Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Kikyo91    13/06/2006    0 recensioni
Nei tempi in cui Hitler salì al potere...un uomo fu costretto ad abbandonare la propria famiglia per volere non suo....un ragazzo, anni dopo, avrebbe combattuto contro chi a Dio voleva opporsi....
Genere: Drammatico, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 2- i principi dell’alchimista

 

 

Ed era arrivato a Central City.

Si guardava intorno. Quella città era molto diversa da come l’aveva vista la prima volta: era successo quando aveva 11 anni. Allora ,con suo fratello Alphonse, era venuto a sostenere l’esame per diventare Alchimista di Stato.

Prima di quel periodo la vita dei due fratelli era stata scossa da avvenimenti tristi: l’improvvisa morte della madre, il tentativo di riportarla in vita tramite una trasmutazione e la perdita dei loro corpi.

Ed aveva perso il braccio destro e la gamba sinistra mentre Al l’intero corpo, era questa una delle ragioni per cui loro avevano tanto cercato la Pietra filosofale, che secondo la leggenda era in grado di fare qualsiasi cosa.

Alla fine ci erano riusciti: Al aveva recuperato il proprio corpo mentre Ed, però, aveva dovuto rinunciare ai suoi arti perché ciò avvenisse.

Ma nonostante ciò, ora la loro vita scorreva tranquilla e serena.

 

- Eccomi -  disse Ed entrando in un ufficio al quarto piano di un grande edificio

 

- Alla buon ora Full Metal! -

 

Lì, seduto davanti a Ed, c’era il colonnello, o per meglio dire, il generale, Roy Mustang

 

- non ho nemmeno pranzato come si deve per colpa tua! – esclamò Ed sedendosi sulla poltroncina posta di fronte alla scrivania di Roy

 

- oh…mi dispiace! – disse Roy sarcastico – comunque… -

 

Roy pose a Ed un foglio con scritti vari nomi, circa 100…

 

- che roba è? – chiese Ed leggendo il foglio

 

- sono tutti gli alchimisti di stato selezionati questa mattina -

 

- ah si? E cosa ci dovrei fare? – chiese Ed stizzito

 

- istruirli! Fargli capire chi comanda! Insomma….addestrarli se preferisci! -

 

-va bene…vedrò che posso fare… -

 

Mentre Ed si alzava per uscire, Roy lo fermò

 

- Full Metal! -

 

- si…che c’è? -  esclamò Ed un po’ scocciato

 

- dovrai metterti questa d’ora in poi…-

 

gli diede una spilla, una spilla che raffigurava due “s” incrociate.

Ed la guardò, e poi fissò Roy.

 

- io…io non la metto! -

 

- devi metterla! - -ordinò Roy

 

- perché? – chiese Ed

 

- è stato ordinato da Hitler in persona! Ogni membro dell’esercito la deve indossare. È il simbolo del nostro governo! -

 

- tsk! E da quando prendi ordini da quel pazzo?! -

 

Roy lasciò cadere la spilla e prese Ed per un braccio, il braccio destro.

 

- cosa credi Full Metal? – disse  - nemmeno io vorrei mettermi questa spilla e fare ciò che lui vuole ma non ho altra scelta!....nessuno di noi ha più scelta ormai! -

 

- LASCIAMI!! –urlò cercando di liberarsi dalla presa del generale

 

- no ora mi stai ai sentire! Qui c’è la guerra! Guerra capisci? Ora essere un alchimista non ha più lo stesso significato di una volta! e se questo non ti va bene beh….ne pagherai le conseguenze! -

 

Detto questo Roy lasciò la presa e raccolse la spilla. Ed lo fissava con aria di sfida.

 

- prendila ora! – disse Roy ponendogliela una seconda volta

 

Ed allungò la mano, esitava, ma d’altronde doveva prenderla.

 

- bene! E ora fuori di qui! Ho altre cosa a cui pensare… - ordinò

 

Ed si apprestò ad uscire, ma prima si voltò verso il generale

 

- Roy….Generale! questa volta ha vinto lei! – disse ed

 

- Full Metal…- cominciò Roy

 

- ma… - continuò Edward, stringendo la spilla – sappia…che non sono questi i principi per combatterò in futuro! Il governo di Hitler prima o poi cadrà! E in questo mondo giustizia verrà fatta! -

 

Detto questo uscì sbattendo la porta. Roy intanto, pensieroso, fissava il cielo fuori dalla finestra, era azzurro, azzurro come sempre.

 

- anche i miei principi…Full Metal….sono identici ai tuoi… - sospirò

 

 

 

 

- ATTENTI! – aveva appena urlato il tenente Havoc ai giovani, nuovi Alchimisti di Stato  - ora vi presento colui che d’ora in poi vi insegnerà cosa vuol dire essere un Alchimista di Stato! Il colonnello Edward Elric!  -

 

Ed usci allo scoperto mostrandosi ai suoi allievi.

Molti si stupirono per la giovane età del presunto colonnello, ma soprattutto per il fatto che avesse un braccio di metallo, ben visibile anche avendo la divisa.

 

- mi raccomando!  -  esordì Havoc – portategli rispetto! Nonostante la sua età sa essere molto severo! Non sottovalutatelo! -

 

Tutti rimasero a bocca aperta

 

- grazie Havoc…. – disse Ed – ora puoi andare… -

 

- signorsì colonnello! -  disse Havoc e se ne andò, lasciando Ed con i nuovi arrivati.

Li guardò negli occhi uno per uno. Cercava di capire quali motivazioni potessero aver spinto tanti giovani a diventare Alchimisti in tempi come quelli…

 

- bene! – cominciò Ed – mi chiamo Edward Elric e sarò il vostro comandante nelle varie spedizioni, battaglie che avverranno in futuro! Allora…qualche domanda? -

 

Nessuno rispose. Erano tutti perplessi. Solo uno ebbe il coraggio di alzare la mano: era un ragazzo di 15 anni, aveva i capelli castani e gli occhi azzurri, molto magro e slanciato.

 

- mi dica signor…- cominciò Ed guardando il nome del ragazzo sul foglio datogli da Mustang -  Ivan Heich  dico bene? -

 

- si signore! – disse Ivan in tono solenne  - volevo sapere il perché lei è diventato colonnello nonostante le sua età..  -

 

Ed lo guardò sorpreso – semplicemente perchè ero considerato un abile alchimista – disse infine

 

- ho sentito dire che da queste parti la chiamano…Full Metal Alchemist è vero?  -

 

- non lo nego.. .– sospirò Ed

 

- se posso…signore…come mai la chiamano così? -

 

- … - Ed non rispose subito. Era stupito da una domanda del genere. La voglia di capire che aveva quel ragazzo gli ricordava lui quando era appena diventato alchimista – mi chiamano così perchè… -

Ed si sfilò la parte sopra della divisa e fece vedere l’automail del suo braccio –

 

Tutti, compreso Ivan, rimasero sbalorditi

 

- perché sono stato maledetto! – concluse il colonnello – e ora se volete scusarmi…- 

 

Ed uscì a gran velocità dalla porta sul retro dell’edificio e si sedette appoggiato all’alto muro dove per parecchio tempo anche lui si era esercitato.

Lì pianse.

 

 

 

- colonnello…. –

 

Ed si girò di scatto: era Ivan

 

- va…va tutto bene? – chiese timidamente

 

- ah…si! – disse Ed alzandosi da terra e asciugandosi le lacrime

 

- volevo chiederle scusa…per prima… - disse il ragazzo

 

- e per cosa? – chiese Ed stupito

 

- beh…per averle fatto quelle domande indiscrete sul suo conto! -

 

- non ti preoccupare…è risaputo che i giovani abbiano questa voglia di sapere tutto.. – esclamò Ed un po’ seccato

 

Ivan abbassò lo sguardo dal suo volto e Ed capì di aver esagerato

 

- ehi…Ivan! – esclamò sedendosi di nuovo sull’erba umida

 

- dica colonnello? – disse Ivan

 

- siediti un po’ con me…- disse Ed con un sorriso

 

- ehm…si.. – e anche Ivan si sedette

 

Per un po’ restarono in silenzio, Ed guardava il cielo mentre Ivan guardava costantemente il braccio meccanico del suo colonnello.

 

- prima… - cominciò il ragazzo  -prima ha detto di essere stato maledetto.. -

 

- non mentivo… - disse Ed pensieroso

 

- ma…come…come ha fatto…se se posso permettermi? -

 

- quando avevo 11 anni…. – iniziò Ed  - ho tentato di trasmutare un essere umano… -

 

- eh?! – chiese Ivan stupito – ma la trasmutazione umana non dovrebbe essere.. -

 

- proibita. È vero…  - lo interruppe Ed – ma a quel tempo pensavo che avrei potuto farcela anche se la legge non lo permetteva…e a causa della mia stupidità  beh….abbiamo pagato a caro prezzo quella trasmutazione. -

 

- abbiamo? – chiese Ivan  - lei e chi? -

 

- io e mio fratello minore…Alphonse...- sospirò Ed

 

- ma…- cominciò Ivan, ma Edward lo zittì

 

- ehi! Ehi! Quante domande! – sorrise  – sei proprio curioso lo sai? -

 

- ehm… - esclamò Ivan diventando rosso –me lo dicono spesso.. -

 

- sai Ivan…tu mi ricordi me quando avevo la tua età…-

 

 -eh? Lei? – chiese stupito

 

- si…anch’io avevo voglia di scoprire cose nuove e di riuscire a svelare i più oscuri misteri di questo mondo…ero pieno d’energia allora… -

 

-beh…ma mi scusi signore… -

 

- dimmi? – chiese Ed

 

- lei non è vecchio….voglio dire…ha 19 anni no? Ha ancora energia! -

 

- ahahahahah!  -cominciò a ridere a più non posso  -si! Hai ragione!! Ahahahah! -

 

 Ed smise di ridere

 

- senti… - chiese al ragazzo

 

- come mai hai deciso di diventare Alchimista? -

 

- beh perché…. – cominciò Ivan; il suo volto si fece scuro – perché voglio vendicare i miei genitori! -

 

- eh? – alla parola “genitori” Ed si bloccò

 

- si…sono stati uccisi due anni fa da un gruppo di rivoltosi che aveva attaccato la zona in cerca di cibo! - sospirò

 

- capisco…mi dispiace.. -

 

- io sono diventato Alchimista per imparare ad essere forte! E un giorno, di poter vendicare i mie genitori! -

 

- …sai Ivan…ti dirò una cosa… - disse Ed avvicinandosi al ragazzo

 

- cosa? -

 

- essere Alchimisti…vuol dire di più che essere forti!, vuol dire tante altre cose… -

 

- per esempio? – chiese Ivan

 

- … -

 

Ed si alzò, il vento gli scompigliava i capelli. Per un attimo guardò il cielo poi il suo sguardo si posò su Ivan

 

- un giorno…quando sarà il momento…troverai da solo la risposta! -

 

- ah… - sospirò Ivan

 

Ed gli tese la mano – dai! andiamo! La cena sarà pronta alla mensa! –

 

- si! Colonnello! -  disse alzandosi

 

- non colonnello….ma Ed!  - sorrise

 

- si….Ed!  - disse Ivan

 

- Mh! Andiamo allora! -

 

 

 

 

 

“Quello fu l’inizio dell’amicizia tra Edward Elric e Ivan Heich.

Sotto la guida del colonnello Elric  centinaia di alchimisti diventarono in pochissimo tempo abilissimi, tanto da essere chiamati “Alchemists of the Destruction”.

 

Poco tempo più tardi Elward Elric e Winry Rockbell si sposarono. Era il 22 giugno 1924.

 

Il 1 marzo 1925 nacque  il loro bambino; in quello stesso periodo Hitler aveva finito di ricostruire il partito senza che il governo, che pure aveva cercato di rovesciare, facesse nulla per impedirlo. ”

 

  
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