RIANIMAZIONE
Quando Zero si svegliò ricordava solo il mio nome.
Papà e Tohga l’avevano portato in ospedale di corsa. Avrei dovuto seguirli con
Kaname e i ragazzi,ma Kaname era scomparso,nessuno sapeva dove fosse andato.
Dopo aver provato a contattarlo,senza risposte,io e Aidou andammo in ospedale.
Gli altri due vampirelli andarono a cercare Kaname. L’autobus per arrivare da
Zero era lentissimo. C’era gente di ogni tipo,bambini urlanti,faceva caldo
nonostante il freddo di quelle giornate. Sentivo la puzza ascellare del tizio
dietro di me,avevo la nausea. Aidou non stava meglio. Era ancora più pallido
del solito,credo che il profumo di tutta quella gente,anche la puzza,avessero
strani effetti sul suo essere vampiro. Forse creava in lui voglia di mordere,di
mangiare. Stava seduto con la testa contro il finestrino e si spettinava i
capelli con una mano. Mancavano solo due fermate,solo due e poi l’incubo
sarebbe finito. Niente più puzza,nessun bambino urlante e anche Aidou sarebbe
stato bene.
-Siamo quasi arrivati. Comincia ad alzarti.
-S … si.
Stava malissimo. Speravo che alzandosi non cascasse
per terra. Faceva gesti lenti,mantenendosi ai paletti di ferro mentre
scavalcava le altre persone per venire vicino a me. Finalmente saltammo fuori
da quel mezzo puzzoloso.
-Tutto bene?
-Ora si. Pensavo di non mantenermi lì dentro.
Attraversammo la strada e camminammo per qualche
minuto prima di arrivare in ospedale. L’odore era migliore,decisamente. Poteva
dare comunque fastidio a Aidou pensandoci,ma almeno per il momento non dava
problemi. Al banco informazioni chiedemmo dove fosse la stanza di Zero.
-Il signor Kiryu è in rianimazione. Terzo piano. Non
potete entrare,aspettate fuori.
Sbiancai. Che ci faceva Zero in rianimazione?! Stava
male,ma non pensavo,meglio non speravo,che stesse così. Immediatamente andai
alle scale,correndo d’un fiato fino al terzo piano. Aidou cercava di
raggiungermi,ma andavo velocissima e lui si stava riprendendo ora dal trauma in
autobus. Papà andava avanti e indietro per il corridoio,mangiandosi le unghie per
l’ansia. Tohga era seduto su una delle tante sedie in quel freddo e bianco
corridoio. Metteva l’ansia quell’ospedale.
-Bambina mia!-papà corse ad abbracciarmi,scoppiando
in lacrime. Stava per coinvolgere anche me in quel pianto.
-Come sta?
-Si sta riprendendo lentamente,tranquilla.
-Posso vederlo?
-Lo stanno visitando,dobbiamo aspettare.
Passammo circa tre ore ad aspettare che qualcuno
uscisse da quella stanza. Vagavamo tra il bar e il corridoio. Divoravamo
cornetti alla crema e bevevamo caffè,tanto per ammazzare il tempo. Avevo preso
una rivista di moda e con Aidou commentavo le ultime tendenze,sia sulla moda
femminile,che su quella maschile. Il vampiro biondo ne capiva molto di moda.
Mezz’oretta dopo arrivò finalmente il dottore che
stava visitando Zero. Il viso non era triste,pensai che non stesse male.
-Siete i parenti del signor Kiryu?
-Si!-rispose subito mio padre,precipitandosi davanti
al tizio col camice bianco.
-Bene. Il ragazzo si sta riprendendo presto,non ha
niente di grave,solo un braccio rotto,che dovrà assolutamente tenere fermo.
-Possiamo vederlo?-chiesi con aria gentile al tipo
-Uno alla volta.
Guardai papà. Mi sorrise.
Indossai il camice verde e la cuffietta,entrai in
quella stanza e c’era solo un letto. Zero riposava e non volevo svegliarlo,ma
almeno vederlo e assicurarmi che stesse bene mi avrebbe sollevato il morale.
Avvicinai la sedia al suo letto e cominciai ad accarezzargli i capelli. Aprì
gli occhi.
-Ehi –sorrise
-Come stai?
-Bene ora. Ho fatto preoccupare un po’ di gente
vero?
-Si,ma non devi preoccuparti di questo. L’unica cosa
che conta è che tu stia bene- gli sorrisi dolcemente.
-Ti ha fatto qualcosa?
-No,sto benone Zero,tranquillo.
Avevamo un sorriso ebete e ci guardavamo negli
occhi. Ci baciammo dolcemente. Desideravo farlo,volevo sentirlo vicino,sentire
le sue dolci labbra. In quel momento,dimenticai tutte le cose orribili successe
in quei giorni e ritornò la pace.