Aprire gli occhi all'improvviso e scoprire che l'amore sarà pure un sentimento candido, ma i suoi effetti sono pensieri sporchi e macabri o azioni dall'incondizionata irrazionalità.
Accorgersi, di colpo, che per il tuo bene potrebbe essere sacrificato chiunque.
La notte era afosa e statica.
Nemmeno un alito di vento si azzardava ad accarezzare le foglie, come se di colpo fossero infette.
Le cicale avevano smesso di frinire.
Forse avvertivano una minaccia, ma mi chiedevo come fosse possibile: la minaccia ero io, come facevano a rendersene conto? All’ombra del mio vicolo, abbassai il capo, incrociai le braccia al petto e sorrisi, in attesa.
Aspettavo te, sentendomi come un dannato che ancora si perde nel caldo pensiero della salvezza.
Non avevo fede, non credevo che ti saresti presentata, ero già pronto ad adeguarmi all’Inferno, ma i tuoi passi mi sorpresero, squarciando l’assoluto silenzio.
Il tuo arrivo in quella spaventosa quiete sembrò violento ma giusto. Alzai lo sguardo su di te e ti osservai, insolente ed irrispettoso come non avrei mai voluto essere.
La tua figura mi imprigionava, anche volendo non avrei potuto liberarmi.
Le tue labbra a cuore si arricciarono in una smorfia imbarazzata. Tenevi i tuoi lunghi capelli chiari raccolti in una treccia e le tue palpebre erano appena socchiuse. Mi sembrò di vederti riemergere a fatica da un sogno.
Senza dire niente, ti appoggiasti al mio fianco e, neanche un secondo dopo, scivolasti tra le mie braccia, come se fosse naturale e logico.
No, forse tutto meno che logico.
La leggerezza, lo stupore, la meraviglia di un pianto frenato appena in tempo.
Aprire gli occhi all’improvviso e rivederti, convinto che tu fossi sparita, svanita, inorridita davanti alla mia imperfezione totale e vergognosa.
Accorgersi, di colpo, che macchiarsi per amarti non è un sacrificio.