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Autore: Shi_Sama    28/09/2011    1 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff e quindi non sono particolarmente brava... comunque, questa ff riguarda Soul Eater e in particolar modo Tsubaki e Black Star che sono i personaggi che preferisco nell'anime. Ehm non so cosa scrivere nell'introduzione a parte questo... quindi bhe buona lettura a chi è intenzionato a leggere! E se commetto qualche errore, scusatemi! Ciaooo :D :3
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Crona, Death the Kid | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ancora oggi a distanza di anni, ricordo che nessuno dei due riusciva a dormire quella notte. Era particolarmente fredda, ma restare in casa equivaleva ad essere oppressi dalla solitudine.
Black Star era uscito da un po' ed io continuavo a rigirarmi nel letto incapace di prendere sonno. Mi sembrava di avere lo stomaco attanagliato in una morsa, ero nel panico. Una parte di me pensava che fosse la scelta sbagliata, ma l'altra era prevalsa.

 

TSUBAKI

Mi alzai dal letto con uno scatto e infilai i primi vestiti che presi dall'armadio. Mi legai i capelli nella solita, lunga coda e mi precipitai fuori. Presi un respiro profondo mentre l'aria fredda penetrava sotto la maglietta e mi punzecchiava, facendomi rabbrividire. Potevo ancora tornare indietro, c'erano ancora delle possibilità... No. Cominciai a correre in direzione del parco dove pensavo si fosse rifugiato Black Star. Alcune notti, quando aveva troppi pensieri, usciva di casa cercando di non farsi sentire, ma non appena sentivo la porta chiudersi mi precipitavo dietro di lui e lo seguivo. So che non è una cosa da fare, ma era un qualcosa di irrazionale. Ero obbligata a farlo, altrimenti non mi sarei mai data pace. E puntualmente lui era là, sul muretto del parco, accoccolato su se stesso come un bambino.
Fu proprio questa la posizione in cui lo trovai anche questa volta, ma mettendoci tutto il coraggio che avevo infransi la barriera che mi ero costruita tutte quelle notti imponendomi di non andargli incontro. Appena fui abbastanza vicina, mi decisi a parlare:
- Ehi Black Star, nemmeno tu riesci a dormire? -
Non riuscii a sorprenderlo come volevo, si limitò a sollevarsi e a voltarsi verso di me leggermente imbarazzato.
-Bhe se sono qui direi di no. Non so neanche il motivo, semplicemente chiuso in casa mi sembrava di soffocare. -
- Sembri... Molto serio. Ma va bene così. Avevo giusto bisogno di parlarti.- Asserii.
- Dimmi, sono qui.- rispose cercando di non incrociare il mio sguardo più del dovuto.
-Sai, non mi piace fare la melodrammatica, però devo dirti tutto. Io... Sono molto felice di essere la tua buki, di poterti stare vicino e di vivere con te e gli altri. Davvero, siete fantastici. I migliori amici di sempre. Però... Io non mi sento completa. Ho bisogno di vivere esperienze diverse per riuscire a sentirmi davvero bene con me stessa. Qui quando si parla di me e te come squadra, si parla quasi esclusivamente della tua bravura. Io passo sempre come uno sfondo, sono trasparente e mi confondo col colore del vetro, tutta la mia forza dipende sempre dalla tua ed è come se fossi inesistente quando non sono legata a te come arma. Dopotutto io sono un fiore di camelia. Non profumo. Non ho odore. Non ho essenza. Passo inosservata e meno le persone mi considerano meno vorrei essere considerata. E' come se mi stessi autodistruggendo, come se mi stessi nascondendo dietro di te, dimostrando di essere il nulla da sola. Fino ad ora pensavo che questa fosse la mia parte nel mondo, che io fossi nata per ascoltare la gente e non per parlare, per nascondermi e non per farmi vedere, per seguire le danze e non per condurle. Ho sempre pensato di essere l'oscurità che cela tutto e non ho mai avuto il coraggio di cercare la luce. Ultimamente però ho cominciato a svegliarmi tutte le mattine dopo aver fatto lo stesso sogno, nel quale ogni volta c'è mio fratello che mi accusa di sprecare la mia vita, mentre mi dice che se lui fosse vissuto avrebbe saputo come viverla al meglio. Ogni notte dopo avermi urlato contro mi porta nel nostro giardino, a casa, e strappa un fiore di camelia gettandolo a terra e calpestandolo. Poi tutto inizia a sfumare e lui continua a urlare dicendo che tanto la camelia non potrà mai profumare, che è il fiore dei vili, di coloro che non sanno cosa vogliono e di coloro che non vivranno mai appieno la loro vita.
Ho cominciato a credergli. Anche se è solo un sogno, so che è la verità. Lo sappiamo tutti. Questo non è il mio posto, non più almeno.-
-Quindi cos'hai intenzione di fare? - domandò dopo la mia confessione.
-Di andarmene, ovviamente. Senza conoscere la meta. Tanto non si dice sempre che il viaggio sia più importante della destinazione? -
-Odio parlare attraverso modi di dire. Quelli sono ripetuti da migliaia di persone. Se vuoi essere unica non puoi parlare attraverso luoghi comuni, Tsubaki. -
-Oh, hai ragione. Non ci avevo pensato. Impassibile come sempre di fronte alle novità eh? Nessuno riesce a sorprenderti abbastanza. -
-Già. Comunque avevo capito che c'era qualcosa che non andava. Anche se cercavi disperatamente di nasconderlo. Io sarò anche l'unico stupido che riesce a prendersi zero agli esami studiando e che a volte confonde la destra con la sinistra per la troppa agitazione, ma faccio più attenzione alle persone a cui tengo. -
- Grazie Black Star. Di tutto. Finalmente ho trovato il coraggio di fare questo passo e non mi tirerò indietro. So anche quando sparire senza che nessuno se ne accorga. Ma non ti preoccupare, verrò a salutarti prima. -
-E così sparirai nella notte. Silenziosa come sempre. Senza farti notare. Dove sta il cambiamento?-
-Beh... Io... Non lo so. Ormai qua mi conoscono tutti come una ragazza timida, insignificante forse. Li asseconderò per l'ultima volta. -
- Allora adesso è proprio il caso di andare a dormire. Passa una buona “ultima notte” alla Shibusen e a casa nostra, Tsubaki. -
-S-sì. Notte Black Star. -

 

Si allontanò in silenzio e sparì nell'ombra. Ero di nuovo sola. Tutti gli anni impiegati cercando di riempire quel vuoto che creava la solitudine mi parvero inutili. Sinceramente speravo tentasse di fermarmi o almeno di mostrare un po' di tristezza di fronte alla notizia. Invece niente.
“Stupido mondo privo di sentimenti!” fu l'ultima cosa che pensai. Poi cercai di annebbiare la mente e non pensare più a niente mentre me ne tornavo a dormire, troppo frustrata però per farlo davvero.

 

BLACK STAR

 

-Dovevo immaginarlo. Non so nemmeno se è riuscita a vedere quello che mi ha scatenato dentro, quella stupida. Perchè deve andarsene, dico, perchè? Non capisce quanto male può fare agli altri. Crede che non importi niente a nessuno di lei! Come può solo pensarlo? Sono il suo maestro d'armi, il suo amico, è ovvio che la sua partenza mi faccia male. -
Continuavo a pensarci su, ma non trovavo soluzioni. Non potevo certamente chiederle di restare senza nessuna buona ragione e sicuramente non avrei fatto cadere la maschera da duro che mi ero costruito dopo tanto tempo. Insomma la mia teoria era questa: solo chi è insensibile va avanti senza rimpianti.

Quella notte non tornai a casa, vagai senza meta bazzicando da un quartiere all'altro della città. Faceva anche freddo. Dopo un po' mi avviai verso la scuola deciso ad allenarmi un po', dato che prima di trovare un'altra buki avrei aspettato... più tempo possibile.
Cominciai con una serie di flessioni prima su due mani, poi con la destra e infine con la sinistra. Poi passai agli addominali, ma ero troppo distratto per farli davvero bene. Non riuscii a trattenere un urlo infastidito, mi passai nervosamente le mani tra i capelli e tirai un pungo al muretto di fronte a me.
Nemmeno io ero soddisfatto della mia vita attuale, ma c'era ancora tempo, avremmo potuto crescere e migliorarci insieme se solo non avesse mandato tutto all'aria con le sue parole insensate!

-Nervoso Black Star?- la voce alle mie spalle mi costrinse a voltarmi. La voce di Kid the Death.
Ma che avevano tutti stanotte? Possibile che non potessi starmene un po' da solo?!
-Non sono affari tuoi, Kid. -risposi seccato. -Non è stata una bella giornata tutto qui. -
-Al posto di restare qui a “sfogare la tua rabbia repressa” non dovresti passare le ultime ore a disposizione con Tsubaki?- mi provocò inarcando un sopracciglio.
-C-credevo non lo sapesse nessuno oltre me! E poi di che t'impicci te, eh? Fatti gli affari tuoi. -
-Ehi non sei l'unico per Tsubaki! Esistiamo anche noialtri! Me ne ha parlato oggi pomeriggio. Io e te siamo gli unici a saperlo. Quindi vedi di tenere la bocca chiusa. E ora vai, non perdere altro tempo.-

Ascoltai il suo consiglio e dopo averlo guardato freddamente mi dileguai nella notte che stava cominciando a cedere il posto all'alba, cercando Tsubaki.
 
....

  
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