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Autore: elysenda    26/09/2011    13 recensioni
La mia dimora è stata per qualche mese un delizioso negozio nel centro di Pittsburgh.
Poi, una mattina come tante altre, LUI ha varcato la soglia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sciarpa Personaggio: La sciarpa di Brian
Dall'episodio 1x22 all'episodio 2x02


Sono nata in Italia, in una prestigiosa fabbrica di abiti d'alta moda.
Si è occupata della mia creazione una signora già avanti negli anni, ma con lo sguardo fiero, attento, orgoglioso. E' una sarta della vecchia scuola, che mal sopporta i nuovi macchinari dell'industria globale e riesce sempre a incutere rispetto e timore a tutti quegli sbarbatelli che dovrebbero essere i suoi datori di lavoro.
Mi sono affezionata subito a lei, in fin dei conti è la mia creatrice, è mia madre.
Quando mi ha riposto con attenzione nella mia scatola, prima di salutarmi con un sorriso fiero e soddisfatto, mi ha sussurrato: "Ora ti aspetta un lungo viaggio. Qualcuno dall'altra parte del mondo si innamorerà di te e ti indosserà nelle occasioni più importanti della sua vita. Occupati di lui e fai del tuo meglio per renderlo orgoglioso."
Durante il viaggio verso gli Stati Uniti ho pensato sempre a mia madre, alle sue parole e a quanto fossi determinata a non deludere le sue aspettative.
La mia dimora è stata per qualche mese un delizioso negozio nel centro di Pittsburgh.
Poi, una mattina come tante altre, LUI ha varcato la soglia.
E' stato come un fulmine a ciel sereno, tutto è stato chiaro. Quel viso, quel corpo, quel portamento...io sono nata solo per lui.
Mi sono concentrata, tutta me stessa ha pregato intensamente che lui si innamorasse di me e mi portasse via, proprio come aveva detto mia madre.
"Prendi me, scegli me, ama me. Sono bella, sono perfetta, sono elegante, io e te ci completiamo."
Finalmente i suoi occhi si sono posati su di me, le sue mani hanno giocato con me, constatando quanto fossi soffice e pregiata, e io mi sono sentita nuovamente completa, amata, proprio come quando vedevo comparire il sorriso soddisfatto sul volto di mia madre.
La casa del mio padrone è bellissima, ho riconosciuto vari oggetti provenienti dalla mia terra d'origine, si vede che ha buon gusto.
La sera del mio arrivo però è successo qualcosa, lui ha iniziato a bere molto, anzi troppo, e a fumare ancora di più. Mi ha tolto dalla scatola e ha iniziato a ballare con me, a farmi volteggiare nell'aria. All'inizio è stato divertente, ho pensato che stesse festeggiando il mio arrivo nella sua vita.
Poi ho capito.
Quando mi ha legato a una delle travi del soffitto avrei dato qualunque cosa per poter gridare, per poter sciogliere quel nodo. Quando mi ha stretta al suo collo, avrei preferito essere strappata in mille pezzi, morire io al suo posto. "Non è per questo che mia madre mi ha creata, non è per questo!! Avrei dovuto prendermi cura di te, renderti ancora più bello di quanto tu non sia già. Non sono stata creata per questo, non sono stata creata per farti morire."
Un rumore improvviso, la porta è stata aperta, una voce, una mano tremante mi ha slegato dalla trave e dal suo collo. Mentre il mio padrone ha ricominciato a respirare anche io ho potuto fare lo stesso.
Lui è tornato da me qualche giorno dopo, mi ha preso delicatamente fra le sue mani e mi ha sorriso. "Mi sta chiedendo perdono?"
Mi ha indossata con un gesto fluido e sicuro, come se mi avesse indossata per anni. Si è guardato un'ultima volta allo specchio, soddisfatto. Il tragitto in macchina è stato un susseguirsi di "Ma che cazzo ti sta succedendo?? Sei patetico!! Ti stai trasformando in una lecca cespugli." Non ho ben capito a cosa si riferisse, ma non ci ho badato più di tanto, troppo concertrata sul mio compito: renderlo orgoglioso di me.
Il mio campo visivo è stato immediatamente riempito da orde di ragazzini più o meno eleganti, sui diciotto anni circa. All'inizio sono rimasta alquanto stupita, ho pensato che fossimo diretti verso qualche cena d'affari o un evento benefico, non mi aspettavo certo una cosa simile.
Mi sono improvvisamente ritrovata vicino a uno di questi ragazzini, ho intuito subito che lui e il mio padrone si conoscessero. Il ragazzo ha guardato il mio padrone esattamente come l'ho guardato io quel giorno al negozio, con amore, con la certezza che fosse la parte mancante della mia essenza. Ho pensato che fosse molto bello, mi ha ricordato il caldo e accogliente raggio di Sole che filtrava dalla finestra del negozio.
Anche il mio padrone gli ha sorriso e la sera in cui mi ha legata alla trave mi è sembrata lontana anni luce da tutto questo.
Abbiamo iniziato a ballare, il mio padrone mi ha posato sulle spalle di quel bel ragazzo sorridente e da quel momento in poi è stato un susseguirsi di volteggi e sorrisi e passi elaborati e ancora sorrisi. Il ragazzo mi ha risistemato sulle spalle del mio pardone, mi ha stretto tra le mani così da poter avvicinare ancora di più i loro corpi e finalmente scambiarsi un bacio meraviglioso.
Finito il ballo, i due, ridendo come bambini in un negozio di caramelle, si sono diretti verso la macchina e il mio padrone mi ha affidata al ragazzo prima di salutarlo con un ultimo bacio. Tra me ho pensato: "Mi prenderò cura anche di lui, mi prenderò cura 
di entrambi, mia madre sarà fiera di me."
Ho visto il mio padrone salire nella sua Jeep mentre il mio nuovo padroncino iniziava a
giocherellare con me, senza che quel sorriso smettesse di splendere neppure per un istante.
I momenti immediatamente sucessivi non sono ben chiari nella mia testa.
Ho sentito delle urla, poi un rumore secco, orribile.
Sangue ovunque. Sui suoi capelli, sul suo viso, per terra e su di me.
Il mio padrone ci ha immediatamente raccolto da terra.
Non l'ho mai visto così disperato, neppure quel giorno, quando mi ha legata alla trave.
Il tragitto in ambulanza è stato terrificante, il mio padrone mi ha stretto così forte che ho avuto paura per la mia vita e per la sua mano dalle nocche così bianche da far paura.
Da quel giorno sono stata sempre con lui, nascosta sotto i suoi abiti, sporca di sangue e di lacrime.
Il mio padrone ha sofferto terribilmente, si è senitito responsabile, l'unico responsabile, per quello che era successo. Io da meravoglioso ed elegante accessorio sono diventata la prova tangibile della sua sofferenza. Per settimane sono stata il simbolo di un assurdo senso di colpa, nonostante io volessi solo essere un sollievo, una consolazione, un abbraccio di conforto. "Ho fallito, madre." L'ho visto sprofondare in un baratro oscuro, senza via di scampo, sempre più giù. Io non ho potuto fare nulla per lui, più il mio desiderio di proteggerlo cresceva, più vedevo il mio padrone scivolare nel buio.
Poi è tornato quel ragazzo, miracolosamente salvo, vivo. "Sono felice di poter rivedere ancora i tuoi occhi così belli."
Con il passare delle settimane ho finalmente capito che, per quanto lo desiderassi, il mio padrone non ha mai avuto bisogno di me. Le sue ferite non sarebbero guarite grazie ad un mio abbraccio. Quello di cui lui ha sempre avuto bisogno è, e sempre sarà, sorriso di quel bellissimo ragazzo. Lui, lui soltanto, ha il potere di salvare dal buio il mio padrone, esattamente come il mio padrone è il solo che può a sua volta salvarlo dai suoi incubi peggiori. E' stato proprio lui, il ragazzo dal dolce sorriso, a trovarmi sotto la camicia del mio padrone. Mi ha guardato per un istante, poi ha guardato lui e mi fatto delicatamente scivolare via, depositandomi ai piedi del loro letto.
Non so adesso cosa ne sarà di me, ma non mi importa più di tanto. Questa potrà anche essere la fine della mia esistenza, ma per il mio padrone e per quel ragazzo è sicuramente un nuovo inizio, insieme. So che, anche se non farò più parte delle loro vite, fino a quando queste due meravigliose anime saranno unite, saranno al sicuro. Come in un caldo abbraccio di una sciarpa.






Allora, eccomi qui..ad infestare nuovamente questo fandom con un nuovo esperimento QaFfoso ^^
Spero non sia così orribile XD
Mi scuso in anticipo per eventuali errori, l'ho rieltta un'infinità di volte ma qualcosa mi è sicuramente sfuggita XD
Ovviamente "Prendi me, scegli me, ama me" non è farina del mio sacco...Grey's anatomy docet U.U
Qaf e tutti i suoi personaggi non mi appartengono.
Non scrivo a scopo di lucro ma solo perchè il libro di archeologia romana mi fa veramente paura e una nuova ff è un'ottima scusa per stargli lontano XD
A prestoooo!!!! :)




  
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