Ben guardò la scuola: forse non aveva poi tanta voglia di entrarci, davvero.

-Su, Ben, non abbiamo mica tutto il giorno!

Gwen si era trasferita al suo liceo proprio quell'anno, e a differenza del cugino era impaziente di entrare.

Lui no. Ben odiava quella scuola.
La odiava perchè era lì che era diventato uno sfigato, era lì che tutti lo avevano preso in giro. E ora avrebbero ricominciato.

Perchè non era più Ben10, era solo Ben Tennyson.
E non era la stessa cosa.
Lo sapeva.

-Dai, cugino!

Ben varcò il portone, un po' agitato.

-Tu sei Ben10, non puoi avere paura di un branco di teppistelli! - si disse con fermezza, ma in cuor suo sapeva che non era paura. Era vergogna.

Osservò un po' gli altri ragazzi. 

-Guarda quella macchina! Sta per investire il bambino!

Fu quell'urlo a riscuotere Gwen dalla sua trance da nuova scuola. 

La ragazza corse fuori, i capelli rossi ondeggianti e l'espressione tesa, mentre dalle sue mani un raggio rosa rallentava l'auto in corsa.

Ben si guardò intorno e corse fuori. Guardò la cugina cercare di deviare la macchina su un marciapiede, e si scoprì l'orologio. Omosauro l'avrebbe fermata, quell'auto.

-E' il momento dell'eroe!

8.02

Nessun muscolo crebbe. Nessuno urlò.

8.02

Quel numero restò così, banalmente fermo, mentre i secondi correvano veloci.

8.03
L'orologio non era più l'Omnitrix. Era solo un orologio.
8.03
La verità lo colpì di nuovo, più violenta di prima.
8.04

Gwen stava tornando indietro, mano nella man con il bambino.
8.04

E lui non aveva fatto niente.

-Su, Ben, entriamo!

Ben la seguì triste. Non poteva più fare niente. 

Lui non era più un supereroe.
Kevin lo era, lui avrebbe continuato a diventare di ferro o di legno a suo piacimento.
Gwen non poteva smettere di essere un'Anodite.
Solo lui non era più niente.

-Cosa c'è, Ben? Hai proprio deciso di fare tardi?

-Non mi va di andare a scuola...- borbottò il ragazzo, voltandosi verso la cugina, che lo guardò accigliata.

-Sei per caso impazzito, cugino?

-No, appunto per questo. Non ho la vocazione al suicidio. E sai che mi succederebbe...

-No, cosa?

Gwen sembrava divertita.

-Tutti mi prenderanno in giro, lo ha detto anche Kevin.

-E da quando in quà dai ragione a Kevin?

-Da quando ho capito che non sempre si sbaglia.

La ragazza scosse la testa ed entrò.

-Beh, caro eroe tragicamente finito, se cambi idea e decidi di venirmi a trovare, sai in che classe sono. Che poi è la stessa tua.

Ben scosse la testa e camminò nel verso contrario a quello degli altri studenti.

-Ehi, Tennyson! Che c'è...

Ma Ben non finì di sentire cosa diceva quel ragazzo, perchè accellerò e corse via.

Camminò per una mezz'ora, finché non giunse in quel luogo che lo aveva tanto aiutato a nascondersi in momenti come quelli: era un muro molto alto, dietro il quale si trovava un campo incolto. Ma a lui bastava sedersi lì a cavalcioni.

Già, quando aveva PinnaJet...

-Aiuto!

L'urlo squarciò l'aria.

-No. Mi dispiace, chiunque tu sia, ma non posso...

Poi la vide. Era una ragazzina di forse 16 anni. Stava aggrappata ad un lampione, mentre un uomo dall'aria minacciosa le tirava via lo zainetto.

E' l'ora dell'eroe, Ben.

Il ragazzo corse verso l'uomo.

-Ehi! Lasciala stare!

-Si, perchè me lo hai detto tu!- lo canzonò l'uomo.

Ben perse la calma. Non era una novità.

Gli sferrò un pugno sul naso.

L'uomo ricambiò, poi scappò via.

-Ahia!

-Ehi, ti sei fatto male?

-No, mi ha dato un bacetto...

La ragazzina lo aiutò ad alzarsi.

-E comunque grazie, sei un eroe.

-Lo so- si lasciò sfuggire Ben.

E non si riferiva ad Omosauro o a Mutante.

Si riferiva a Ben Tennyson.

N.d.A.: Ok, non so cosa ne è uscito, magari fatemi sapere con qualche recensione :D