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Autore: SailorDisney    04/10/2011    2 recensioni
I protagonisti della mia storia "Sogno o realtà" tornano in una nuova, romantica vicenda. Se vi è piaciuta la prima parte, questo seguito non vi deluderà.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Buzz Lightyear, Jessie, Woody
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A grande richiesta....ecco cosa è successo dopo che Buzz ha conquistato il cuore della dolce Jessie! :D 
Se non avete letto la mia storia "Sogno o realtà" non capirete un granchè, quindi vi consiglio prima di dare un'occhiata tra le mie storie! ^^
Ogni giudizio sarà ben accetto :)


1.

Buzz era concentrato. Quella mattina quei dannati polsini della camicia non si volevano chiudere.

“Buongiorno…” disse una voce alle sue spalle.

Lui si voltò di colpo, non si era accorto della presenza di lei, che lo guardava appoggiata allo stipite della porta. Bella, radiosa, esattamente come il primo giorno che l’aveva conosciuta.

“Jessie! Scusami…sono stato io a svegliarti?” chiese lui preoccupato.   

“No..” mormorò lei con la voce di chi si è appena svegliato. Sbadigliò. “..ti cercavo nel letto e mi sono resa conto che non c’eri..” poi sorrise.

E Buzz era innamorato proprio di quel sorriso, quello che gli aveva fatto battere il cuore qualche tempo prima. E che lo aveva indissolubilmente legato a lei. Ricambiò il sorriso, notando i suoi piedi nudi sul pavimento.

“Jessie.. quante volte ti ho detto di non camminare senza scarpe?” chiese lui, come se lei fosse una bambina, la sua bambina.
Il sorriso di Jessie si allargò ancora di più, e mentre scuoteva la testa andò in cucina.

Buzz intanto continuava ad abbottonarsi i polsini, senza alcun esito positivo, non era fatto per questi piccoli gesti di precisione.
Lei arrivò alle sue spalle, porgendogli una tazza.

“Grazie Jess… aspetta, lo devo zuccherar….”

“Già fatto. Due cucchiaini, niente latte.” rispose lei sorridendo, poi prese la sua mano e abbottonò il polsino.

“Come farei senza di te?” chiese lui, finendo il caffè.

“Non lo voglio nemmeno immaginare!” rispose lei, ma la spallina della canottiera scivolò giù dalla spalla.

Lui premurosamente la rialzò e la baciò sulla fronte.

“Devo andare… ci vediamo più tardi.” Disse prendendole il mento dolcemente e guardandola negli occhi.

Lei reagì abbracciandolo forte.

“Non voglio...” affondò il viso nel petto di Buzz.

“Ehi… tornerò, promesso!” rispose intenerendosi e accarezzandole la testa.

“E’ troppo pericoloso… non voglio!” continuò lei a lamentarsi senza alzare la testa.

“Jessie… è il mio lavoro. Lo sai…” la abbracciò forte per qualche istante, poi si diresse verso la porta.

Lei lo lasciò andare. Non si era ancora abituata al fatto che Buzz fosse un vigile del fuoco. Ogni mattina era un’agonia lasciarlo andare, temeva sempre che potesse succedergli qualcosa.

Buzz si fermò sulla porta.

“Non mi guardare così… ti prego.” Disse lui implorante.

Lei abbozzò un sorriso.

“Ti amo.” concluse felice lui, e uscì chiudendo la porta.
 
Jessie, pensierosa, cominciò la sua giornata. Sapeva che Buzz era sicuro e coraggioso ma ciò che la intimoriva era proprio quel coraggio, sapeva che non si sarebbe tirato indietro di fronte a nulla, anche a costo di sacrificare la propria vita per quella del prossimo. D’altronde era proprio così che si erano conosciuti…

Poco dopo suonarono alla porta. Andò subito e aprì uno spiraglio.

SBAM!

La porta si spalancò e Dolly entrò irruenta con due bambini per mano che gridavano e si dimenavano. Un maschietto e una femminuccia, due gemelli dai grandi occhi marroni e capelli castani.

“Dolly! Che cosa ci fai..anzi FATE, qui?!” chiese Jessie sorpresa.

I bambini corsero ad abbracciarla. “Zia Jessie! Zia Jessie!” gridarono insieme tirandola dalla maglietta.

“Ti prego… solo per oggi. Non devi andare al lavoro, vero?” chiese Dolly con un’espressione afflitta.

“No ma….” Cercò di dire Jessie mentre i bambini corsero sul divano.

“Ti prego ti prego ti prego… ho un appuntamento di lavoro importantissimo e non so a chi lasciarli..” continuò a pregarla.

“E Woody?! Non poteva occuparsene lui?!” tentò Jessie.

“Lo sai che la mattina è a scuola, a fare lezione. Ma verrà a prenderli all’ora di pranzo! Garantito!” rispose Dolly.

BOING! BOING!

I gemelli saltavano sul divano come canguri. Jessie si voltò disperata a guardarli.

“Ehm… bene. Ora devo proprio scappare!” disse Dolly, poi gridò con tono severo: “Bambini! Fate tutto quello che dice zia Jessie! E non camminate senza scarpe!” tornò calma: “Bene, grazie tante Jess! E ricordati che sono allergici ai frutti di bosco!” poi scappò via, ripensandoci tornò indietro. “Ah, e… possono guardare la televisione solo per un quarto d’ora! Non di più! Va bene, ciao!” e corse via.

Jessie rimase immobile, incredula. E lei che pensava di trascorrere una mattinata tranquilla in casa ad aspettare il ritorno del suo Buzz..

“Zia! Zia!” gridò la piccola Molly.

“Cosa c’è, Molly?” chiese Jessie buttandosi sul divano.

“Possiamo toglierci le scarpe?!” chiese eccitata.

“Certo che potete..” rispose sorridendo arruffandole i capelli sulla testa.

Immediatamente i bambini fecero volare via le scarpette dai piedi e cominciarono a correre per tutta la casa, gridando come indemoniati.

“Uuuuuuuh!!! Io sono uno space ranger dello spazio!” gridava il piccolo Andy arrampicandosi sulla poltrona.

“E io una coraggiosa cowgirl! Combatto i cattivi nel far west!” gridava la sorellina roteando i lacci delle scarpe come un lazo.

Jessie sorrise guardandoli. -Che fantasia che hanno!- Pensò. –Sono davvero adorabili.. ma non potrei mai riuscire a prendermi cura di un bambino. A malapena riesco a prendere cura di me stessa..-

“Zia Jessie! Quando ci porti a vedere i cavalli? Hai detto che ci portavi!” si lamentò il bambino.

“Hai ragione, ve l’avevo promesso..” Jessie alzò lo sguardo verso l’orologio. Era ancora presto. “Hmm…allora… vi va di andare al maneggio?” chiese facendo l’occhiolino.

“Siii! Sei grande, zia Jessie!” esultarono i bambini. Detto fatto, si prepararono e uscirono di casa.

 
 
 
 
 
   
 
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