28/09/2011
3 recensioniSì, sono una rompi balle. Sono sempre qua - anche quando avevo detto che avrei fatto una pausa per occuparmi del contest di Naruto che scade fra poco - a spammare fic, ma questa è stata una sottospecie di regalo/contentino per una certa Hiro-san :P
Nota: ambientata nel periodo 'Junjou Minimum'.
Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo (e Higashima-sensei)
Ja ne,
Temari
The Demon - The Origin
Hiroki stava fissando la pagina del libro di testo sotto i suoi occhi con iridi fiammeggianti, borbottando indignato a denti stretti.
"Ma chi cavolo l'ha curato questo libro?!" sibilò con mani tremanti mentre reprimeva il desiderio di strappare il foglio scritto, "Questo kanji non va trasposto così dal giapponese antico!!" esclamò, alzandosi in piedi in preda alla rabbia e—
"Kamijou-kun!" fu l'unico avvertimento che Hiroki ricevette prima di sentire un colpo arrivargli dritto in fronte. Gettando un'occhiata in basso, sul banco, vide i pezzi sbriciolati di un gesso e la sua uniforme ricoperta di polvere bianca.
"Non si parla in classe a meno che non vi interpelli io, chiaro, Kamijou-kun?!" disse l'insegnante da dietro la cattedra, un cipiglio severo e le sopracciglia corrucciate.
Hiroki non seppe cosa rispondere: quell'uomo era riuscito a colpirlo in piena fronte con un gessetto. Lui. Lo studente con il grado più alto al club di kendo e quello con i riflessi più pronti della scuola. Lo aveva colpito in fronte!
"Mi hai capito, Kamijou-kun?" chiese l'insegnante nel vedere il ragazzino ancora in piedi. "E ora siediti!"
Hiroki annuì di riflesso senza nemmeno sentire quello che gli era stato detto e si risedette, tenendo lo sguardo vuoto fisso sul banco per qualche minuto. Poi ad un tratto, rialzò gli occhi - che scintillavano di reverenza, rispetto ed ammirazione. "Higashima-sensei è così figo!!"
-x-
Più tardi quel giorno, arrivato a casa, Hiroki andò da sua madre e con un'espressione decisa sul volto disse, "Mamma, ho deciso che da grande farò il professore di letteratura!!"
{Kamijou Hiroki, 13 anni,
nella primavera del suo secondo anno di scuola media inferiore,
trovò il sentiero che lo porterà ad essere il se stesso a noi noto.}