Buona lettura.
Omen
Non riusciva a non pensare a quell’orribile sensazione che tutto le stesse scivolando via dalle mani.
La sua vita d’un tratto parve unta, insudiciata dalla malvagità attanagliante un compagno creduto cambiato.
Ma lei si fidava e credeva, con tutta se stessa, che fosse successo qualcosa che non conosceva e che doveva comprendere per sé e, soprattutto, per Trunks.
Mentre guidava sentiva il peso degli occhi di Yamcha, riconosceva in quello sguardo il giudizio gratuito.
-Cosa c’è?- le chiese lui notando l’amica –avanti dillo, togliamoci il pensiero- gli rispose la donna mordendosi un labbro.
L’uomo, incupito, non ebbe il coraggio di guardarla mentre le diceva –è sempre stato una mina vagante.-
Se fosse stato un amico leale, sincero, disinteressato, avrebbe taciuto; le avrebbe dovuto dire che tutto sarebbe andato, semplicemente, per il meglio.
L’avrebbe consolata fin dal primo momento, dall’istante in cui aveva capito, come lei, che il principe fosse animato dalla fiamma della vendetta, da quel cipiglio infuocato d’ira e di odio.
Bulma non era stupida, non lo era mai stata, lo aveva avvertito.
Aveva sentito, nei giorni precedenti, la tensione per quell’incontro, in cui si sarebbero scontrati in lui la frustrazione, la voglia di rivalsa e l’orgoglio fin troppo leso negli anni, per le sconfitte, le rinunce e i cambiamenti…
Ma lei si fidava, sapeva che Vegeta non l’avrebbe mai tradita.
Era certa che fosse accaduto qualcosa e temeva per la Terra, suo figlio e per il suo compagno.
Non poteva perderlo e quella sensazione, proprio, non l’abbandonava un secondo.
Le mani sudate scivolavano sul volante della navicella, ricordandole che tutto le stava sfuggendo.
La cosa che più odiava era il non sapere, l’oscurità che avvolgeva quella vicenda, l’apparizione e la sparizione improvvise.
Cosa doveva fare se non combattere per ciò in cui credeva?
-Non lo conosci- gli rispose ferma –lui non farebbe mai del male né a me né a Trunks-
Quello che venne dopo fu solo un acuto dolore al petto e la sensazione che il presagio fosse divenuto un’ineluttabile realtà e che tutto fosse precipitato senza che lei potesse combattere per tenerselo stretto.
Angoletto di Girl_in_Blu:
Partiamo dal presupposto che Yamcha non si sarebbe mai lascito perdere l’occasione di dire ‘te lo avevo detto’ mancando così di sensibilità e di appoggio, almeno all’inizio. Non mi dite nulla, ma io così l’ho sempre immaginato. Ci tenevo a dare circolarità alla storia, divisa in tre blocchi/drabble, ma in tutti c’è sempre il ‘presagio’ il sentore che qualcosa di brutto stia accadendo, cosa che avviene nella chisura con gli utimi due righi.
Grazie per aver letto e spero vi sia piaciuto ^^