JJ non pensava di essersi mai sentita così vuota. Spence, il suo Spence, le aveva sbattuto in faccia una verità troppo difficile da accettare:non poteva più farsi perdonare, era troppo tardi. Il loro rapporto, il loro rapporto speciale. Era andato perso. Distrutto, frantumato. Come la tazza da caffè che aveva tra le mani qualche attimo prima, e che ora era solamente un miserabile insieme di cocci, sparsi sul pavimento. Jennifer. Come mai quel nome, che in fin dei conti era quello con cui era stata battezzata, le suonava così duro e ostile sulle sue labbra?Forse perché esprimeva il suo desiderio di distacco?Forse perché non era pronunciato nel modo dolce e adorante nel quale era solito chiamarla?Forse perché ‘JJ’ era sempre stato il nomignolo dolce e affettuoso che lui per primo le aveva affibbiato?Non lo sapeva. Quel dolce ed innocente ‘JJ’ però, adesso, non c’era più. Quel tenero ricordo di Spencer che, con voce tremante ed emozionata, la invitava ad andare ad una partita di football era sparito e aveva lasciato spazio ad un’altra parte di lui che non aveva ancora conosciuto. Era uno Spencer più grande, più concreto, meno sorridente. L’ultimo anno era stato duro per entrambi, la scomparsa di Emily li aveva segnati, sebbene in modo diverso. Un’altra pugnalata le arrivò al petto, crudele;Spencer aveva rischiato di ricominciare a drogarsi...Ed era tutta colpa sua. Perché, perché lei aveva dovuto sapere?!Non sarebbe stato più semplice piangere Emily come altri cinque membri della squadra avevano fatto?!Forse, tornando indietro, avrebbe preso un’altra decisione. Forse, avrebbe detto a Spencer tutta la verità, se solo quello avesse potuto salvare il loro rapporto;se solo avesse potuto cancellare quel crudo e freddo ‘Jennifer’.“Agente Jerau, va tutto bene?”.JJ scosse la testa, frastornata:di fronte a lei non c’era più Reid, c’era solo un poliziotto che si stava accertando che la caduta della tazza non fosse dovuta ad un mancamento.“Oh, io...Sì, sto bene” mentì “Mi è... Scivolata. Mi dispiace”.Il poliziotto sorrise magnanimo “Non importa, può succedere. Faccio ripulire subito”.JJ sorrise tiepidamente. Era stato così semplice;un inserviente avrebbe raccolto i cocci della tazza e li avrebbe buttati via. Se solo anche raccogliere i cocci della rottura con Spencer fosse stato così facile!

JJ sorrise mentre osservava David cucinare davanti agli altri membri della squadra. Doveva essere una serata piacevole, per rinsaldare la squadra. Ma sembrava che nessuno, tranne Rossi, fosse realmente soddisfatto. E questo, perché Spencer non c’era. Aveva detto ad Emily che ci avrebbe pensato, che forse sarebbe venuto;evidentemente, aveva valutato la situazione e si era ricordato che sarebbe dovuto stare tutta la sera a stretto contatto con lei. Ad un tratto, il campanello suonò. Ci fu un attimo di attesa. Morgan andò ad aprire la porta, assecondato da un sorridente Rossi.“Alla fine sei venuto, ragazzino!”.Ragazzino?!Jennifer sentì il cuore diventarle più leggero. Era venuto!Lanciò un’occhiata a Rossi, palesemente soddisfatto;lui sapeva!Sapeva che sarebbe venuto! Reid sbucò dal corridoio d’entrata insieme a Morgan, sorridendo a tutti.“Scusate il ritardo!”.JJ cercò di trattenere le lacrime:sì, era decisamente scusato!Era talmente contenta che fosse venuto!Lo osservò, perfettamente a suo agio nella polo a righe e nella giacca blu, e arrossì alle sensazioni che le fece provare. Rise insieme agli altri alla battuta di Rossi ed alzò il bicchiere. Spencer voltò il viso verso di lei, sorridendole emozionato. JJ rispose al sorriso, contenendo a stento l’impulso di abbracciarlo. I loro bicchieri si scontrarono in un tocco tintinnante.

JJ si appoggiò al cornicione dell’ampio terrazzo del suo collega.“Ora capisco cosa intende Rossi quando precisa che la sua è una villa, non una casa!”.Quella voce giovane e dolce. Jennifer sospirò. Spencer si appoggiò al terrazzo coi gomiti, in parte a lei.“Sono veramente contenta che tu sia venuto” gli confessò. Spencer annuì “Avevo già deciso di venire da quando Emily me ne ha parlato sul jet”.Lei sorrise appena “Avevo paura non venissi...Per colpa mia”.Lui scosse la testa “No” disse solamente. JJ si voltò verso di lui, decisa a terminare lì quell’orribile situazione. “Spence...Mi dispiace così tanto, io” “Non fa niente”,la bloccò lui. JJ sgranò gli occhi blu “C..Come?!”.Reid sorrise appena “Ho detto che non fa niente. Ecco, io ci ho riflettuto su..” ammise “E ho capito che non hai avuto altra scelta. Sono stato impulsivo l’altro ieri, ho sbagliato”.JJ lo guardò incredula “Hai detto...Hai detto che era troppo tardi per le scuse” balbettò. Spencer fece spallucce “Ho mentito”.Lei agì d’impulso:si lanciò verso di lui,buttandogli le braccia intorno alla vita e abbracciandolo stretto. “JJ..” la richiamò lui, rispondendo debolmente al suo abbraccio e accarezzandole la nuca. Jennifer alzò lo sguardo verso di lui, mostrando gli occhi lucidi “Mi hai chiamato JJ?”.Reid fece spallucce “Come ti dovrei chiamare?!”.Lei rise piano, staccandosi delicatamente da lui. “Mi devi promettere una cosa” gli disse, asciugandosi una lacrima col dorso della mano. Spencer sorrise curioso “Sentiamo!”.JJ sorrise.“Non devi chiamarmi mai più ‘Jennifer’!”.Reid rise piano. Le prese la mano e la strinse nella sua.

Fine.*