Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: aryCloud_    28/09/2011    5 recensioni
Un bacio mancato, che a Riccardo costerà un intero rapporto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La vide li, seduta sullo scoglio più arrotondato della spiaggia. Tra terra e cielo, che fissava il mare con un'intensità tale da colpirlo nel profondo.
Con gli occhi dorati catturava ogni singolo scintillìo del tramonto sulla superficie dell'acqua increspata dal vento, mentre si stringeva addosso il maglioncino di cotone troppo leggero per una serata autunnale.
I capelli ricci le svolazzavano intorno come piccole molle ramate, e guardandole lui riusciva persino a sentirne il profumo dolce, dato dallo shampoo alla ciliegia che le aveva regalato per il compleanno.
Avrebbe desiderato stringerli tra le dita, e nei suoi sogni più fervidi immaginava di affondarci il naso, fino a sfiorare il suo collo con la punta.
Il suo posto era là accanto a lei, ne era certo. Perchè lui l'amava. E sapeva che anche per lei era lo stesso.
Come non notare il luccichìo negli occhi di lei durante le loro chiacchierate, proprio identico a quello di lui? E le sue risate sincere alle battute pessime da lui pronunciate per la tensione?
Ma ciò che lo convinceva di più era quel giorno, nella palestra della scuola. Lei era l'ultima rimasta in spogliatoio, e credendo che quello dei maschi fosse vuoto, era entrata per sollecitare il suo migliore amico, sempre l'ultimo a lasciare l'edificio.
Lui se lo ricordava ancora come fosse ieri. La porta si era spalancata all'improvviso ed era entrata lei, sorridente, con i capelli che le coprivano in parte il viso e le guance ancora arrossate per la corsa di poco prima.
Si era voltato di scatto, ancora in boxer e con i capelli corti bagnati dopo lo sciacquata veloce sotto il lavandino, che cercava di tamponare con un asciugamano.
Quando i loro sguardi si erano incontrati, lei aveva distolto subito il suo, e le sue guance erano diventate ancora più rosse. Aveva voltato la testa, e gli aveva intimato con scarsa convinzione : "Sbrigati a rivestirti".
Riccardo aveva indugiato più del solito, lui che di solito era sempre il più veloce, per poter guardare la sua figura. Non si era fatto sfuggire nemmeno le dita che ticchettavano sugli avambracci incrociati di lei e i denti bianchissimi che mordicchiavano nervosamente il labbro sottostante.
Non sapeva perchè lei, invece di uscire, era rimasta li ad aspettarlo. In fondo, non erano proprio amici: si, parlavano qualche volta, ma spesso Alice usciva prima di lui, alla velocità della luce, per poter salutare le amiche delle altre classi, e le speranze di Riccardo di un dialogo con lei, svanivano mattinata dopo mattinata.
Eppure lei era li, e stava aspettando proprio lui!
Riccardo si era sentito estremamente euforico a vederla li, nella sua stessa stanza. E nonostante le distrazioni, era riuscito a rivestirsi abbastanza velocemente.
Nello stesso istante, Alice aveva alzato lo sguardo.
"Scusami se sono entrata senza bussare" aveva balbettato, fissando un punto impreciso oltre la sua spalla, l'unico punto per lei raggiungibile.
"Nessun problema" aveva risposto Riccardo a sua volta, con non meno imbarazzo.
Erano rimasti in silenzio per qualche secondo, poi Alice si era come riscossa.
"Beh, allora, io vado" aveva detto sorridendo leggermente.
Ed era stato allora, che Riccardo aveva capito che non poteva lasciarla andare  così, senza averle confidato niente. Magari quello sarebbe stata la sua ultima occasione.
Così si era avvicinato a lei, che era ancora titubante, e aveva scosso la testa.
"No, aspetta" le aveva sussurrato.
Alice si era irrigidita, ma i suoi occhi dorati lo avevano guardato incuriositi, per niente spaventati. Sembrava quasi che sapesse quello che lui doveva dirle, e che non gli avesse negato il permesso.
Tuttavia aveva cominciato ad allontanarsi, fino a toccare il muro con la schiena. Li si era fermata, in attesa. E Riccardo, ben felice di accontentarla, l'aveva raggiunta.
Le aveva preso il viso tra le mani, e aveva appoggiato la fronte contro la sua.
"Ti amo" le aveva sussurrato tra i capelli, preparandosi nel frattempo mentalmente a qualsiasi reazione avrebbe potuto avere Alice, da quelle più imprevedibili a quelle fin troppo conosciute. Ma ciò che gli aveva detto lei, non rientrava in nemmeno una categoria.
"Baciami. Baciami e sarò tua" gli aveva risposto, con gli occhi dorati fissi nei suoi.
Ma Riccardo non ce l'aveva fatta. L'aveva lasciata andare, e lei era corsa via all'improvviso, con le guance ancora più rosse e gli occhi più umidi del solito.
Riccardo si era seduto su una delle panche spoglie, con la testa tra le ginocchia, maledicendosi in tutte le lingue che conosceva. Non aveva avuto idea del perchè non l'avesse baciata.
Lui lo voleva, lei lo voleva, era tutto perfetto. Ma lui aveva rovinato quel momento magnifico, e si era lasciato sfuggire quell'occasione che, era certo, non gli sarebbe mai più capitata in tutta la vita.
E invece eccolo qui, che la guardava da lontano per paura di avvicinarsi a lei, che sembrava non essersi accorta di nulla.
Riccardo si fece forza. Non poteva sprecare un'altra occasione con lei, o si sarebbe odiato per sempre.
Così mosse un passo dopo l'altro, silenziosamente, fino ad arrivarle alle spalle. Ora si che poteva sentire il suo profumo, che presto, ne era sicuro, l'avrebbe accompagnato per molto tempo.
Avanzò di un altro passo e le si parò davanti, coprendole la visuale. Alice alzò lo sguardo.
"E tu che cosa vuoi ancora?" gli sussurrò freddamente.
Riccardo non si curò di risponderle. Si sedette accanto a lei e le prese il viso tra le mani come la prima volta, ripetendole le stesse parole. Poi, la baciò.
Non fu un vero e proprio bacio, le loro labbra si sfiorarono appena, ma Riccardo provò qualcosa che un semplice bacio come quello non gli aveva mai fatto provare, e capì che lei era quella giusta.
Sorridente, alzò lo sguardo verso Alice. Ma invece di un sorriso, come si aspettava, una smorfia le attraversava il viso. Quella smorfia gli fece paura.
Alice gli accarezzò il dorso della mano.
"Mi dispiace Riccardo. Non sono più innamorata di te, ormai" gli disse.
Il sorriso di lui si tramutò in una smorfia, che si ampliò quando qualcosa lo colpì sotto al mento. Più precisamente, il destro di un biondo molto arrabbiato.
"Non ti avvicinare mai più alla mia ragazza!" urlò.
E dopo quelle parole ancora più dolorose del pugno e della botta alla testa, più niente.
 
 
NDA:
Mi scuso in anticipo (ma anche in ritardo, visto che sto postando queste scuse più di 12 ore dopo averla scritta) per la mia prima orribile one-shot. L'ho scritta in un momento di noia, durante la lezione di geografia, a matita sul diario. Non so nemmeno perchè l'ho postata!
Scusate,
           Ary_*

 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: aryCloud_