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Autore: LuluXI    01/10/2011    2 recensioni
I Saint sono bambini, bambini speciali. Ancora non sanno che qualcuno li tradirà e attenterà alla vita di Atena. Per ora, vivono in pace e tutto al Santuario è tranquillo...
Ma alla quinta casa sono in corso degli strani preparativi: Aiolia, con il supporto di Milo, sta organizzando qualcosa...
[One-Shot senza troppe pretese, scritta in un momento di follia... Spero piaccia almeno a qualcuno]
Disclaimer: I personaggi sono di Masami Kurumada, questa Fic non è a scopo di lucro e non è un plagio. E' una fanfiction, senza troppe pretese, in omaggio ai Saint.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leo Aiolia, Scorpion Milo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTE:
Buon giorno(o buona sera, dipende) a tutti! Innanzi tutto, il mio ringraziamento alla Disney, perché è grazie alla canzone “Voglio diventar presto un Re” del Re Leone che è nata questa Fic. La canzone è stata in parte modificata per riadattarla alla storia ma ringraziare era doveroso. La mia mente bacata ha collegato il piccolo Simba ad Aiolia poiché tutti e due leoni ù.ù So che è un’idiozia, e che forse non è proprio il massimo…ma dopo aver studiato chimica, mi è venuta in mente e l’ho buttata giù…Enjoy!^^
N.B: i Saint qui sono giovani, ancora bambini, infatti compare Saga non ancora cattivo. E’ la mia prima Fic con i Saint marmocchi come protagonisti, e la prima in cui i personaggi principali sono Aiolia e Milo… L’obbiettivo non era esattamente quello di far ridere, ma solo di far divertire(quantomeno sorridere, spero non faccia piangere).
 
 

 Voglio diventar come te!

 
 
 
Il Grande Tempio, era in parte vuoto: Shura era in missione ed alcuni Gold Saint non erano ancora arrivati al santuario: gli altri, si dedicavano a fatti di quotidiana amministrazione.
Death Mask stava ammirando e sistemando le teste che abbellivano, se così si può dire, la sua casa, mentre Camus si dedicava alla lettura di un libro, all’interno dell’undicesimo tempio. Aiolos e Saga erano alla terza casa, e stavano giocando a carte, in attesa di pranzare.
Ovunque regnavano pace e tranquillità, con un'unica eccezione: dalla quinta casa provenivano le urla di due bambini.
“Muoviti Milo, che è quasi ora! Mio fratello ha invitato tutti i Saint a mangiare con noi: non ci capiterà mai un’occasione come questa!” si mise ad urlare Aiolia, che correva da una parte all’altra della casa.
“Noooooooon ti preoccupare Aiolia!” disse Milo, sorridendo  “è tutto pronto!”
“Che cosa state combinando?” domandò un paggio, facendo il suo ingresso nella casa del Leone.
“No! E’ una sorpresa! Fuori, fuori!” disse Milo, trascinandolo con se, fuori dalla casa, per poi rientrare poco dopo.
“Allora Lia, sei pronto?” domandò al collega il giovane Saint dello Scorpione. In risposta, Aiolia annuì. “Si, sono pronto, tu piuttosto, hai organizzato tutto?” domandò, mentre Milo tornava a guardare fuori dall’ingresso della casa.
“Lia!!! Stanno arrivando!” urlò poco dopo il giovane Saint dello Scorpione, affacciandosi all’interno. “Vado a trascinare Camus fuori! Te non preoccuparti, i miei paggi sono prontissimi per aiutarci” disse, precipitandosi fuori dalla parte opposta del tempio.
 
“E’ stato molto gentile da parte tua, invitare tutti i Gold Saint presenti al santuario a questo pranzo” disse Saga ad Aiolos mentre salivano la scala che portava alla quinta casa. “Non lo pensi anche tu, Death Mask?” domandò il Saint dei gemelli al Saint del Cancro, che camminava in silenzio accanto a loro.
“Si,si, come dici tu…” replicò lui in un sussurro, borbottando. Quando finalmente arrivarono allo spiazzo antecedente alla quinta casa, si bloccarono vedendo Camus che veniva trascinato fuori da Milo.
“Coraggio Cam, è questione di un attimo, smettila di brontolare!”
“Milo, se non mi lasci andare subito ti faccio diventare un ghiacciolo” replicò il Saint dell’Acquario, con un’espressione indispettita: Milo, stava decisamente mettendo alla prova la sua pazienza.
“Va bene!” replicò Scorpio, osservando ora tutti i presenti all’esterno: il paggio di Aiolia, Saga, Aiolos, Death Mask e Camus.
“Signori, prima di metterci tutti a tavola, ci sarà per voi uno spettacolo offerto dal bellissimo e bravissimo cavaliere dello Scorpione Milo e dal grandissimo e perfettissimo cavaliere del Leone Aiolia!” esclamò battendo le mani, invitando anche gli altri presenti a farlo. Solo Aiolos si mise ad applaudire, per incoraggiarli, seguito poco dopo da Saga, che sorrideva divertito.
Death Mask, il paggio e Camus, invece, rimasero immobili, con aria scocciata, ma Milo decise di ignorarli.
“Ehi, io ho fame!” aveva detto Death Mask, scocciato.
“E’ presto per mangiare, lo stomaco può aspettare! Facciamo entrare i nostri suonatori!” urlò il Saint dello Scorpione e, dall’interno della quinta casa uscirono i suoi paggi, famosi per essere rumorosi e dispettosi come il Saint che dovevano tenere a bada, trascinandosi dietro strumenti di ogni tipo, ed una sagoma di cartone che raffigurava proprio Milo.
“Non promette bene” disse Camus, con aria preoccupata, mentre osservava la sagoma di cartone.
“Cavalieri di Atena ecco a voi il nostro show!”
E, con quest’ultima affermazione di Milo, partì la musica.
Con un balzo Aiolia si presentò nello spiazzo: sia lui che Milo avevano, sulle spalle, il loro mantello bianco, che era decisamente troppo lungo e strisciava sul pavimento.
 
“Ma io sarò un grande Saint, nemici attenti a voi!” esclamò Aiolia, cantando a tempo con la musica, correndo per lo spiazzo, salvo poi inciampare nel mantello troppo lungo e cadere a pochi passi dal suo pubblico.
“Non ho visto mai un Saint così, imbranato come sei!” replicò Death Mask, facendogli il verso a tempo di musica: la situazione iniziava a divertirlo.
Aiolia non perse tempo e si rialzò, facendo una linguaccia a Death Mask: nel frattempo Milo saltellava qua e là, allegro come non mai.
“Sarò lo scoop del secolo, un nuovo Saint sarò…” continuò con la sua canzone il giovane Saint “…e con un look fantastico, più forte ruggirò!” detto questo, iniziò ad imitare il verso del leone, mentre Milo, che gli si era avvicinato, aveva piegato leggermente le ginocchia, e aveva iniziato a muovere le mani, come se fossero le zampe di un leone, che cercava di colpire un nemico immaginario.
“Adesso non sei proprio un gran che…” replicò Death Mask, con una smorfia, mentre Aiolia continuava a cantare “Voglio diventar come teeeeee!” urlò, stonando parecchio, mentre indicava il fratello maggiore, al quale sfuggì un sorriso.
“Hai ancora molta strada da fare ragazzino se pensi…” stava dicendo il paggio, prima di venir interrotto da Milo, che aveva iniziato a cantare a sua volta, rivolgendosi però, a Camus.
 
“Niente più stai qui!”
“E quando te ‘ho detto io?” replicò il Saint dell’Acquario.
“Niente più vai lì!” si inserì Aiolia, osservando Aioros.
“Io volevo dire che…” provò a spiegarsi il Saint del Sagittario, ma Milo interruppe la sua spiegazione.
“Niente più “fermo”!”
“Quello che dici è…”provò ad inserirsi Saga, che si era reso conto che la situazione poteva degenerare.
“Niente più “ascoltaaaaaaa”!” urlarono all’unisono Milo ed Aiolia
“Ora ascoltami bene!” intervenne il paggio che si occupava del Saint del Leone, evidentemente frustrato, avvicinandosi al suo Gold Saint che iniziò a correre.
“Correre in libertà…” disse Milo, canticchiando a tempo di musica, mentre girava, senza fermarsi, attorno a Camus come una trottola impazzita.
“Questo è sicuramente da escludere…” borbottò il signore delle energie fredde.
“E fare sempre ciò che mi vaaaaa!” replicò Milo, fermandosi davanti a lui, iniziando a ridere.
 
“Mi sembra proprio l’ora che, si parli un po’ io e te…” disse il paggio ad Aiolia, afferrandolo per un braccio.
“Non è il caso che un paggetto dia consigli a un Saint!” replicò il cavaliere, liberandosi dalla sua presa.
“Se questa è la gerarchia, io proprio non ci sto. Non rimango neanche in Grecia e mi dimetterò!” sbottò il Paggio, rientrando nella quinta casa.
“Mi sta sfuggendo dalle mani, ahimè!” esclamò Aiolos, scuotendo il capo sconsolato, mentre Saga gli posava una mano sulla spalla.
“Voglio diventar come te!!!” esclamò Aiolia, tornando ad indicare il fratello.
“Voglio diventar come te!!!” ripeté Milo subito dopo, andando ad indicare la sagoma di cartone che lo raffigurava, posta accanto ai paggi che suonavano.
“Egocentrico…” borbottò Death Mask, sbadigliando.
“Esibizionista…” aggiunse Camus, osservando sconvolto il suo amico.
“Voglio diventaaaaaaaaar…come teeeeeeeee!” urlarono insieme i due Gold Saint, mentre la musica terminava e tutti i presenti, ad eccezione di chi suonava, si portarono le mani sulle orecchie.
 
Ad esibizione conclusa Aiolia e Milo tornarono ad osservare il loro pubblico, senza smettere di sorridere.
Aiolos sorrideva, divertito probabilmente dallo spettacolo che era stato messo in scena da suo fratello e dal suo amico, e probabilmente anche un po’ divertito dal desiderio di suo fratello di essere come lui.
Saga sembrava perplesso, però sorrideva: i due ragazzini avevano sicuramente interrotto la monotonia della giornata.
Camus era, come sempre, impassibile: sembrava decisamente una statua di ghiaccio. Quando Milo gli rivolse il suo sorriso, sul volto del Saint dell’Acquario apparve un’espressione che sembrava dire “Ma come ho fatto a scegliermi un amico così?”.
Death Mask, invece sembrava decisamente scocciato dalla situazione: era stato costretto ad andare a pranzare con i suoi colleghi e quello spettacolo imprevisto lo aveva fatto incavolare ancora di più.
Per un po’, rimasero in silenzio tutti  quanti, sotto il sole cuocente delle due del pomeriggio, senza saper cosa dire. Milo ed Aiolia si aspettavano un applauso, dei complimenti, ma nessuno sembrava voler essere così gentile da concedergliene: il loro pubblico, invece, era rimasto talmente strabiliato, o sconvolto dalla loro esibizione che era ammutolito.
 
Tuttavia, il silenzio non durò a lungo, interrotto da un brontolio, che sembrava provenire dallo stomaco di uno dei presenti.
“Emmm…” disse Milo, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli “Io avrei un po’ fame…”
“Milo!” esclamarono esasperati all’unisono tutti i presenti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLINO:
Bhe… questo obobrio è finito, ora potete insultarmi ù.ù

   
 
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