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Autore: Blubba    05/10/2011    1 recensioni
L'aragosta
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aragosta

 

Sorrise.

Guardò la sua vittima, una delle tante, strinse la presa sulla sua arma e premette il grilletto.

Per un attimo guardò serio il corpo della sua vittima che si accasciava lentamente a terra con un lieve singulto.

Poi chiuse gli occhi e le sue labbra si aprirono di nuovo in un sorriso.

Gioia.

Esatto, provava gioia nell’uccidere e nel vedere il corpo del suo nemico stramazzare a terra, la sua vita spegnersi con un ultimo mostruoso sguardo e la sua anima, sempre che quelle bestie ne avessero una, venire spazzata via dall’orrore della guerra.

Ma non era sempre stato un crudele assassino.

Prima di arruolarsi aveva una vita normale ed ordinaria, quasi noiosa.

Non aveva una vera e propria famiglia, e a parer suo non aveva  niente da perdere.

Quindi che male c’era se si abbandonava al peccato dell’omicidio?

Per lui, ormai, quegli esseri erano diventati come le lucertole che catturava e torturava da bambino.

La pelle scurissima e la moltitudine di arti gli avevano ricordato di primo impatto un ragno, ma la pelle ricoperta di orrende squame li rendevano più simili a dei lucertoloni giganti…parenti alla lontana di godzilla, forse.

Senza aprire gli occhi si lasciò cadere a terra e cominciò a camminare carponi in mezzo alla vegetazione per raggiungere l’avamposto alieno che gli era stato ordinato di attaccare.

Fino ad un’ora prima aveva una squadra al seguito che avrebbe dovuto aiutarlo…o quantomeno sopravvivere al primo assalto.

Ma erano tutti morti a causa della loro stupida debolezza.

Tutti avevano paura del contatto con gli alieni, erano troppo diversi e mostruosi.

Lui invece aveva dimostrato freddezza e li aveva fatti fuori tutti, dopo un primo momento di stordimento, era riuscito a cavarsela.

Mentre strisciava nel fango ricevette l’ordine di ritirarsi insieme ai sopravvissuti. Lo ignorò e sorrise tra se e se.

Mentre stava per sbucare silenziosamente dai cespugli, fece un passo falso e la sentinella a guardia dell’avamposto lo notò subito.

Ebbe solo il tempo di sorridere di nuovo…

Per l’ultima volta.

 



Algolo oscuro dell'autrice:
Salve a tutti...
Premetto che questo è un lavoro che ho fatto per scuola (è in qualche modo ispirato al brano "La sentinella" di Fredric Brown) che ho pubblicato per puro masochismo...non so...spero sia stato di vostro gradimento, in caso contrario....vi capisco perfettamente!
L'ho messo tra le originali perchè la storia non è presente nell'elenco di EFP, chiedo venia ma non sono molto pratica di questo sito..
Grazie per l'attenzione!


Kumiji
   
 
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