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Autore: Cable    26/09/2011    1 recensioni
Jack ha recuperato la Perla, ma non ha una destinazione.
Verrà avvertito da Barbossa riguardo i piani di Angelica, oltre ad essere ingaggiato per nuova avventura in Antartide.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Joshamee Gibbs
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PIRATI DEI CARAIBI – SOLCANDO I MARI D’ANTARTIDE

CAPITOLO 1 – VECCHI AMICI

Sei mesi dopo la distruzione della Fonte della Giovinezza. Tortuga.
Jack Sparrow sedeva ad un tavolo assieme a Joshamee Gibbs.

“Allora, Gibbs. Abbiamo una nave, abbiamo una ciurma. Quello che ci manca è un luogo per il quale salpare. Cosa facciamo senza destinazione? Ammettiamolo, è stato bello cercare un modo per liberare la Perla. Chi immaginava bastasse aprire il tappo?”
Gibbs sospirò. Evidentemente nessuno.
“Dite voi, Capitano. Quali incredibili azioni piratesche vorreste attuare? Ricordate quel tesoro nei mari del Nord…”
“Nah, quel posto è andato distrutto. E poi, quei mari sono insidiosi. Non vorrete mica perdere nuovamente la Perla?”
Gibbs scosse la testa. “Per l’amor del cielo, no!”
Jack sorseggiò dal suo boccale di rum. Belli erano i tempi in cui disputava il controllo della Perla con Barbossa. Chissà come se la cavava il vecchio Hector? Il Capitano della Queen Anne’s Revenge era salpato sei mesi prima, e da allora nessuno lo aveva più rivisto. Jack quasi sperava comparisse da un momento all’altro.
Gibbs aveva finito di bere, e fissava il suo boccale annoiato.
“Mastro Gibbs?” Esordì Jack all’improvviso. “Ricordate quella volta in cui mi fecero re di un’isola di cannibali?”
“Certo Capitano, come dimenticarlo? Ci lasciaste quasi le penne quella volta.”
“Esattamente.”
Jack fissava il vuoto, completamente immerso nei suoi pensieri.
Quando Gibbs non ne poté più, parlò.
“Capitano, credo che anche per oggi non si sia risolto nulla. Che ne dite di farci una bella dormita a bordo della nostra amata Perla e pensare a tutto domattina?”
“Mastro Gibbs, avete perfettamente ragione.”
Scattò in piedi e prese il suo cappello dal tavolo, appoggiandoselo con cura in testa. Sorrise al suo Primo Ufficiale.
“Dritto alla meta…”
“…E conquista la preda. Proprio così, Capitano!”
“Bene, allora lasciamo che la serata finisca in bellezza. Offritemi un altro boccale di rum, tanto per cominciare.”
Jack sorrise e Gibbs sospirò.
Uscirono dalla locanda con due bei boccali stracolmi. Tortuga era quasi deserta a quell’ora. Solo qualche ubriaco fradicio addormentato ai lati della strada e qualche uomo di ritorno dal bordello. L’indomani la maggior parte delle navi sarebbe partita, e i marinai più esperti sapevano cosa significasse salpare dopo una brutta sbronza.
L’illuminazione era scarsa. Istintivamente, Jack si avvicinò a Gibbs.
“State qui vicino, mastro Gibbs.” Disse un po’ impaurito. Poi, rendendosi conto di essere il Capitano, aggiunse. “Non… Non vorrei correste pericoli. Insomma! Un vero Capitano deve badare alla sua ciurma!”
 Continuarono a camminare nella penombra. Dopo qualche minuto, Jack sussurrò all’orecchio di Gibbs.
“Qualcuno ci sta seguendo.”
Gibbs fece per guardare indietro, ma Jack lo bloccò.
“Meglio che non sappia che ci siamo accorti di lui. Continuate a camminare come se niente fosse.”
Jack continuò a camminare, ma l’ansia cresceva sempre di più. Non resisteva. Quando si voltò, l’uomo iniziò a correre verso di loro.
Jack scappò con le braccia all’aria, senza nemmeno avvertire Gibbs, che si guardò intorno spaesato. L’uomo che li stava seguendo però si fermò e disse.
“Aspettate. Siete voi Jack Sparrow? C’è una persona che vuole vedervi.”
Jack si fermò e tornò indietro. “Si può sapere, di grazia, chi è che mi convoca?”
L’uomo rispose, anche se con difficoltà.
“Ha detto che lo avreste detto, e poi ha detto che, se lo aveste detto, avrei potuto dirvi solo quello che ha detto.”
Gibbs guardò Jack confuso. Sul volto di Jack comparve un antico sorriso.
“D’accordo signor… vabbè, non importa. Ci faccia strada.“
Jack iniziò a camminare contento, mentre Gibbs, più indietro, lo seguiva controvoglia.
L’uomo li guidò dentro un vicolo, tirò fuori un pesante mazzo di chiavi e girò la serratura arrugginita.
“Io vi aspetto fuori, Capitano.” Disse Gibbs. “Se avete bisogno di aiuto…”
“Non vi preoccupate, mastro Gibbs. Saprò cavarmela.”
Entrarono in una stanza polverosa, arredata solo con un tavolo con sopra un candelabro, che illuminava fiocamente il locale. Al tavolo era seduto un uomo. Jack si avvicinò, e le prime cose che vide furono un cappello piumato e una barbetta ispida. Sorrise.
“Hector!” Esclamò. “Quanto tempo! Cominciavo a sentire la mancanza dei tuoi ammutinamenti. In quale eroica impresa vogliamo gettarci?”
“Non correre troppo, Sparrow.” Disse la voce che molte volte aveva gridato la parola Fuoco! “Sono qui per avvertirti, si. Riguarda la ragazza, Angelica. Ho saputo che è riuscita a scappare, e che ha grandi piani per te e me. Piani che comprendono… una bambolina. Te la ricordi? Si dice fu creata da Barbanera in persona. Quel bastardo! Possa soffrire le pene dell’inferno!”
Jack guardò il vecchio volto di Barbossa.
“Si, mi ricordo la bambola. Con quella, Barbanera mi ha facilmente ricattato. Ma ricordo bene che il capomastro…” Jack rabbrividì. “…La gettò da un dirupo. Pensavo fosse andata perduta.”
“A quanto pare miss Angelica è riuscita a recuperarla. Non so cosa abbia in mente, ma non credo sia felice di ciò entrambi abbiamo fatto al suo amato padre. Quella donna è pericolosa, Jack.”
“Ed eccoci qua! Ancora una volta alleati per salvare la pellaccia! Davvero, penso proprio che potrei anche perdonarti per quel vecchio ammutinamento…”
Barbossa scosse la testa.
“Non ho finito. Ti ho voluto avvertire, ma allo stesso tempo mi serve il tuo aiuto. Con le mie condizioni…” Barbossa si picchiettò la mano sulla gamba destra. “… Mi è difficile compiere grandi gesta. Per non parlare del fatto che sono piuttosto avanti con l’età. Insomma, anche se so già che me ne pentirò, anche se sei il re degli inganni e dei raggiri… bè, ho pensato che tu fossi l’unica persona di cui mi potessi, forse, fidare. Certo, riceveresti la tua ricompensa, ma il rischio che tu fugga con l’intero bottino è comunque alto. Mi posso fidare di te, Jack?”
Disse poco convinto. Jack era sbalordito. Mai si sarebbe aspettato che il suo più acerrimo nemico gli venisse a chiedere aiuto, ma proprio non avrebbe potuto immaginare che si fidasse di lui. Il povero Hector doveva essere impazzito. A volte capita, con l’età.
Eppure, sotto sotto, Jack sapeva che, probabilmente, non avrebbe tradito la sua fiducia. Perché avrebbe sperato anche lui, se fosse stato nella stessa condizione, che Barbossa non lo tradisse. E poi era stanco di farsi solo nemici, aveva bisogno di qualcuno di cui fidarsi. Ma questa era solo un’idea. Non si trovava ancora davanti al bottino.
“D’accordo, fidati pure di me. Qual è la meta? A proposito, Gibbs può venire, giusto?”
“Non troppa fretta.” Lo interruppe Barbossa. “Prima c’è una cosa fondamentale da accertare. Hai la bussola?” Domandò minaccioso.
Jack sorrise.
“Certamente. Non potrei mai separarmene. Senza di essa, non saprei nemmeno raggiungere la mia cabina!”
Barbossa lo guardò storto.
“Sto scherzando, ovviamente!” Aggiunse con un sorriso.
“Bene. Innanzitutto devi sapere che correrai un grave pericolo. Il tesoro è protetto.”
“Sono bravo a duellare.”
“Bene, lo spero per te. Ma dove andremo occorrerà una tempra unica: attraverseremo i mari dell’Antartide. Hai mai sentito parlare di John Black? Si dice che, numerosi anni addietro, la sua nave si mettesse alla fonda in mezzo ai ghiacciai, e che l’enorme bottino venisse ammassato in una grotta di ghiaccio. All’interno sono custoditi tesori inimmaginabili, ma io so quale sarà quello che sceglierai per te. C’è un medaglione che fornisce vita eterna a chi lo indossa. Si dice che, all’interno della pietra in esso incastonata, sia custodita la lacrima di una Dea. Ciò che devi recuperare per me, invece, è una gemma. Una gemma che ha il potere di richiamare il vento e il fulmine. Immagina, una nave veloce come il vento che non ha bisogno di cannoni per assaltare qualsiasi altra perché controlla i fulmini. Presto quella nave diventerà leggenda, e il Capitano verrà ricordato con essa.”
Jack già immaginava la sua Perla correre come il vento, quando ricordò che a lui spettava l’immortalità. Forse durante il viaggio avrebbe potuto negoziare.
L’importante era partire per una nuova missione.
   
 
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