed L, due bambini completamente diversi.
L era troppo solitario, così C si divertiva a coinvolgerlo nei suoi strani esperimenti poco sensati, nonostante ogni volta doveva trascinarlo perché lui non era d'accordo. Spesso producevano risultati come far rotolare giù per le scale Roger, e dover poi correre via disperati per non farsi beccare da Watari, che puntualmente, li trovava tutte le volte. E invece di punirli, sorrideva dolcemente scompigliandoli i capelli e li faceva scappare via prima che li trovasse anche Roger.

L' inverno era particolarmente rigido in Inghilterra, e pioveva spesso.

All' interno della Wammy' s House sembrava tutto racchiuso in una sfera di ghiaccio, ma C riusciva a riscaldare quel posto con le sue risate, con i suoi scherzetti e le sue dolorose dimostrazioni d' affetto. Per la prima volta, L si sentiva a suo agio con qualcuno. Ma chiunque si sarebbe sentito bene in compagnia di quella quasi biondina dai boccoli morbidi che saltellavano ogni volta che correva su e giù per l' edificio..

L osservava i suoi atteggiamenti, e ogni volta si divertiva nel cercare di capire i suoi sbalzi d' umore. Lui era parecchio intelligente, ma quella bambina era davvero lunatica.

Una notte, C si girava e rigirava nel letto mormorando qualcosa di incomprensibile.
L non dormiva mai... Non riusciva. Non faceva altro che pensare, ai suoi genitori, ai cambiamenti della sua vita, e delle campane stridevano nella sua testa impedendogli di trovare il sonno.. Perciò spesso si era ritrovato ad osservarla col fiato sospeso, in attesa di capire qualcosa tra i suoi sussurri.

Quella precisa notte, capì.

<< P...na.. Penna... >>

Scaltro come una volpe, balzò giù dalla sedia e mise tra le mani della bambina una penna e un blocchetto. Lei prese a scrivere una serie di numeri indecifrabili, per poi lasciar cadere il blocchetto in terra e continuare a dormire tranquilla come se niente fosse successo.

Nella successiva settimana, Cristina si ritrovò da sola a girovagare per l'istituto perché L era impegnato a cercare di risolvere il mistero del blocchetto. Persino a lui risultava complicato!!

Entrò nell' atrio dove i bambini si riunivano per giocare, leggere o parlottare tra di loro, sempre in assoluto silenzio, erano tutti ordinati. E infatti gli unici a rompere quell' atmosfera serena erano C ed L, ma quella mattina a quanto pare, C aveva trovato dei sani rivali.

Un gruppo di bambini era riunito in un cerchio, ed essendo più alti di Cristy lei non riusciva a vedere cosa stava succedendo, perciò spintonava tutti per dare sfogo alla sua curiosità.

All' interno del cerchio due bambini si stavano dando calci e pugni, rotolando sul pavimento uno sull' altro, nel tentativo di vincere.

<< Lasciami! >>

<< No ti ho detto! Ridammela!!! >>

Uno di loro due era biondo, con i capelli lisci e a caschetto. Ed era quello che aveva urlato “Ridammela!”. L' altro aveva i capelli rossi e anch' essi lisci. Si dimenava sotto il biondino stringendo tra le mani una tavoletta di cioccolata fondente.

Quei due non davano segni di voler smettere di litigare, e C si stava divertendo talmente tanto che temeva che Roger arrivasse da un momento all' altro per farli smettere.

Tutti facevano silenzio, trattenendo il fiato per la suspence.
Per la loro età, non si stavano facendo proprio male a vicenda. Volavano più o meno schiaffetti e calci impacciati.
Nel tentativo di schivare un calcio, il rosso rotolò sul fianco destro facendo volare la barretta di cioccolata, che andò a finire proprio ai piedi di Cristy.

Il biondino alzò la testa verso Cristina e si stupì: quella era la visione più bella che i suoi occhi avessero guardato: una bambina tanto carina, e la cioccolata.
Cristina guardò la cioccolata e la raccolse. << Cioccolata!! >> e in meno di venti secondi la scartò e la morse.
Mello guardava impotente Cristina, e proprio quando stava per balzare a riprendersi la sua barretta, il rosso disse qualcosa.

<< E' una bambina!! .. >> Mello lo guardò come se fosse la cosa più ovvia del mondo, così il rosso per giustificarsi si corresse; << Le bambine non possono stare qui!!! >>

<< Blah! Che schifo!! E' fondente!! >>
Il cerchio di bambini seguiva tutto guardando prima il rosso, poi Cristina, poi il biondino. Quest' ultimo chiuse gli occhi a due fessure all' esclamazione di C e le tirò la cioccolata dalle mani per poi portarsela al petto e abbracciarla, assumendo all' improvviso un' espressione dolce, contrastante alla rabbia provata per quel bambino che aveva osato rubargliela.

Notando che tutto era tornato a posto, gli spettatori si dileguarono tornando a fare ognuno le proprie cose e lasciando che quei tre risolvessero la questione da soli.

Cristy osservava il biondino con molto interesse, per poi passare all' altro bambino.

Il primo aveva gli occhi di un celeste acceso, e la frangetta bionda liscia riusciva quasi a coprire le sue sopracciglia; indossava abiti completamente neri, un po' troppo larghi per la sua corporatura esile. I lineamenti del suo viso erano degni di quelli di un angelo e il modo in cui stritolava quella barretta di cioccolata era tanto dolce!

Il secondo, aveva i capelli rossi come un pomodoro e gli occhi verdi risaltavano a quel contrasto; anche a lui piaceva il nero, visto che indossava una maglietta a righe bianca e nera! E per ultima, la cosa più strana di quel bambino erano gli occhiali arancioni che gli davano un' aria buffa.

C sorrise, quei due erano davvero strani!

Come se si fosse appena risvegliato dal coma, il biondino assunse la stessa espressione di rabbia che provava poco prima, e la rivolse alla bambina.

<< Tu! Come hai osato morderla!! >>

Lei rimase stupita, e nel vedere il dito del bambino indicarla con fare teatrale, si portò una mano alla bocca e rise. Una risata tanto dolce, quanto vivace. Questa volta quello stupito era il bambino, che non capiva che cosa aveva tanto da ridere quella stupida che stava per pagargliela!
Prese la rincorsa e si buttò sulla bambina, quindi finirono sul pavimento uno sull' altro a guardarsi in cagnesco.

Gli occhi della bambina guizzavano sulla figura di quel presuntuoso e maleducato che la stava schiacciando con il suo peso, fino a quando non si resse sulle mani per poterla guardare meglio. Adesso che la osservava da così vicino, a un palmo dal suo naso, gli sembrava.. innocua.

Chi invece non riusciva a vedere niente era proprio il rosso, che non contento si abbassò vicino a quei due, e li osservò curioso girando la testa e assumendo un' espressione ansiosa, come se stesse esaminando una bomba che stava per esplodere.

<< Leeevatii!!! >> al grido della bambina, il biondino si alzò e si pulì i vestiti sgualciti.

Il rosso sorrise e porse la mano alla bambina.

<< Ciao! Io sono Matt!! >> Lei lo guardò spaesata, era lo stesso che aveva detto che le bambine non potevano stare li? Adesso sembrava così gentile!!
<< Io mi chiamo Cristy. >> E poi guardandosi, sorrisero. La mano di C si sporse fino agli occhiali di Matt, e poi chiese timida: << Me li fai provare? >>

<< Certo! >> Matt sorrise, contento che qualcuno provasse interesse per le sue cose; si sfilò gli occhiali e li porse alla bambina che non esitò neanche un attimo per infilarseli.

<< Come mi stanno? >>

<< Bene!! Davvero bene!! >>
Poi i due presero a farsi complimenti a vicenda, e quando Matt dirottò la conversazione sul game-boy che usciva dalla sua tasca, C smise di capirci.

Il biondino li guardava imbronciato e con le braccia incrociate, sentendosi escluso.

Matt e Cristy erano seduti sul pavimento, troppo presi dalla conversazione per spostarsi da un' altra parte. Quando C stava provando il nuovissimo gioco di super Mario di Matt e sembrava avere difficcoltà, il biondino rimasto in disparte si avvicinò e timidamente si abbassò verso la bambina. Con un filo di voce, chiese: << Posso.. provarlo? >>

Allora lei guardò prima il game-boy, poi Matt, che acconsentì, nonostante tra i due c' era stato un contrasto. Quindi mentre il biondino provava il suo gioco, Matt lo guardava vincere e arrivare al livello più difficile.

<< Wow! Sei forte!! ..Come ti chiami? >>

<< Mello. >> Pronunciò quel nome senza esitazione, orgoglioso.
La bambina li guardava giocare insieme e scambiarsi sorrisi, felice che potessero anche andare d' accordo. Quando Mello sconfisse il mostro e salvò la principessa, cosa che Matt non era mai riuscito a fare, lo vide sorridere soddisfatto e poi arrossire ai complimenti di Matt.
Come per ringraziarlo, e per scusarsi, Mello prese la barretta di cioccolata dalla sua tasca e la porse a Matt. Era un chiaro invito a condividere le loro cose, e Matt accettò volentieri.

E da allora divennero amici.

Qualcuno si stava godendo quella scena, e finalmente uscì allo scoperto.

Watari sorrise e passò una mano tra i capelli di Cristina, che ricambiò il suo sorriso, << Watari!!! >> e subito si buttò alle sue gambe per abbracciarlo, per quanto potesse una bambina alta un metro e un calzino.

Matt e Mello guardarono l' uomo un solo secondo per poi tornare a godersi il videogioco.

<< Bambini, è ora di cena. Andate a mangiare. >> Annunciò Watari, molto dolcemente.

<< Va benee!! >> Cristy scattò in piedi con molto entusiasmo per poi tirare Matt e farlo alzare. Il bambino non obbiettò e spense il suo videogioco, poi guardò Mello, che non sapeva se aggiungersi a loro visto lo scontro avvenuto con la bambina..

<< Che fai? Non vieni? >> Ancora prima che lui potesse sprofondare tra l' indecisione e l' impulsività, C gli porse la mano. Mello si portò una mano ai capelli e prese a strofinarsi la nuca imbarazzato, poi prese la mano di Cristina e si fece trascinare impotente nella mensa.

Erano un trio perfetto: Matt, non avendo più spazio per tenere i suoi giochi, lasciava che C glieli tenesse nelle tasche della salopette; Mello amava incondizionatamente il nero ma alla bambina risultava troppo triste, perciò ci pensava lei a colorarlo con un po' di succo di frutta. E i due sembravano rallegrarsi alla goffaggine della bambina, che in tanto colorava quei momenti con la sua allegria.

Nonostante prima di allora Mello amava starsene da solo a fantasticare su quanto sarebbe diventato intelligente e brillante da grande, adesso non riusciva più a separarsi da quei due; salsa di pomodoro invece amava condividere la sua passione per i videogiochi con qualcuno, per ribadire ancora una volta quanto fosse bravo a vincere ogni partita! E tra loro non c' era alcuna tensione e nemmeno competizione, perché ognuno dei due sapeva quanto all' altro facesse piacere condividere le proprie passioni.. ma questo lo sapeva anche C, proprio per questo amava nascondere la cioccolata di Mello per guardarlo impazzire, e spesso dimenticava anche che i videogiochi di Matt erano nelle sue tasche, e finiva per ricordarsene solo quando la sua salopette era in lavanderia. Ma apparte tutto ciò, tutti e tre dimostravano quanto bene volevano agli altri con tentativi impacciati di abbracciarsi, per poi finire stritolati dalle piccole e sottile braccia di Cristina..

  
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