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Autore: Hokuto    04/10/2011    11 recensioni
“Duncan, che ci fai qui?! Ecco, io.. io… Alla fine mi ero dimenticata che oggi non ci dovevo andare, al lavoro, così ho fatto due passi e..” Cercò di inventarsi una qualunque scusa, per giustificare il suo comportamento.
Ma il ragazzo non la ascoltò.
“Gwen.. Allora è vero. Io.. Ti ho fatto questo effetto, nell’ultima settimana?” Non aveva mai visto la compagna piangere, in nessuna circostanza.
Quindi, davanti a quella visione, si sentì veramente male.
Gwen sospirò.
Ormai era inutile mentire.
“È che… Ci siamo mollati da poco, e tu.. Non fai altro che parlare delle tue conquiste.. Mi hai fatto sentire come se fossi.. “una delle tante”…” Rispose, cercando di non singhiozzare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In The End

Fidanzarsi era stato un errore.
In fondo, mollandosi avevano preso la decisione migliore.
Sì, insomma.. A lui non piacevano le relazioni monogame mentre, l’unica cosa che lei chiedeva, era un ragazzo che le potesse stare accanto, durante i momenti di debolezza e che la proteggesse.
Avevano preso questa decisione assieme.
Dopo ben due anni di relazione, tutto si era concluso.
Non avevano pianto, non un solo singhiozzo.
Arrivati a quel punto.. La situazione non poteva che migliorare, giusto?
Allora perché per Gwen era tutto così difficile?!
“Allora, Duncan? Com’è andata ieri con quella Courtney con la quale sei uscito?” Domandò l’amico, seduto di fronte a lui.
Ormai era passata più di una settimana dalla rottura, e i due ex fidanzati si erano continuati a frequentare regolarmente, insieme agli altri compagni.
Duncan sogghignò.
“Che vi posso dire? Lo abbiamo fatto per tre volte.. E sto parlando del “Primo Round”! “ Si vantò.
La gotica alzò gli occhi al cielo, mentre Trent e Geoff gli tiravano delle pacche sulla spalla.
“Amico.. Certo che ti stai dando proprio da fare!” Osservò il biondino, sorseggiando la sua birra.
Bridgette fissò l’amica, preoccupata.
“Ragazzi.. Che ne dite di smetterla di parlare di Courtney e di  organizzarci per l’uscita di questa sera?” Propose, cercando di cambiare argomento.
“E perché mai, scusa? Non sei curiosa di sapere fino a che punto si è spinto Duncan con quella? La storia sembra interessante!” Chiese Trent.
La compagna sospirò.
“Bhe, ecco…” Di colpo il ragazzo con i capelli alla moychana seguì il suo sguardo, che si poneva su.. Gwen.
“Aspetta.. Bridgette, non avrai mica paura che Gwen possa star male, vero? Ormai la nostra è una storia passata!” Spiegò il moro, poggiano una mano sulla spalla dell’ex che, immediatamente, fece un balzo.
“Vero?” Domandò, osservandola dritto negli occhi.
La ragazza sorrise, scostandosi una ciocca di capelli dalla fronte.
“S.. Sì sì è vero. Ormai.. Non mi importa più niente.
Puoi uscire con tutte quelle che vuoi!”
Gli amici sorrisero.
“Ahah che ti dicevo? Bridgette, guarda che Gwen è una ragazza forte! Niente la farebbe piangere..!”
Di colpo la gotica si alzò in piedi.
“Ha ragione. Ora, se volete scusarmi, sono in un ritardo pazzesco: Devo andare al lavoro.. A domani!” Concluse, sfoderando un sorriso smagliante.
“Ok, ciao!” Risposero in coro gli amici,, mentre lei usciva dalla porta del bar.
Una volta rimasti soli, i compagni continuarono il discorso iniziato in precedenza.
“Dai! Veramente ti sei fatto fare..?”
“Ovvio!”
“Ok, sei ufficialmente il mio idolo!” Sussurrò Trent, fregando la bottiglia all’amico.
“Grazie, Grazie.. Si fa quello che si può..” Il ragazzo con i capelli alla moychana osservò la biondina, mentre scuoteva la testa.
“E adesso che c’è Bridgette? So che pensi che quello che abbia fatto sia “immorale”, ma Court era d‘accordo e..” Ma la compagna non lo lasciò terminare.
“Sei un idiota, Duncan!” Gridò, trattenendosi dal dargli uno schiaffo.
“Ehi, non ti sembra di esagerare, amore? In fondo si è trattato solo di un semplice “giochino sessuale”…” Cercò di calmarla Geoff.
“Non  è per quello che ha fatto con la sua nuova puttanella, ma per come si è comportato con Gwen!
Duncan, lei ci sta male, ogni volta che tu fai lo stronzo in questo modo!” Gli rivelò, seccata dal suo comportamento.
“Cosa? Ma che..”
“Non ti rendi conto che stava per mettersi a piangere, poco fa?! Ma che cazzo hai in quella testa? Ti ricordo che vi siete mollati da pochissimo!” Spiegò, seria.
“Cosa?” Sussurrò il moro.
“Non.. Non è possibile insomma, Gwen è..”
“.. è una ragazza fragile che cerca di dimostrarsi forte ma che, in realtà, vuole solo un ragazzo che le voglia bene e la protegga..
Mi sorprende che tu non lo sappia, dopo tutto il tempo che avete passato assieme!” Lo rimproverò lei, acida.
I due amici sgranarono gli occhi, scioccati dalla notizia.
Non pensavano certo che fosse questa, la verità.
Duncan si schiarì la voce, poco convinto.
“No, guarda Bridgette, tu ti stai sbagliando: Gwen se n’è andata, solo perché se no faceva tardi al lavoro!” Tentò in tutti i modi di negare l’evidenza, farfugliando quello che gli frullava in testa.
La biondina ridusse gli occhi ad una fessura.
“Duncan.. Oggi è il suo giorno libero…” Sibilò.
“No..” Sospirò il ragazzo, scuotendo la testa.
“Non è possibile..!” Di colpo ripensò al comportamento che aveva tenuto in quei giorni nei confronti dell’ex ragazza e si rese conto di essersi comportato da coglione.
Scatto in piedi e corse fuori dal bar, in tutta fretta.
Osservò la zona circostante, ma della gotica, nessuna traccia.
Rifletté velocemente su tutti i luoghi che la compagna era solita frequentare, fino a quando.. Ma certo!
C’era un solo posto dove poteva trovarsi, in quel momento.
In fretta e furia raggiunse la stazione dei treni.
Osservò il tabellone: Era appena partito il treno per Brooklyn e, tra dieci minuti, sarebbe partito anche quello per New York.
Forse aveva ancora qualche possibilità di trovarla.
A passo deciso si diresse verso la “sala d’attesa”.
E lì, affacciata ai “balconcini” che davano sul resto della città, trovò Gwen.
Quello era il posto dove, tanti anni prima, si erano conosciuti.
Lei si era appena trasferita a Ottawa dalla “Grande mela”, e già detestava quella città, mentre lui, stufo della solita “monotonia”, aveva deciso di andarsene.
Un incontro fortuito e totalmente casuale aveva fatto in modo che entrambi cambiassero opinione.
“Gwen..” Sussurrò Duncan, ansimando, a causa del fiatone dovuto alla corsa.
Quando la ragazza si girò, il cuore del moro si strinse, come intrappolato in una morsa.
Una marea di lacrime le stavano scendendo dagli occhi, facendole sbavare tutta la matita nera che aveva.
Appena lo vide, la gotica cercò di “ricomporsi”, quanto più velocemente possibile.
“Duncan, che ci fai qui?! Ecco, io.. io… Alla fine mi ero dimenticata che oggi non ci dovevo andare, al lavoro, così ho fatto due passi e..” Cercò di inventarsi una qualunque scusa, per giustificare il suo comportamento.
Ma il ragazzo non la ascoltò.
“Gwen.. Allora è vero. Io.. Ti ho fatto questo effetto, nell’ultima settimana?” Non aveva mai visto la compagna piangere, in nessuna circostanza.
Quindi, davanti a quella visione, si sentì veramente male.
Gwen sospirò.
Ormai era inutile mentire.
È che… Ci siamo mollati da poco, e tu.. Non fai altro che parlare delle tue conquiste.. Mi hai fatto sentire come se fossi.. “una delle tante”…” Rispose, cercando di non singhiozzare.
Il moro l’abbracciò, forte.
“Gwen, hai pienamente ragione, ad odiarmi.
Io.. Non avevo nessuna intenzione di farti star così male, credimi, solo… Cercavo di dimenticarti andando con quante più ragazze possibile, provando a tenere la mente “occupata”, in modo da non pensare più a te.” Confessò, guardandola negli occhi.
“Ti voglio bene, Gwen. Fidati, non sei una delle tante, come pensi…” Concluse, carezzandole il viso.
La gotica sorrise, debolmente.
“Allora com’è che ci siamo mollati? Noi ci volevamo bene..” Aggiunse.
“Non lo so… Veramente, io.. Non riesco a capirlo.” Rispose il ragazzo con i capelli alla moychana.
Gwen si asciugò le lacrime con un fazzoletto.
“Ed ora, che succederà?” Domandò, preoccupata.
Il ragazzo aprì la bocca, per rispondere, quando..
“È in arrivo il treno per New York delle diciotto e quarantacinque minuti, al binario tre.” Arrivò l’avviso alla stazione.
I due compagni scoppiarono, nonostante tutto, a ridere, ricordandosi di quel tardo pomeriggio di Dicembre, quando lo stesso avviso li fece incontrare.
“Che dici.” Domandò Duncan, porgendole la mano.
“Ti va di ricominciare tutto da capo? Da quel Sabato pomeriggio?”Si schiarì la voce, tendendole una mano.
"Ciao, mi chiamo Duncan e odio questa città!
Spero tanto, un giorno, di trovare una persona che mi faccia cambiare idea.." Ovviamente stava parafrasando.
La gotica scoppiò a ridere, poi gli sorrise.
"Ciao, Duncan: Io mi chiamo Gwen, e.. Forse ho la soluzione ai tuoi problemi."

In The End
END

_AnGoLo DeLl'AuTrIcE_
Ciao a tutti :D
Rieccomi tornata su questo fandom con una nuova (tristissima) storia ç_ç
Vi giuro che quando ho pensato a questa trama(che, naturalmente, non sono riuscita a rendere con successo -.-") mi veniva da piangere *Hokuto si commuoveee ç__ç*
Ok, a parte questo piccolissimo dettaglio (xD)...
Vi auguro una buoona lettura (Stupida! Se stanno leggendo l'angolo dell'autrice hanno già finito di leggere!)
Ok, volevo dire.. Spero che vi sia piaciuta! ^^"
Fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima :)
Baci
By Hokuto
  
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