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Autore: Nadja18    11/06/2006    1 recensioni
E se quasi tutti gl'abitanti della terra si trasformassero in una specie di vampiri-morti viventi? E se i vampiri originali riuscissero a controllarli e a impadronirsi del mondo? E se qualcuno potesse fermarli?
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New York 2112

Capitolo 1

Ellie

 

“Se ne sono andati?” chiese Mary, si era nascosta sotto il pavimento, nel rifugio anti uragano, aveva chiuso la porta in lega d’acciao e si era nascosata sotto le coperte.

Charlie annuì. Abbassò il fucile e aprì la porta del rifugio.

Erano al sicuro là dentro, ma finchè non tornava lei potevano sempre essere catturati.

All’improvviso sentì un rumore sospetto. Veniva dal piano di sopra…

Salì le scale con circospezione e i rumori furono più forti. Era un di loro? Era possibile, ma non poteva essere certo finchè non lo vedeva con is uoi occhi. Puntò il fucile prono a sparare e uscì di scatto…

“Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!” Harry e Charlie urlarono come due disperati. “Ma che ci fai qui?!?!” chise Charlie accigliato tirando un bel sospiro di solievo. “Stavo prendendo qualcosa da mangiare, andare in giro tutto il giorno con la consapevolezza di poter morire da un momento all’altro fa venire fame. E poi morire a pancia vuota deve essere brutto!” ribattè Harry masticando una coscia di pollo.

Charlie strinse i pugni abbassò gl’occhi verso il pavimento, sorrise e tutt’a un tratto mollò un pugno in pieno viso a Harry: “Brutto idiota!!!!! Siamo i qui col rischio di morire e tu pensi a mangiare!!! Lo sai che qui ci sono appena stati loro?!?! La piccola Mary ha dovuto chiudersi nel rifugio!”

“Scusa Papà.” rispose Harry abbassando gl’occhi, poi chise: “Ma dove sono lei e Dan?” Charli scosse la testa: “Non ne ho la più pallida idea, ma di sicuro sono più fortunati di noi: hanno molte più armi e sono entrambi degl’ottimi combattenti. Su, ora dobbiamo tornare alla torre.”

I tre uscirono, salirono a bordo della “vecchia Cindy” e si avviarono verso casa.

La torre era un edificio di 500 piani con oltre 1000 stanze dove allogiavano quelli che un tempo erano i Newyorkesi. aveva all’incirca cento metri di spazio alla sua base poi era circondato da una fitta bariera di fili ad alta tensione fatta in metonite, un metallo scoperto nel 2055, ricavato da un asteroide estremamente raro, innocquo per gl’esseri umani, ma mortale per loro.

La torre era stata costruita nel 2105 e ormai da 7 anni proteggeva i sopravvisuti dai loro nouvi attattchi.

Cos’era sucesso nel 2104?

Un cosa molto semplice. Era stato abbattuto il castello del conte Vladislauf Draculia, nei balcani. I vecchi della zona dicevano di non abbatterlo, poiché c’era un antica leggenda che diceva che dentro quel castello era racchiuso il male, ma non furono ascoltati e i loro racconti furno ettichettati come “fantasie di vecchi pazzoidi”. Ma una volta distrutto il castello nell’intera terra si diffuse un virus, che successivamente venne chiamato “predator 21 ”. Questo virus si diffuse su ampia scala senza che nessuno se ne accorgesse. Era in grado di trasformare qulunque persona che lo contraesse e morissie in un essere chiamato “chirottero”, in termini scentifici, ma per la gente comune la deinizione era un’altra: vampiri.

I vampiri non erano però come si immaginava una persona prima di allora: pallidi, con gl’occhi rossi, vestiti di nero, ecc.

No. Quelli non erano chirotteri a sangue puro per cui non avevano quelle caratteristiche, almeno non tutte.

Erano sì, bianchi come cadaveri e con occhi rossi, ma non avevano particolare timore del sole, anche se non erano molti coloro che avevano il coraggio di aggirarsi per le rovine della città di giorno. Inoltre non erano dotati della stessa intelligenza: il loro quoziente si dimezzava, la loro lingua era formata da un miscuglio della loro lingua madre e latino.

Non avevano un capo: si muovevano in comunità, si accoppiavano quando ce n’era bisogno, la loro legge era quella della giungla.

Forse somigliavano di più ad animali che a persone ormai.

 Potevano ucciderli anche le normalissime pallottole se erano foderate d’argento. I paletti funzionavano, le croci anche, almeno con quasi tutti.

I chirotteri nati dal virus si consideravano la specie superiore agl’umani, ma c’era una specie ancora superiore: i vampiri originali.

Questi contavano più o meno mille esmplari in tutto il globo ed erano quelli che se la passavano meglio: non dovevano difendersi da nessuno de patire la fame.

Infatti si erano evoluti. Mangiavano alimenti normali, i loro occhi non erano più rossi, restavano eternamente giovani e potevano muoversi quasi liberamente con la luce del sole.

Avevano però poteri mentali e una forza sovraumana.

La principale caraterristica di questa razza era che avevano la carnagione molto chiara, seppur non bianco cadavere ed erano tutti estremamente belli.

Il chirotteri originali di New York erano discendenti di una famiglia nobile francese trasferitasi lì nel 1996.

La seconda generazione aveva preferito ritirarsi nella buona vecchia Europa e lasciare lì solo i figli.

Il più vecchio aveva più o meno trentacinque anni, alto, disinvolto, rispettoso, con capelli e occhi scuri Andrè era rispettatissimo.Era diventato capo del clan a solidiciotto anni. Non ostante fosse in età non aveva ancora preso moglie.

La seconda, Mariebelle, era sposata con un altro chirottero di pura razza e aveva due figli. Era molto bella, con lunghi capelli corvini e occhi giallastri che tendevano al rosso. A differenza del frsatello era però cattiva e maliziosa, provava un infinito piacere nel veder soffire le razze inferiosri: li considerava al disotto degl’animali.

L’ultimo, Claude, era un tipo molto silenziso. Non parlava con nessuno ad eccezione del fratello più grande e dei genitori, cosa che infastidiva molto gl’altri membri della famiglia. Era un ragazzo alto, coi caplli innaturalmente di un castano quasi biondo, occhi dorati e fisico atletico.Era molto bello, ma tendeva a isolarsi dal mondo.

Era così però solo da un paio di anni: neanche prima parlava molto, ma era più solare. Ma un giorno era tornato a casa. Doveva essere successo qualcosa, perché era tutto ferito, coi vestiti strappati, le lacrime agl’occhi e la fronte madida di sudore.

Né la sorella né il fratello avevano mai chiesto a Claude cosa fosse successo, ma da quel giorno era in quello stato.

 

 

 

 

Harry, Charlie e Mary erano finalmente arrivati alla torre. La “vecchia Cindy”, la macchina progettata da Gary Connosrs nel 2107  per difendersi dai vampiri, si era fermata davanti all’entrata.

Lo “scansblood” stava esaminando i loro organisimi per controllare che il DNA fosse schedato e che non fossero infetti. Dopo qualche minuto la porta blindata si aprì e si trovarono nel parcheggio. Gli sbirri gli fecero scendere. Chisero il numero del loro appartamento e furono scortati al 473.

Mary guardava giù dalla finestra, osservando le rovine della città, ormai disturtta.

Lei ricordava di averla vista intata solo un a volta, nei suoi dieci anni di vita. “Ha cosa pensi?” le chiese Harry. “Pensi che tornerà questa sera?” gli chise Mary. Harry sorrise e rannuì. In quell’istante sul triste volto di Mary si disegnò un sorriso. Un sorriso che conteneva tutta la speranza che le restava ancora.

Quella sera, dopo la cena nel ristorante del 242 piano Mary si affacciò sul poggiolo. Trà le macerie, nella città sotottostante vedava milioni di chirotteri aggirarsi, c’erano un paio di carcasse sulla bariera e uno o due chirotteri che si stavano friggendo in quel momento. Tutto ciò era talmente familiare a Mary da lasciarla del tutto indifferente.

Lei cercava una figura diversa, che volasse costantemente e in modo uniforme…

Eccola, esattamente davanti alla luna c’era una

figura umana con delle grandi ali d’angelo nere. Seguiva un elicottero da ricognizione, che era però ben armato.

Mary sorrise. Eccoli. Erano loro.

Si aprì un passaggio nella rete e le due figure scsero e atterrarono al piano terra.

L’angelo dalle ali nere ritirò le ali e rivelò il suo aspetto.

Era una ragazza alta, con un corpo muscoloso, doveva avere diciasette anni.

Portava un impermeabile di pelle nera, così come il top, i pantaloni e gli stivali.

Aveva il corpo ricoperto di piccole cicatrici e ferite. Una in particolare, sul collo, ben chiusa, ma indelebile.

La sua pelle era bianca come la luce lunare, aveva gl’occhi coparti da occhiali scuri, ma se la si guardava bene si vedeva che erano del colore della pioggia, le labbra erano scarlate, rosse come ilk sangue e i suoi canini erano leggermente affilati e sporgenti.

Il suo nome era Ellie. Era un vampiro originale, che aveva deciso di difendere gl’esseri umani dai chirotteri. In realtà aveva più di trecento anni, ma ne avrebbe sempre dimostrati diciasette.

  
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