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Autore: giulietta89    09/03/2004    4 recensioni
Ciao gente questa ff mi è sgorgata dal cuore, immaginadomi i personaggi come attori.Ho preso personaggi da vari film,spero che vi piacerà.Bacioni
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-…e per ciò sei stata affidata alla divisione sperimentale del nostro distretto, farai parte di una squadra costituita da altri tre elementi

-…e per ciò sei stata affidata alla divisione sperimentale del nostro distretto, farai parte di una squadra costituita da altri tre elementi!- concluse il capitano voltandosi verso la ragazza bionda che gli stava davanti

-Ma zio…- iniziò a lamentarsi lei

-Niente ma, ragazzina, sono dieci anni che ti addestro per diventare un'agente speciale! E un'altra cosa, già che siamo in tema, sul lavoro mi devi chiamare Capitan Farrel, siamo d'accordo.- ribatté l'uomo prontamente

Melanie scosse la testa infastidita.

-Melanie per favore, non credo che avrai problemi con la nuova squadra, ok?- la spinse fuori dall'ufficio lo zio

La ragazza si riscosse sistemò la divisa della C.I.A. e si diresse nel parcheggio dove doveva incontrare la sua nuova squadra.

A fianco a una berlina grigia metallizzata erano piazzati tre ragazzi sui venti-venticinque anni. La particolarità della faccenda era che i tre ragazzi erano stupendi, ognuno a modo suo. Un biondo, un moro e un ragazzo nero.

Quando la notarono iniziarono a vociferare.

-Ehi ciao bambolina, cos'è il primo giorno d'addestramento?- domandò quello biondo

-Tesoro, stasera ceniamo insieme?- propose invece quello castano

-Ragazzi dateci un taglio, ok?- li redarguì il terzo ragazzo, che era l'unico ad aver capito che quella "bambolina" sarebbe stata la loro nuova compagna di squadra.

-Ciao, io sono Mike. Scusali, ma sono molto sensibili al fascino femminile.- la salutò tendendole la mano

-Fantastico mi hanno messa in squadra con delle matricole! Ma voi chi vi credete di essere? Qui, Quo e Qua.- li zittì prontamente la ragazza, tendendo una mano a Mike

-Io sono Melanie- concluse

I due ragazzi rimasero sconvolti dal poco effetto che aveva avuto il loro fascino su quella ragazza. In fondo neanche lei era male, era bionda con due occhi verdi grigi e un fisico che non passa inosservato.

-Ragazzina non fare la furba, lavoriamo qui da quando neanche eri nata! In ogni caso io sono Brian.- si presentò quello biondo con gli occhi azzurri

-Io sono K.C.- le fece cenno l'ultimo

-Il piacere è tutto vostro- borbottò Melanie sarcastica.

-Ma quanto sei spiritosa, non è divertente!- domandò altrettanto sarcastico Brian

-Sembra quasi la tua gemella!- lo freddò rapidamente K.C.

I quattro ragazzi si guardarono ancora per un secondo, poi come un sol uomo decisero di salire in macchina.

-Posso guidare?- propose Melanie

-Hai la patente? Ma guarda un po’, è straordinario- intervenne ancora Brian

La ragazza si sentiva prudere le mani, ma senza battere ciglio gli si avvicino al ragazzo e…zac sollevò rapidamente una gamba portando il tacco della sua scarpa pericolosamente vicino alla gola del biondino. -Dacci un taglio!- gli sibilò

Gli altri due rimasero imbambolati ad osservarli.

-Allora andiamo?- disse sorridente Melanie

-Emh, quello cos'era?- si arrischiò a chiedere K.C.

-Uno dei pochi lati positivi di aver fatto l'addestramento di recente è che insegnano le arti marziali!- sorrise lei.

I quattro ragazzi salirono finalmente in macchina per dirigersi alla base operativa della C.I.A.

I tre ragazzi sentendosi meravigliosamente geniali iniziarono a chiacchierare in una lingua pericolosamente simile all'arabo ma la ragazza non batté ciglio e per quanto potesse attivare il traduttore universale si limitò a concentrare tutta la sua attenzione sulla guida.

Arrivati alla base la squadra passò vari metal detector, ad eccezione di K.C. che si era portato dietro la sua collezione di coltelli senza prima averla registrata.

Mentre Brian si fermava a flirtare con una delle segretarie; Mike si rivolse alla ragazza.

-Melanie, senti se vuoi andare d'accordo con i ragazzi devi abituarti a loro, sclerare appena fanno una battutina non serve a niente- le suggerì lui

-Tolto che non sono fatti tuoi, i non sclero, semplicemente non sopporto gli sbruffoni!- gli fece notare Mel

-Tra simili ci si scontra!- mugugnò Mike.

-Prego?-

-Dicevo che anche tu non scherzi, ancora un po’ e Brian non ci rimaneva secco!- le fece notare Mike.

La ragazza scosse la testa spazientita, decisa a concentrare la sua attenzione sul profondo odio verso suo zio.

Mike esasperato decise di provare a parlare con Brian

-Senti fratello, non potresti provare ad essere un minimo gentile? La ragazza sa il fatto suo, potrà aiutarci e in ogni caso non possiamo fare altrimenti, quindi tu e K.C. dovreste provare a smetterla!-

-Il fatto è che quella ragazza…mi ispira, quando l'ho vista nel parcheggio sono stato ad un passo dal saltarle addosso. È così sexy! Lo sai che faccio così con le fortunate che mi eccitano.- rise Brian

-Brian, seriamente, ricorda che non puoi permetterti errori, lavori per la C.I.A. in via del tutto eccezionale, sei unico con le macchine, questo è il solo motivo per cui sono passati sopra ai tuoi…guai con la giustizia.- gli ricordò Mike

-Micheal piantala, siamo amici e non vorrei spaccare quella bella faccia che ti ritrovi. Mica tutti passiamo attraverso il cervello per entrare nelle mutande di una ragazza.- gli sibilò malignamente

Finalmente arrivò K.C. che trovò i due amici che si guardavano in cagnesco per cui decise di fare due chiacchiere con la biondina.

-Ehi bionda, non tenere il broncio, ci siamo passati tutti per gli insulti e le prese in giro, io al mio primo compagno di squadra ho spaccato la faccia perché mi aveva preso in giro per le mie manie.- le sorrise gentilmente

-Manie?- lo guardò incuriosita Melanie

-Si, sono fissato con lo yoga, la religione e i cibi sani.- borbottò mestamente K.C.

-E allora? Mi sfugge il problema, scusa.- disse Melanie sconcertata

K.C. stava per risponderle quando finalmente il grande capo si decise a riceverli.

Dopo i soliti convenevoli i ragazzi si sedettero e ascoltarono

-Ragazzi, tra quattro settimana un gruppo di agenti scelti partiranno per una missione della massima importanza. Voglio che voi vi partecipiate. Per questo a partire da ora, farete un duro allenamento e passerete 24 su 24 a stretto contatto. È tutto chiaro? Voglio che niente vada storto, voglio che voi quattro diventiate una famiglia. È un ordine. Obiezioni?- chiese il comandante.

Per quanto l'idea non andasse loro a genio scossero la testa e poi ognuno se ne andò per la sua strada fino a casa per preparare la sacca per il campo.

  
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