Storie originali > Comico
Ricorda la storia  |      
Autore: Monetine    06/10/2011    1 recensioni
Seguite l'avventura del fortunato Michele alla ricerca di un sogno
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una calda serata invernale, la pioggia si posava come neve al ciel sereno nelle tegole della casa di Michele.

Quel giorno, sarebbe stato l'inizio del suo cambiamento.

Michele uscì di casa molto frettolosamente, freddolosamente, camminando per chilometri prima di fermarsi davanti ad uno stabilimento. Si avvicinò e lesse l'insegna: "STABILIMENTO DELLA FREGNA" diceva l'insegna grande quanto un camaleonte dell'amazzonia ancestrale. Michele, contento per aver letto "Fregna" (Sì, fa sempre piacere leggere fregna.), si diresse a passi veloci verso quello stabilimento, arrivò al portone principale, tolse la mano infreddolita dal suo pacco, Michele metteva sempre le mani nel pacco per riscaldarsele, preferiva i pacchi grandi, anche i pacchi degli altri gli andavano bene, basta che nel pacco non ci fosse scritto "Fragile", perché lui aveva la mano pesante.

 Tornando a dove eravamo rimasti, tolse la mano dal pacco, la avvicinò al portone, ed emise un rumore strano, sembrava un aquila incrociata con un babbuino mentre sbatteva forte i coglioni in una canna di bambù, non di quelle che si rompono subito però, di quelle resistenti. Quindi emise questo suono "OCCHIDDIOOO AAAAAAHIAAA". Più o meno era questo il rumore, solo con una tonalità un po' da bambina di 4 anni.

 

Il portone si aprì di colpo, una mano grandissima prese Michele per i coglioni, e lo trascinò dentro. Le unghie di Michele stridevano le mattonelle fatte di pezzi di lavagna scolastica, di quelle nere, mentre veniva trascinato nel buio più totale.

-"Dove sono? Perché sono qui? Chi sono io? Chi siete voi? E mia mamma? Dove sono le mie chiavi di casa?"- Erano tutte domande che Michele si poneva quotidianamente, ma di queste, solo una riuscì a porre quando si trovò nel buio più nero di quella stanza: -"Ma un bambino nato sordo cieco, in che lingua pensa?"- Allora una voce rispose: "Cazzo, lo sai che non lo so? Cerchiamo su Google!"- La voce si interruppe di colpo... Passarono alcuni secondi e poi rincominciò: "Andrea, qui non c'è la risposta, chiedi su Yahoo Answers!"- Si interruppe di nuovo... Intanto Michele si alzò in piedi, inizio a correre da tutte le parti, cercando una via d'uscita in quel buio totale, correndo trovò un muro, era sicuro che fosse un muro, perché sbattendoci perse un incisivo, poi lo ritrovò, ma questa è un altra storia.

Trovato il muro, lo percosse tutto fino a trovare una fessura, spinse in quel punto e una porta si aprì, lui cadde in avanti e sbattè il naso in quella che sembrava proprio una fregna. Sì, in terra c'erano fregne, magari rubate, magari di plastica, ma fregne. Michele, alla vista di quel paradiso, si sbottonò i Jeans.

 

Michele non uscì mai più da quel luogo. Non si sa più nulla di lui, ciò che entra nello "STABILIMENTO DELLA FREGNA" non esce più.

 

-" Angelo! Qua dicono che un bambino sordo cieco dalla nascita pensa in Hawaiano!"- "Hawaiano, cazzo come ho fatto a non capirlo! Stupido, stupido Angelo... Grazie Andrè, andiamo a farci una birra?" - "No, stanno risuonando al campanello!" - "Eccheppalle, voglio una pausa!" - "Angè, siamo dal '43 che non facciamo una pausa." - "Ah, ok."

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Monetine