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Autore: Imi    09/06/2006    10 recensioni
Il finale proposto per l'anime tv non mi andava a genio e così ho deciso di ripensarlo dando un po' più spazio all'azione e ai personaggi che ho amato di più!Spero vi piaccia!Buon divertimento!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 – Solo un’illusione

CAPITOLO 1 – Solo un’illusione

 

(piccolo avvertimento per rendere più semplice la lettura: questo primo capitolo riprende la storia da una delle ultime puntate del cartone e precisamente da quando Strawberry scopre che Profondo Blu e Mark sono la stessa persona.)

 

Strawberry camminava a passo spedito per le strade: la sua città non le era mai parsa tanto bella! Il sole splendeva nel cielo sereno e finalmente aveva un po’ di tempo libero da dedicare a sé stessa e soprattutto a Mark. Il solo pensare al ragazzo la fece arrossire. Quanto era bello! Ne aveva conosciuti, lei, di ragazzi carini o piacenti, ma nessuno poteva eguagliare Mark. Lui era davvero meraviglioso!

Strawberry saltellava allegra facendo svolazzare la gonna della divisa scolastica. Lo avrebbe aspettato alla solita panchina nel parco, ma questa volta non sarebbero andati al Caffè Mewmew: avrebbero fatto un romantico giro lungo il fiume o magari chissà, lui avrebbe proposto di andare al cinema o a qualche mostra interessante. Era sempre così pieno di interessi, lui! Strawberry a volte si sentiva un po’ inferiore, perché lei era, in fondo, una persona come tante altre. Certo, aveva il potere di trasformarsi in Mewberry, ma questa capacità era da annoverare più fra i fastidi che fra le glorie!

Non che Strawberry fosse realmente dispiaciuta di essere una Mewmew: aveva conosciuto tante persone interessanti in questa avventura e poi ora che anche Mark faceva parte del team, non aveva più paura di nulla e anzi, il lavoro al Caffè le permetteva di passare del tempo col suo adorato.

Sempre persa in dolci pensieri, Strawberry arrivò al parco. Era in lieve ritardo e se lo rimproverò.

Strawberry “Sei sempre la solita!!! Non dovresti far aspettare Mark!”

Ma, arrivata sul luogo dell’appuntamento non vide traccia del ragazzo.

“Forse il mio orologio è un po’ avanti” si disse la ragazza lasciandosi cadere scompostamente sulla panchina “Be..pazienza, per una volta aspetterò io! In fondo Mark non è mai stato in ritardo!”

Strawberry sospirò. Era contenta quel giorno, si sentiva bene. Eppure da qualche minuto avvertiva un senso di disagio. Non sapeva spiegarselo: tutto stava andando alla perfezione e fra poco Mark sarebbe arrivato così avrebbero potuto passare un pomeriggio assieme senza che nessuno dicesse loro cosa dovevano o non dovevano fare.

Le tornò in mente la prima volta che aveva conosciuto Ryan. Doveva essere più o meno in quel luogo. Lui l’aveva presa in braccio e portata in salvo, per poi svelarle che in realtà lei era una prescelta e che avrebbe dovuto combattere per salvare la terra dagli alieni. Non era stato per niente cortese con lei. In realtà non lo era mai e Strawberry l’aveva preso subito in antipatia. Quante arie da so-tutto-io che si dava! E poi faceva sempre il prezioso! Una persona insopportabile!

Eppure la visione d’insieme di quel ragazzo le sfuggiva di continuo. C’erano un sacco di particolari che non si incastravano nel puzzle che formava la sua figura. Erano solo dettagli, certo, ma Strawberry non riusciva a toglierseli dalla mente, perché l’avevano colpita. Era come se da dietro quella faccia di bronzo ogni tanto emergesse un’altra persona, più umana. Come quella volta che le aveva chiesto scusa per tutti i guai che le stava procurando, come quando le aveva detto che lui le avrebbe sempre protette, come quando aveva saputo la triste storia della sua famiglia. In quell’occasione Strawberry si era sentita molto vicina a lui quando gli aveva detto che le dispiaceva, ma lui l’aveva ripagata con uno dei suoi sorrisi indecifrabili e l’aveva baciata per dispetto, per farla trasformare in gatto.

“Se ci penso mi viene una rabbia!!!” pensò la ragazza facendosi livida in volto.

“Ora basta pensare a queste cose! Sarà meglio chiamare Mark….mi preoccupa il fatto che ancora non si veda…”

Strawberry afferrò il cellulare e compose il numero del fidanzato. Il segnale di libero le suonò più volte nell’orecchio prima di far scattare la segreteria telefonica.

“Strano che non risponda” pensò la ragazza sempre più allarmata. Quel senso di fastidio e di ansia non le dava pace.

“Proverò a chiamare a casa” si disse cercando di mantenere la calma.

Nuovamente il telefono squillò a lungo e Strawberry stava quasi per attaccare quando una voce dall’altro capo rispose.

- Pronto?

- Pronto! Buonasera signora, sono Strawberry, un’amica di Mark. Volevo sapere se è in casa…

- No, mi spiace – rispose la madre di Mark – è uscito alle due e so che non rientrerà fino all’ora di cena…se vuoi posso riferirgli un messaggio…

- No grazie signora, non si preoccupi, non è niente di urgente! Arrivederci!

- Arrivederci!

Strawberry scostò il cellulare dall’orecchio. Non le piaceva, non le piaceva proprio per niente questa storia. La ragazza compose un numero.

- Pronto?

- Pronto Kyle! Ciao sono Strawberry…senti…so che puoi rintracciare chiunque di noi sul tuo computer…e…ecco…avrei bisogno di sapere dov’è Mark…sono un po’ preoccupata…sai dovevamo vederci, ma lui non è arrivato e di solito è sempre puntuale…

- Avrà trovato qualche bella biondina – rispose una voce roca e familiare.

- Ryan! Dovevo capirlo che eri tu! Comunque questo non è il momento di scherzare! Sono preoccupata!!

Il ragazzo non faticò a cogliere il tono allarmato di Strawberry e non fece altre obiezioni.

- Ok, sta calma…riferisco subito a Kyle e ti faccio sapere…resta in linea…

Strawberry sentì il suono del telefono che veniva appoggiato sulla scrivania, poi le voci di Kyle a Ryan e il rumore del computer che eseguiva la ricerca.

- Strawberry?

- Dimmi Ryan! L’avete trovato?

- Si..- la voce del ragazzo era stranamente seria.

- Che c’è? Cos’è successo?? – Chiese Strawberry mentre il presentimento che aveva avuto si ingigantiva a dismisura nella sua mente.

- niente…non ti preoccupare, Mark è qui nel parco…..

- Ah..allora sta arrivando! Grazie mille Ryan e ringrazia Kyle, gli vado in contro..

- Aspetta!

- Cosa c’è?

- non lo sappiamo di preciso, ma c’è qualcosa di strano lì attorno. Il computer non riesce a decifrare le onde…sembra un campo mew, ma è potentissimo…non sappiamo di cosa si tratti. Vai a dare un’occhiata, ma con prudenza, siamo intesi? Intanto avverto le altre. Tieniti in contatto con me, d’accordo?

- Si, si certo…

- Strawberry…non sto scherzando…fa’ attenzione!

Ryan sembrava davvero preoccupato.

- Non ti preoccupare Ryan starò attenta! E poi se c’è Mark lì vicino non corro alcun rischio! Ti faccio sapere! Ciao!

- Strawb… Troppo tardi! Ha appeso!- disse Ryan girandosi verso Kyle intento ad armeggiare col computer. – Se qualche volta mi stesse ad ascoltare invece che essere così precipitosa!

 - Cos’è che non le hai detto? – Chiese Kyle.

- Che il campo di energia che abbiamo trovato non viene da un punto imprecisato vicino a dove si trova Mark, ma da Mark stesso… Senti…avvisa tu le altre per favore. Dì loro che è urgente…ci vediamo dopo

- Ryan aspetta – Kyle tentò invano di fermarlo – Ma dove vai??

Il ragazzo biondo non si voltò neppure per rispondere – Da Strawberry…non posso lasciarla sola!

- Ma è pericoloso…- cercò di obiettare Kyle - ..non sei ancora in grado di aiutarla…

Inutile. Ryan se n’era già andato. Non c’era proprio verso di farlo ragionare quando una delle ragazze del team era in pericolo, soprattutto se si trattava di Strawberry.

 

Il suo intuito di gatto la stava mettendo in guardia. C’era davvero qualcosa che non andava lì  attorno e non c’era certo bisogno che glielo dicesse il computer di Kyle. L’istinto le suggeriva che qualcosa di pericoloso si aggirava nei paraggi. Doveva sbrigarsi a trovare Mark perché poteva trovarsi in guai seri. In fondo, come aveva dimostrato in più d’un’occasione, lui poteva sfruttare la sua forza di cavaliere blu solo per difendere Strawberry. Era una cosa molto romantica, certo, ma anche molto pericolosa per l’incolumità di lui che pure aveva saputo sempre reagire con grande forza fino a quel momento.

Tutti questi pensieri si agitavano nell’animo di Strawberry mentre correva per i viali del parco con l’agilità di un felino. Cercava disperatamente il ragazzo con lo sguardo, ma non riusciva a distinguere nient’altro che verde finché ad un tratto qualcosa attirò la sua attenzione.

Non era stato propriamente qualcosa che aveva visto, quanto piuttosto qualcosa che aveva percepito. Mark era lì, ne era sicura. Era dietro alle mura del monumento che sorgeva nel parco, proprio prima delle scale che conducevano al tempio.

“Finalmente” pensò sollevata Strawberry “Ti ho trovato!”

Stava per chiamarlo ad alta voce quando qualcosa le bloccò la voce in gola.

Mark stava immobile nel centro dello spiazzo, la cartella che aveva con sé era caduta ai suoi piedi e il ragazzo era preda di spasmi violenti. Una luce azzurrognola circondava il suo corpo e emanava un’energia incredibile.

- Ma che succede?? – mormorò Strawberry a mezza voce.

Sembrava che Mark si stesse trasformando nel cavaliere blu, ma qualcosa non tornava. - Mark – sussurrò la ragazza con un filo di voce.

A risposta, la luce attorno al corpo del ragazzo divenne più intensa finché esplose in mille fasci azzurri accecando Strawberry e Ryan, che nel frattempo era arrivato. Si alzò un fumo denso: il ragazzo non si vedeva più.

Strawberry avanzò nel fumo coprendosi la bocca per non respirarne.

- Mark!! Mark!! Dove sei? Stai bene?? Mark!! – urlò avanzando.

- Aspetta! – Ryan l’afferrò per un polso – sta’ attenta…potrebbe essere pericoloso

Strawberry lo guardò con occhi di fuoco – Proprio perché è pericoloso devo andare!! Mark è di certo nei guai! Credi che io possa restare qui ad aspettare senza far niente??

Strawberry si liberò dalla stretta con uno strattone. Si sentiva svenire per il fumo e per la paura: cosa stava succedendo? Dov’era Mark, perché non le rispondeva?

- Ma che succede?? – disse una voce poco lontano da loro.

- Mina! – chiamò Strawberry che aveva riconosciuto la voce dell’amica.

- Siamo qui Strawberry, ci siamo tutte! – rispose Lory.

- Ma cosa è successo qui? – interloquì Paddy.

Strawberry non fece in tempo a rispondere. Dal luogo esatto in cui si era generata l’esplosione iniziò a soffiare un vento innaturale, troppo improvviso e troppo forte.

Le ragazze si coprirono gli occhi per evitare la polvere sollevata dal turbine.

Ma cosa succedeva?

Poi quando il vento fu placato una sagoma si stagliò dietro gli ultimi sbuffi di fumo. Era un profilo familiare. Strawberry sentì il cuore riaversi.

- Cavaliere blu! Allora stai bene!

Con le lacrime agli occhi la ragazza stava per buttargli le braccia al collo, quando il velo di fumo si dissolse.

- Ma cosa.. – riuscì a mormorare Tart che nel frattempo aveva fatto la sua apparizione seguito da Pie e Gish.

Gli occhi di Strawberry si dilatarono a dismisura, il sangue le si ghiacciò nelle vene, il cuore perse un battito.

Davanti a loro stava qualcuno che non avevano mai visto. Era in tutto e per tutto simile al cavaliere blu, ma i suoi capelli erano neri come la pece e gli occhi di ghiaccio erano bordati di rosso carminio.

- Mark..- lo chiamò Strawberry alzando debolmente una mano verso quell’essere che era apparso.

- Stupida umana! – rispose quello sprezzante – Il mio nome non è Mark! Eppure avresti dovuto capirlo. Sono io, sono Profondo Blu.

 

Un silenzio agghiacciante era sceso in mezzo a loro. Profondo blu…allora era lui! Ma come era apparso? e dove era finito Mark? e perché quel mostro aveva lo stesso aspetto del cavaliere blu? Ognuno cercava di mettere ordine nella propria mente, di arrivare a sciogliere l’enigma. Come era possibile?

Una spiegazione c’era in realtà, molto semplice e immediata, ma così assurda che era impossibile da accettare.

- Maledizione – imprecò Ryan sbattendo violentemente un pugno sul terreno – Avrei dovuto capirlo subito!

La risposta si stava facendo strada pian piano anche nelle menti degli altri presenti, ma quella di Strawberry ancora non voleva cedere alla dura logica dei fatti.

- Cos’ hai fatto a Mark? Dove lo hai portato, maledetto!? – Urlò la ragazza stringendo i pugni in direzione dell’avversario – dimmelo subito o sarà peggio per te!

Per tutta risposta Profondo blu scoppiò in un’orribile risata.

- Evidentemente ti ho sopravvalutata micina! Non hai ancora capito?

La guardò negli occhi mentre quelli di lei sprizzavano fuoco.

- Io sono Mark…o meglio, lo ero!

L’alieno fece una pausa per gustare a pieno la reazione di Strawberry che era rimasta immobile, impietrita. Qualcosa dentro di lei si era rotto, spezzato. La realtà iniziava appena ad affacciarsi alla sua mente, come un’immagine sfocata che all’improvviso acquista nitidezza, ma già stava lacerando tutte le sue certezze.

Strawberry aprì la bocca, ma non riuscì ad emettere nemmeno un suono. Poi si accasciò sulle ginocchia.

Fu solo allora che riuscì a mormorare – Io…come è possibile…

Profondo blu sorrise malvagio. Provava un piacere immenso nel vedere lo sgomento dipinto sui volti dei presenti e in particolar modo su quello di Strawberry. In segreto pregustava la vittoria finale, il riscatto dalla prigionia a cui era stato condannato ripagata col dominio illimitato sulla Terra. Mancava poco al suo trionfo. Pochissimo. E ormai non c’erano più ostacoli sulla sua strada: poteva concedersi di perdere un po’ di tempo per gustarsi questo momento, che sognava da sempre.

- Mi deludi proprio! Pensavo che non fosse tanto difficile da capire! Mark non è mai esistito Strawberry! Era solo un mezzo, una pedina sulla mia scacchiera. Ma non era reale!

- Certo che era reale! Come puoi dire una cosa simile! – gridò Lory – non devi ascoltarlo Strawberry! Sta solo cercando di confonderti!

Strawberry non si muoveva. Avrebbe voluto credere alle parole di conforto dell’amica, ma ora che Profondo blu le aveva mostrato una parte di verità, il suo istinto le suggeriva che non c’era niente di falso nelle sue affermazioni.

- è inutile che cerchi di consolarla Lory! Quello che sto dicendo è tutto vero!

- No! Io non ti credo! – gridò di nuovo Lory trasformandosi. – FIOCCO D’ACQUA!

L’attacco della Mewmew andò a segno, ma non scalfì nemmeno di striscio Profondo blu che per tutta risposta scagliò un dardo infuocato verso Mewlory colpendola in pieno.

La ragazza cadde a terra con un grido.

- Mewlory! – la chiamò Ryan mentre si precipitava verso di lei. Le altre Mewmew non persero tempo e si trasformarono a loro volta schierandosi davanti all’amica ferita per proteggerla da un eventuale nuovo attacco.

Ma Profondo blu non sembrava avere intenzione di colpire di nuovo. Guardava malvagio  Strawberry che era rimasta immobile al centro del piazzale. Voleva che sapesse tutta la verità così che la sofferenza potesse ferirla nel profondo.

- Sai Strawberry, non è stato difficile entrare nei tuoi sogni e trarne tutte le informazioni di cui avevo bisogno! – sorrise di nuovo – Non hai mai pensato che Mark fosse troppo perfetto? Non hai mai capito che se era così meraviglioso ai tuoi occhi era perché era stato progettato esattamente per soddisfare i tuoi desideri?

Gli occhi di Strawberry erano ormai vuoti. Neri e senza fondo.

- è così sai? Tu eri troppo importante per il mio piano! Allora mi sono dato da fare per creare l’essere umano dei tuoi sogni, una persona perfetta sotto ogni punto di vista. Sono stato bravo?

Profondo blu ormai si gongolava osservando sprezzante quell’imbattibile guerriera prostrata ai suoi piedi, sapeva di averla colpita nel profondo con una ferita mortale.

Ed era proprio così che Strawberry si sentiva. Morta dentro.

- Ho creato Mark assecondando ogni tua aspettativa e l’ho lasciato agire come tu avresti voluto. Ma lui non era che un corpo. E io ero dentro di lui e lo manovravo. Persino la trasformazione in cavaliere blu non ti ha fatto nascere alcun sospetto? – rise di nuovo – Ma come! Non ti sei accorta che il tuo amato cavaliere ha fatto la sua comparsa proprio quando sentivi il bisogno di essere protetta? Non ti è sembrata una coincidenza strana, Strawberry?

La ragazza non poteva rispondere. Era immobile. Aveva subito un colpo troppo duro, troppo difficile da sopportare, più doloroso di mille ferite. E la cosa peggiore era che non aveva dubbi: sapeva che era la verità! Così si spiegavano tante cose…ma era difficile da accettare. All’improvviso si sentiva stanca, senza nemmeno le energie per muoversi e rialzarsi dignitosamente in piedi. Era….sconfitta.

- Perché lo hai fatto, mostro?! perché l’hai difesa tante volte dagli attacchi dei tuoi stessi scagnozzi se poi volevi eliminarla!? – chiese Mewmina urlando tutto il suo dolore per l’amica.

- Per divertimento – rispose serafico e glaciale Profondo blu – Ma non solo…in realtà mi serviva qualcosa da lei….qualcosa che non potevo prendere con la forza….mi serviva il suo amore!

- Maledetto! – urlò Gish – Mi hai ordinato di ucciderla nonostante tutto e quando ci stavo riuscendo proprio tu sei intervenuto a fermarmi…mi hai quasi ucciso con quella ferita!!!

Profondo blu non si voltò neppure per guardarlo – Che importanza vuoi che avesse la tua inutile vita per me?

- ma allora – esclamò Tart – Gish aveva ragione! Ci hai solo usati per i tuoi scopi…non hai mai pensato di aiutare il nostro popolo! Non pensavi a salvarlo!

Profondo blu scoppiò di nuovo in una risata satanica – Perspicace mio piccolo Tart! Il mio unico obiettivo è di impossessarmi del cristallo Mew e ora che mi sono liberato dalla prigionia a cui ero stato relegato per secoli, niente mi potrà fermare e il mondo sarà in mio potere!

Pie era livido in volto: era sempre stato onesto con Profondo blu, convinto che fosse importante mantenere la parola data e ora scopriva che li aveva solo usati.

- spiegami – disse con la voce piena di rabbia – perché ostacolarci? Stavamo cercando il cristallo per te…perché metterci i bastoni fra le ruote? Avremmo potuto renderti il compito più semplice e rapido…perché schierarsi dalla loro parte?

- Sapevo che eri intelligente Pie! E visto che fra tutti sei sempre stato il più fedele ti darò la soddisfazione di sapere prima di ucciderti.

Pie non distolse lo sguardo stringendo i denti. Profondo blu lo guardava divertito.

- Vedi..in realtà io non avevo bisogno di voi per la ricerca del cristallo, sapevo esattamente dov’era! Voi mi servivate solo per fare in modo che tornasse al suo splendore.

- ancora non capisco – replicò Pie.

- Mi spiace – rispose ghignando Profondo blu – ma il tuo tempo è scaduto…il tempo degli umani è scaduto…addio!

Così dicendo l’alieno sguainò la spada e iniziò a scagliare i suoi micidiali attacchi.

Le Mewmew risposero con le loro tecniche combinate.

- FIOCCO D’ENERGIA! FIOCCO D’AZIONE! FIOCCO IMMOBILIZZA!

Ma fu tutto inutile. La potenza dirompente di Profondo blu le scaraventò per terra. Tart e Pie tentarono allora di coglierlo di sorpresa, dato che ormai era chiaro che era lui il vero nemico. Ma i loro attacchi si infransero sul corpo dell’alieno senza neppure scalfirlo. Profondo blu sogghignò lugubre e lanciò un’altra serie di micidiali attacchi che ferirono i due amici facendoli precipitare.

Profondo blu si voltò allora verso la sua preda: Strawberry! La ragazza era ancora immobile, cementificata. Era cosciente, ma si sentiva come sprofondare in un nulla freddo e incolore. Non era consapevole di quello che stava accadendo intorno. Non vedeva le amiche ferite, non sentiva la voce di Ryan che invano le imponeva di trasformarsi e non si era neppure accorta che un attacco di Tart, deviato, si era abbattuto accanto a lei.

- A noi due micetta – sussurrò Profondo blu.

Mewlory comprese che se nessuno avesse fatto niente, per l’amica sarebbe stata la fine. Si sentiva così debole! Il corpo le doleva ovunque, ma non poteva arrendersi: tante volte era stata Strawberry a salvare tutte loro, spesso rischiando grosso. Ora toccava a lei.

“Maledizione!” pensò Ryan con le lacrime agli occhi “Perché non mi succede niente?! perché sono così inutile!”. Soffriva nel sentirsi impossibilitato ad aiutare le sue ragazze. Soffriva nel pensare che persino una bambina come Paddy era di certo più utile di lui. E tutto per colpa del suo stupido DNA capriccioso.

Mewlory si alzò a stento sulle gambe. Ryan cercò di trattenerla.

- Mewlory che stai facendo?? Sei  troppo debole non fare pazzie!

- Sciocchezze – rispose lei a fatica e si preparò a scagliare il suo attacco – Fiocco d’..

Ma non riuscì a finire. Cadde svenuta tra le braccia di Ryan. Il colpo infertole da Profondo blu era stato troppo diretto.

- Mewlory – sussurrò Ryan cercando di svegliarla. Poi il suo pensiero si spostò sulla scena accanto a loro. Profondo blu aveva il braccio alzato, stava per scagliare un suo attacco verso Strawberry che era accasciata davanti a lui, completamente indifesa.

- STRAWBERRY!!!!!!! – urlò Ryan con quanta voce aveva in corpo

- Addio micetta! – sibilò Profondo blu e scagliò un lampo di luce che si abbattè al suolo alzando un nuvolone di polvere.

Ryan fissava la scena terrorizzato. I suoi occhi azzurri sempre così glaciali erano scossi da un tremito. Troppo tardi…

- Strawberry – mormorò piano: gli mancava il respiro. Non poteva crede che fosse successo davvero…

- Credevi davvero che te l’avrei lasciata prendere così facilmente!? Illuso! – disse una voce sprezzante dall’alto di un albero.

Ryan alzò lo sguardo: era Gish e tra le sue braccia stava adagiata Strawberry, ancora viva. L’alieno aveva aspettato l’ultimo momento per intervenire: aveva afferrato la Mewmew al volo e l’aveva messa in salvo.

A Ryan sembrò di rinascere.

- Gish! – disse irato Profondo blu – Avrei dovuto aspettarmelo da uno come te! Era logico che vigliacco come sei ti saresti nascosto per poi cogliermi di sorpresa!

- è inutile che tenti di farmi perdere la calma. Non farò qualche stupida mossa solo per orgoglio – gli sorrise sprezzante – Ho un carico troppo prezioso per poter rischiare. Arrivederci! – disse poi.

Nell’aria si aprì un vortice dimensionale e Gish sparì oltre portando con sé Strawberry, gli amici e il team Mewmew, Ryan compreso. Anche Kyle, appena intervenuto sul luogo del disastro con preziose informazioni, venne risucchiato e seguì gli altri nella dimensione aliena.

 

 

  
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