N/A: Flashfic, spoiler sulla 3x02 e sul promo della 3x03, speculazioni del tutto arbitrarie sul signor Bennet il padre di Caroline. Grazie alla zietta per il betaggio ♥

Diversità

Non avrebbe mai pensato che proprio negli occhi di suo padre avrebbe trovato tutto quel disgusto.

Tra tutte le persone che l'avevano conosciuta per quella che era, soltanto due credeva non l'avrebbero mai guardata in quel modo. Due persone che, come lei, sapevano bene che significasse fare i conti con la diversità.

Tyler e Bill.

Entrambi l'hanno tradita, entrambi l'hanno ferita.

Ma se Caroline è riuscita a perdonare il suo amico per esser stato spettatore silenzioso delle sue torture – in fondo era spaventato, in fondo anche lei gli aveva mentito, in fondo è tornato per starle accanto alla fine – non è affatto sicura che riuscirà a fare lo stesso con suo padre.

Ha accettato tutto di lui.

L'abbandono silenzioso, il tradimento ai danni di sua madre, la nuova vita che si è costruito con Steven.

Quand'era solo una ragazzina, ha trovato la forza di fare i conti con le conseguenze delle sue scelte.

Senza Bill, casa Forbes era ancora più vuota di prima, piena solo dei pianti che, di notte, sua madre soffocava contro il cuscino, e che Caroline fingeva di non sentire, perché sapeva che Liz voleva soltanto dimostrarsi forte agli occhi della sua bambina.

Così, pazientemente, le aveva spiegato che il suo papà si era fatto una nuova vita, che voleva bene a un uomo, Steven, e che avrebbe vissuto con lui da quel momento in poi, ma che non l'avrebbe mai abbandonata, non avrebbe mai smesso di amare lei sopra ogni altra cosa.

A quelle parole Caroline aveva creduto. Vi si era aggrappata con forza per ignorare le voci che giravano in città, i commenti cattivi dei compagni di classe, la gelosia che la colpiva in pieno petto non appena vedeva Elena camminare in mezzo ai signori Gilbert.

E quando Bill le aveva presentato il suo compagno e sua figlia, quasi sua coetanea, Caroline aveva tirato fuori il migliore dei suoi sorrisi e tutta la sua instancabile parlantina per fare bella impressione e non deludere il suo papà – non voleva perderlo di nuovo – nonostante non potesse fare a meno, nel profondo del suo cuore, di incolpare quei due sconosciuti di averglielo portato via.

Aveva accettato senza fare domande tutta quella strana situazione, così diversa da quella di tutte le sue amiche, pur non comprendendola a pieno, perché di una cosa sola era sicura: il suo papà era diverso, ma era sempre il suo papà.

E ora, quel genitore a cui non ha mai rimproverato nulla, stringe attorno ai suoi polsi funi intrise di verbena.

Caroline urla di dolore, mentre il suo corpo si tende in posizioni innaturali e le sue ossa si spezzano.

Quella tortura fa più male di ogni altra.

Suo padre sembra esser sordo alle sue grida, ai suoi lamenti, ai suoi pianti.

Si degna di rispondere a una sola domanda.

E dice di volerla aggiustare.