Obi
Wan aiutò Anakin a sederso ed aggiornò il Consiglio sulla situazione: << pianeti si sono uniti a noi, Aldeeran ed Hoth. L’Impero
dispone di una nuova arma, una nave a forme sferica, capace di distruggere un
intero pianeta. Hanno già distrutto Naboo, Christopsis e Mon Calamari, tutti
pianeti facenti parte della Ribellione. Secondo i nostri informatori, il
prossimo potrebbe essere Aldeeran, dobbiamo agire in
fretta >>, fissando i pochi Jedi rimasti in Consiglio.
Anakin
sussultò, sentendo nominare il pianeta natale di Padme.
Era da tempo che non la vedeva, ma sapeva che il loro prossimo incontro avrebbe
portato alla morte di uno dei due. Fissando un punto nella sala, disse:
<< Maestri, andremo Obi Wan
ed io. Conosco l’Apprendista di Lord Sidious. Il mio Padawan sarà con noi. Lascio Luke e Leia
nelle mani del Maestro Yoda >>, Obi Wan lo guardò sgomento, Anakin
non poteva camminare, figuriamoci duellare contro un’Apprendista Sith. Prese la parola Yoda, dicendo: << la missione
molto pericolosa è, tuttavia, giovane Skywalker, la
Forza scorre potente in te. Il Consiglio questa missione approva. Partirete domattina.
Che la Forza sia con voi >>. Anakin lo fulminò
con lo sguardo, Maestro Skywalker, non giovane! Si alzò, aiutato dal Maestro Kenobi, dicendo: << con il vostro permesso, lasciamo
la sala, Maestro Yoda. Che la Forza sia con voi! >>.
Una volta fuori, Obi Wan fissò il suo vecchio Padawan,
arrabbiato, e disse: << mi spieghi perché hai accettato? Vuoi andare a
farti uccidere dalle guardie imperiali? Senti, lo so che ti manca Padme, ma non è il caso di accettare una missione suicida.
>>, Anakin lo guardò con il solito sorriso di
chi ha già un piano, e disse: << so come riattivare le protesi. Lasciami qualche
ora, domani sarò come nuovo. Appronta la nave, partiamo presto. Fidato, ce la
farò, Maestro >>. Obi Wan
lo guardò, alzando un sopracciglio, poi scappò via, verso l’hangar, per dare
istruzioni per la partenza.
Anakin
si diresse al suo alloggio, diede un avvertimento al suo padawan
perché fosse pronto per la missione, e si distese sul letto. L’alloggio di Anakin era costruito all’interno di una camera iperbarica,
l’unico luogo del Tempio in cui poteva meditare senza il peso del ronzio del
respiratore. Luke e Leia dormivano nell’alloggio
accanto, separati solo da un vetro. Chiamò R2 e gli chiese di sganciare le
protesi alle gambe, Lord Sidious aveva reciso il
legame fra i nervi naturali e quelli artificiali, sarebbe bastato ricollegarli
e sarebbe andato tutto bene. Anakin si lasciò scendere
in totale connessione con la Forza, sentiva ogni singolo Midichlorian
attivarsi per riparare ai danni subiti. Percepiva ogni singola componente delle
protesi alle braccia, la Forza lo guidava nel ripare
il danno. Una volta terminato, ordinò ad R2 di ricollegare le protesi alle
gambe e seguì gli stessi passaggi.
I servomotori si
avviarono con un clic ed Anakin sentì, per la prima
volta dopo dieci anni, le dita delle mani che si muovevano. Si alzò in piedi ed
uscì dall’alloggio, sperando di incontrare il figlio da qualche parte.
La Morte
Nera, la più importante stazione spaziale imperiale, la più grande arma di
distruzione di massa mai costruita o anche solo immaginata, era “ancorata”
davanti al pianeta pacifico di Aldeeran già da
qualche giorno. Padme osservava il pianeta di uno dei
suoi migliori amici e colleghi, con uno sguardo truce che non le si addiceva. La
spada scivolò lentamente nella sua mano e la lama si accese, rossa come la
rabbia che provava per il suo maestro, per averla separata dal suo unico Amore,
e per Anakin, per aver lasciato che cadesse in preda
al Lato Oscuro. Voleva la morte di tutti e due.
Percepì l’Ammiraglio Tarkin
che passeggiava nei corridoi dei suoi appartamenti, stava arrivando da lei,
forse aveva nuovi ordini da parte dell’Imperatore. Tarkin
non si fece attendere a lungo, bussò alla porta ed attese. Padme
spense la spada, e disse: << Ammiraglio Tarkin,
potete entrare. >>, l’Ammiraglio spinse il pulsante per aprire la porta
ed entrò. << Cosa desiderate? >>, parlè Padme per prima, come sempre, Tarkin,
la fissò e rispose: << l’imperatore vuole vedervi, Lady Freya >>, Padme ebbe un
sussulto quando sentì il suo appellativo da Sith, si
riscosse subito, e disse: << passatemelo nel mio alloggio, ammiraglio
>>. Congedò Tarkin ed accese l’oloproiettore, inginocchiandosi non appena apparve Lord Sidious.
<< Mia giovane Apprendista,
hai lavorato bene. Ora ho un nuovo ordine. Le nostre spie hanno scoperto un
gruppo di Jedi che si nasconde su Kashjik.
Vai sul pianeta e distruggili. Non avere pietà! >>, furono le parole del
Maestro Sith, Padme annuì e
si alzò, spegnendo l’oloproiettore. Gli schermi del
suo alloggio mostravano ogni attività in corso sulla stazione, controllò lo
Spazio all’esterno per la situazione e diede ordini di attivare gli scudi ed il
raggio traente. Sentiva qualcosa, ma non capiva chi potesse essere. Gli ordini
del suo maestro potevano aspettare.
Anali uscì dalla sua stanza, seguito da R2 e Luke,
che disse: << quando potrò partire in missione con te ed Obi Wan? >>, Anakin sorrise e rispose: << pazienza Luke, prima o
poi verrai scelto come Padawan e potrai viaggiare per
tutta la Galassia. Dov’è tua sorella? >>, << si sta allenando con
il maestro Yoda. O almeno è quello che ha detto >>, fu la risposta del
figlio; la stava coprendo di nuovo, Leia era patita
del volo quanto suo padre e si cacciava spesso nei guai. Anali fece finta di
averla bevuta e sorrise, ricordando il suo periodo da Padawan.
Giunti nella Camera del Consiglio, si salutarono,
forse per l’ultima volta. Luke rimase con il maestro Yoda, Anakin
si diresse all’hangar per incontrarsi con Obi Wan e Galen.